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Un manifesto, due svizzeri e i 99 nomi di Allah

todayposters.com

Molto noti sulla scena della grafica nazionale e internazionale, Sabina Oberholzer e Renato Tagli hanno ricevuto un premio in Iran per un manifesto in cui vengono declinati i 99 nomi che l'islam attribuisce all'unico Dio.

Anno fasto, il 2009, per la coppia di artisti ticinese che vive a Cevio, in valle Maggia. Dopo che la nuova serie di francobolli realizzata per La Posta è stata plebiscitata da una giuria popolare, ecco un altro importante riconoscimento da parte della Società di designer indipendenti dell’Iran (IIDS) in occasione del quinto concorso Asma-ul Husna (i bei nomi di Allah).

“Non è il Grand Prix, ma soltanto il primo premio – precisa modestamente Sabina Oberholzer -. A dire il vero su 1339 manifesti, ci aspettavamo una selezione negli ultimi 40. O magari una menzione, ma sicuramente non un premio. Amiamo tantissimo il nostro lavoro e quando partecipiamo a un concorso, è per vincerlo (risata)”.

Tutti i nomi di Dio

Molto sobrio, il manifesto premiato non ha – per scelta – alcun rapporto con la tradizione calligrafica che fiorisce nella terra dell’Islam. I 99 nomi sono declinati in arabo, ma trascritti in caratteri romani e distribuiti in cerchio, al centro de quale brilla una luce dorata e si schiudono i petali di un fiore.

“I nomi ci sono piaciuti molto. Grande, clemente, misericordioso, terribile. Questi nomi – osserva Sabina Oberholzer – sono in realtà degli aggettivi, delle qualità, degli attributi. Così abbiamo deciso di disporli secondo una dinamica circolare, come se al tempo stesso il cerchio si aprisse e si chiudesse. E un cerchio, per definizione, gira all’infinito”.

Battezzata cattolica ma non praticante, la grafica ticinese riconosce di non essere veramente ferrata sulle religioni, ritiene tuttavia che il manifesto, ideato con Renato Tagli, possa valere per tutte le fedi. Motivi e colori evocano piuttosto una moschea rispetto ad un tempio o a una chiesa. Ma la parte centrale richiama il loto e l’illuminazione dei buddisti e degli induisti.

“Siamo aperti a tutte le culture e a tutte le religioni. Ma le nostre convinzioni vanno piuttosto nella direzione della natura. Le ricchezze e le bellezze della natura – affermano i due artisti – sono la manifestazione di Dio”.

La Persia millenaria

A Teheran la coppia aveva già vinto un altro premio, nel 2006, in occasione di un concorso per la realizzazione di un manifesto sulle religioni monoteiste. E proprio grazie a questa prima partecipazione è seguito l’invito a partecipare alla quinta edizione di Asma-ul Husna.

Se non è la promessa del paradiso, che cosa fa correre i due artisti ticinesi in Iran? L’amore per la cultura persiana? “Partecipiamo a numerosi concorsi internazionali. Comunicare seguendo un registro in cui non siamo esperti – spiega Sabina Oberholzer – è naturalmente un rischio, ma ciò ci permette il confronto con altri grafici, di altre culture e di altri paesi”.

In Iran la coppia non è mai stata. Per ora, vista la difficile situazione, il viaggio rimane un desiderio. E’ l’ambasciata svizzera che si è assunta l’incarico di trasmettere il premio ai vincitori. “L’Iran è un paese dalle tradizioni e dalla cultura millenaria. Me ne rendo conto – osserva la grafica – dal modo in cui chiedono le cose in forma scritta. Il tono è molto garbato, lo stile raffinato. E’ un popolo pieno di poesia”.

L’indipendenza dell’arte

Sarà, ma non c’è solo la poesia. Il regime iraniano, infatti, in Occidente non è proprio in odore di santità, soprattutto dopo la contestata e controversa elezione di Mahmoud Ahmadinejad alla guida del paese. Partecipare ad un concorso in una repubblica islamica e oltre tutto su un tema religioso, non è un modo per avallare la politica dei mullah che a Teheran dettano legge?

“Non seguiamo le vicende politiche e dunque – riconoscere Oberholzer – siamo su questo punto piuttosto ignoranti. Forse siamo pure ingenui, ma l’associazione che ha organizzato il concorso, non ha nulla a che vedere con il potere, perlomeno da quanto ci è possibile sapere. E’ ovvio che se si fosse trattato di realizzare dei manifesti di propaganda per il regime, non avremmo partecipato”.

Per sottolineare l’indipendenza dell’arte, a cui la coppia tiene moltissimo, Oberholzer fa notare che uno dei membri della giuria del concorso anima uno dei siti di contestazione che hanno visto la luce dopo l’elezione presidenziale sotto il cappello di “Where is my vote?” (dove è finito il mio voto?). La coppia ha del resto contribuito al movimento con due manifesti, pubblicati sul medesimo sito.

Tra i membri della giura dell’edizione 2009 di Asma-ul Husna, anche il grafico svizzero René Wanner. Oltre ai due ticinesi, l’IIDS ha ricompensato anche un turco,un americano e due iraniani. Secondo Wanner rifiutare di prendere parte al concorso significa in qualche modo indebolire la causa dei grafici iraniani, che mostrano un dinamismo, una creatività e un’indipendenza artistica notevole.

Marc-André Miserez, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

Sabina Oberholzer (50 anni) e Renato Tagli (52 anni) hanno frequentato la Scuola di arte applicata di Lugano (CSIA). Sono titolari dello Studio progettazione grafica Oberholzer Tagli.

Nella loro carriera, Sabina e Renato hanno progettato la linea grafica di giornali, poster per campagne internazionali, “corporate identities”, banconote.

Innumerevoli i progetti al loro attivo. Creano, per esempio, l’impostazione grafica del “Quotidiano”, e grazie a questo lavoro ottengono il primo premio alla Borsa federale delle arti applicate (Dipartimento federale della cultura): è la prima volta che dei ticinesi vincono nella sezione di grafica.

Giungono terzi al concorso per la creazione delle monete per il 700esimo della Confederazione e recentemente sono stati invitati al concorso indetto dalla Banca Nazionale svizzera per la nuova serie di banconote.

Curano anche la progettazione dell’immagine grafica del Museo comunale d’arte moderna di Ascona.

Quest’anno, sulla base di un verdetto popolare, hanno vinto il concorso de La Posta Svizzera per realizzare la nuova serie di francobolli “Auguri”.

Sabina è membro dell’ Alliance graphique internationale (AGI), l’associazione professionale di riferimento che riunisce i migliori grafici del mondo. Ma l’adesione premia il frutto del lavoro di entrambi.

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