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Democrazia diretta in Svizzera

Iniziativa per un referendum propositivo

Per i suoi promotori, il referendum propositivo dovrebbe permettere di votare in modo più sfumato Keystone

L'iniziativa denominata «Più diritti per il popolo grazie al referendum con controproposta (o referendum propositivo)» è stata depositata nel 1997. Intende migliorare il referendum, uno dei due pilastri del nostro modello di democrazia semidiretta.·

Introdotto nel 1874, il diritto al referendum rappresenta, assieme all’iniziativa popolare, uno strumento fondamentale che permette al popolo svizzero di partecipare attivamente alle decisioni politiche nazionali.·Ogni tentativo di riformare questi due diritti popolari si è scontrato finora ad enormi resistenze e soprattutto ai timori di uno sconvolgimento delle istituzioni politiche.·Non a caso, lo stesso Consiglio federale ha preferito togliere la riforma dei diritti popolari dal progetto di revisione totale della Costituzione federale, approvato l’anno scorso dal popolo, e rimandare questo spinoso capitolo alla legislatura attuale.·
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Inoltrata nel marzo del 1997, questa iniziativa vuole rendere più efficace e differenziato lo strumento del referendum facoltativo.·Attualmente questo diritto può essere impiegato soltanto per rimettere in discussione e respingere una legge o un decreto federale. Il referendum propositivo permetterebbe invece di formulare nel contempo anche una controproposta: il popolo può quindi modificare alcuni punti critici di una legge, senza bocciare l’intero progetto.

In base all’iniziativa, il referendum propositivo può essere impugnato, come finora, da 50 mila cittadini aventi diritto di voto o da 8 Cantoni. Una controproposta può venir tuttavia presentata solo se è già stata sostenuta in parlamento da almeno il 5 percento dei membri di una delle due camere: ossia almeno 10 consiglieri nazionali o tre consiglieri agli Stati.·Nel caso in cui fossero sottoposte al voto più controproposte che si escludono a vicenda, si procederebbe a votazioni sussidiarie.·
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Secondo i promotori dell’iniziativa, il referendum propositivo permetterebbe quindi ai cittadini di esprimersi in modo più differenziato su una proposta di legge, mentre attualmente possono solo limitarsi ad un sì o ad un no.·

Tra gli esempi maggiormente citati vi è quello della decima revisione dell’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti: la nuova legge sull’AVS conteneva importanti miglioramenti, approvati praticamente da tutti, ma anche il controverso innalzamento dell’età di pensionamento per le donne. In quell’occasione il referendum propositivo avrebbe permesso di accettare i miglioramenti, rimettendo in questione solo il punto controverso ed evitando le varie iniziative popolari lanciate in seguito a tale scopo.

Sempre secondo i suoi sostenitori, il referendum propositivo rafforzerebbe il sistema democratico svizzero, in vista anche di una maggiore integrazione europea.·Darebbe inoltre maggior voce in capitolo alle minoranze politiche, consentendo loro di sottoporre più facilmente al popolo proposte destinate a correggere le decisioni adottate dalla maggioranza parlamentare. È il caso chiaramente dei tre partiti che sostengono questa iniziativa – ossia socialisti, verdi ed evangelici – spesso costretti a subire le scelte del blocco di centro-destra.·
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L’iniziativa per un referendum propositivo non ha accolto i favori del governo e della maggioranza del parlamento. Secondo il Consiglio federale, questa proposta rischia di compromettere la capacità consensuale e decisionale del parlamento. Gruppi d’interesse e partiti minoritari potrebbero infatti ricorrere continuamente al referendum propositivo, bloccando le scelte della maggioranza. Il governo considera inoltre troppo complessa la procedura di voto indispensabile per questo referendum, soprattutto nel caso in cui venissero sottoposte contemporaneamente al popolo diverse controproposte. In tal caso sarebbero necessarie votazioni successive per giungere ad una scelta definitiva.

Al posto del referendum propositivo, il Consiglio federale sostiene un pacchetto di riforme dei diritti popolari che prevede tra l’altro l’introduzione di un’iniziativa generica. Rispetto all’attuale iniziativa popolare, che permette solo di chiedere modifiche costituzionali, l’iniziativa generica contentirebbe ai cittadini di proporre cambiamenti di legge a vari livelli.

Armando Mombelli

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