Risarcimento a Mikhailov: il Canton Ginevra non poteva ricorrere
Serghei Mikhailov, il cittadino russo accusato di attività mafiosa e poi assolto, riceverà l'indennizzo di 800 mila franchi dal Canton Ginevra. Il Tribunale federale ha giudicato irricevibile il ricorso di diritto pubblico presentato dal canton Ginevra.
Lo scorso 24 luglio la Corte di Giustizia cantonale ha condannato lo Stato di Ginevra a versare a Mikhailov l’indennizzo record di 800’000 franchi (in generale vi è un tetto massimo di 10’000 franchi). Il cittadino russo, accusato di appartenenza ad un’organizzazione criminale, era stato assolto nel dicembre del 1998 dopo aver passato 778 giorni in detenzione preventiva.
Il mese scorso lo Stato di Ginevra ha inoltrato un ricorso di diritto pubblico contro questa decisione, ben sapendo che le possibilità di riuscita erano molto scarse.Il TF non ha infatti esitato a respingere il ricorso. Ha ricordato che, salvo eccezioni, lo Stato non può agire per questa via.
Il ricorso di diritto pubblico non deve servire per fare del Tribunale federale l’arbitro di una disputa fra il cantone e la Corte di Giustizia, precisano gli Alti Giudici rinviando la patata bollente al legislatore.
Il TF condivide in parte le preoccupazioni di Ginevra e costata che lo Stato non ha possibilità in questo genere di controversie. Senza aspettare la decisione di Mon Repos, il Consiglio di Stato ha già adottato un progetto di legge che modifica le disposizioni del Codice di procedura penale riguardanti il risarcimento di persone detenute a torto.
swissinfo e agenzie
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