Caso Regli, a fine ottobre il rapporto della Difesa
Non sono cadute nel vuoto le nuove accuse sudafricane contro l'ex capo dei Servizi di informazione dell'esercito Peter Regli. Il Dipartimento federale della difesa (DDPS) ha infatti aperto un'inchiesta informale sulle relazioni segrete fra la Svizzera e Pretoria e su un'eventuale distruzione di documenti.
Il caso Regli è nuovamente finito sotto i riflettori dopo le nuove dichiarazioni di Wounter Basson, direttore dei laboratori militari durante il regime dell’apartheid. Questi ha dichiarato, durante il processo in corso contro di lui a Pretoria, che nel 1992 si era procurato una mezza tonnellata di Mandrax in Russia grazie all’aiuto dell’ex capo dei servizi segreti svizzeri. Il Mandrax è una potente droga che sarebbe servita per “rendere inoffensivi” esponenti dell’opposizione.
Il segretario generale del DDPS, Juan Gut, è stato incaricato di redigere un rapporto completo entro il 31 ottobre, ha indicato all’ats Oswald Sigg, portavoce del dipartimento. Si tratterà di stabilire se i dossier e i documenti dei servizi segreti sono completi e se la legge sull’archiviazione è stata rispettata. Juan Gut avrà accesso a tutti gli incartamenti; i collaboratori del DDPS saranno esonerati dal segreto di funzione per rispondere alle sue domande, ha precisato Sigg.
Regli ha ammesso recentemente di aver distrutto alcuni documenti con il benestare del capo dello Stato maggiore di allora, ma nessuno riguardava il Sudafrica. Il divisionario in pensione ha pure respinto le accuse di Basson.
I contatti tra Regli e Basson erano già stati oggetto nel 1999 di un’inchiesta interna al DDPS e di un’inchiesta parlamentare, dove però non si era mai parlato del “Mandrax”. Regli aveva ammesso un incontro con Basson a Berna nel suo ufficio. Tuttavia egli ha sempre negato di aver saputo di che cosa si occupasse Basson in Sudafrica. Il medico, ora accusato di assassinio, truffa e traffico di droga, fu il “cervello” del programma militare chimico e batteriologico durante il periodo dell’Apartheid.
swissinfo e agenzie
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