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“In Ucraina siamo ottimisti” – le riflessioni sulla democrazia del nostro lettorato internazionale

pensatore illustrazione
I nostri lettori e le nostre lettrici hanno fornito molti spunti di riflessione nelle risposte alla domanda che abbiamo posto loro. Nell'illustrazione, "Il pensatore" di Rodin. SWI swissinfo.ch

Cosa vi rende ottimisti/e sul futuro della democrazia? Vi abbiamo posto questa domanda. Le vostre risposte, spesso toccanti, invitano alla riflessione.

Un dibattito è stato recentemente aperto sul sito di SWI swissinfo.ch per chiedere a voi, lettori e lettrici in tutto il mondo, cosa vi renda ottimisti e ottimiste sul futuro della democrazia. Una domanda formulata volutamente in modo un po’ provocatorio. Sapevamo infatti che avrebbe suscitato reazioni pessimiste.

Ecco il dibattito:

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Dibattito
Moderato da: Benjamin von Wyl

Cosa vi rende ottimisti/e sul futuro della democrazia?

Nel 2024 sarà chiamato a votare un numero di persone mai raggiunto prima. Avete ancora fiducia nella democrazia?

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Con lo pseudonimo di “MARCO 46”, uno dei nostri lettori italofoni constata “un’evidente stanchezza democratica”. Secondo lui, la responsabilità è dei cittadini e delle cittadine, non delle istituzioni.

Molta gente preferisce “viaggiare in Paesi esotici” piuttosto che mettersi a disposizione ricoprendo una carica politica “con scarsi o nulli compensi economici”. Il troppo benessere ha “infiacchito la gente”, continua il nostro lettore, secondo cui non bisogna sorprendersi dell’incremento dei regimi autocratici che ormai molte persone considerano “più sexy della ‘noiosa’ democrazia”.

Ottimismo per la democrazia svizzera

Rafiq Tschannen, lettore anglofono, è ottimista per la situazione in Svizzera, ma lo è meno per la “democrazia nel mondo”. Secondo lui, le personalità politiche, invece di battersi per “veri e propri programmi”, si schierano a strategicamente a seconda della posizione che fa loro ottenere più voti.

Altri commenti ricorrono a esempi concreti per sottolineare il punto di vista critico di autori e autrici. Cittadino svizzero in Italia, Giacomo Notrevo parla della documentazione di voto che ha ricevuto dal Canton Ginevra. Le problematiche locali legate alle votazioni cantonali erano formulate in modo “estremamente oscuro”, al punto che sarebbe stata necessaria una lunga consultazione degli archivi e dei media ginevrini per potersi esprimere con cognizione di causa.

Non è quindi sorprendente che il tasso di partecipazione a tali votazioni sia così basso, aggiunge Notrevo, che ha vissuto una simile situazione anche lo scorso anno in occasione delle elezioni, quando ha dovuto scegliere i e le candidate candidati tra 40 liste diverse.

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Ci aspettavamo che i vostri commenti si sarebbero concentrati sui problemi piuttosto che sui segnali di speranza. In effetti, le ragioni per essere pessimisti sono molte.

I media del mondo intero hanno definito il 2024 un “super anno elettorale”. Ciò è dovuto però esclusivamente al fatto che metà della popolazione mondiale con diritto di voto si recherà alle urne e non a una mentalità particolarmente democratica.

Molte elezioni si tengono infatti in Paesi in cui le istituzioni si sono indebolite di recente. In alcuni casi, si tratta solo di sapere con quale (ampio) margine i leader già da tempo al potere saranno rieletti. È già successo in Russia, Stato in cui il risultato era già chiaro prima dello scrutinio.

La domanda voleva però anche invitarvi a dar prova di ottimismo. E alcune risposte sono andate in questa direzione.

Dall’Ucraina, un appello alla democrazia

La democrazia non è dimenticata dove non esiste o è sotto attacco da parte di “un’ondata antidemocratica”, sottolinea Fiodor Chernikov, lettore russofono. Secondo lui, una ragione per essere ottimista è la forza d’attrazione – ancora intatta –  delle idee democratiche.

Probabilmente di nazionalità ucraina, aggiunge: “Il futuro della democrazia è la vita stessa – è più facile da capire in Ucraina. Naturalmente siamo ottimisti qui. Vogliamo migliorare una società che aspira alla democrazia”.

In Ucraina, “la maggior parte delle persone” capisce cos’è la democrazia. “E capisce la differenza tra una vera democrazia e un simulacro di essa”, spiega Chernikov in un secondo commento. Nel suo Paese, la guerra minaccia “diritti che avevamo scoperto solo di recente”.

Se tutto va bene, anche il simulacro di democrazia potrebbe, in un modo o nell’altro, portare all’attuazione dei diritti umani sul lungo termine, aggiunge. “Ma questo esigerà un lavoro intellettuale per diverse generazioni”.  

La democrazia secondo un lettore di lingua cinese

Con lo pseudonimo di “Gagatang1”, un lettore di lingua cinese ritiene che “la società umana sia imperfetta perché gli esseri umani stessi lo sono”. Secondo lui, è quindi impossibile che la società costruisca un paradiso. “L’idea di creare un paradiso in terra è un’utopia oppure una trappola marxista”, afferma, e sottolinea: “Bisogna aver vissuto l’orrore delle dittature per capirlo”.

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“In quanto sistema politico, la democrazia non è perfetta”, scrive ancora. Tuttavia, dimostra di essere superiore alle alternative ed è in continua evoluzione. “Le decisioni democratiche possono essere cattive”, ma il sistema democratico permette anche di correggerle, sostiene.

Peter, lettore francofono, fa una riflessione simile: “La ragione del mio ottimismo è dovuta al fatto che le democrazie hanno il coraggio e la trasparenza di riconoscere i loro errori e le loro debolezze e di assumersene la responsabilità”, spiega. È proprio “la capacità di resistenza nei confronti delle proprie debolezze” che è fonte di ispirazione per molte persone.

Molti altri contributi, che non è stato possibile inserire in questo breve articolo, forniscono eccellenti spunti per riflettere sul tema della democrazia. Cliccate qui per continuare a partecipare al dibattito!

A cura di Balz Rigendinger

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