Gli USA abbassano al 15% i dazi sui prodotti importati dalla Svizzera
Svizzera e Stati Uniti hanno trovato un'intesa nella complessa questione dei dazi doganali. Questi ultimi passano dall'attuale 39% al 15%, ha annunciato il Consiglio federale sulla rete sociale X.
Il Governo elvetico ha scritto sulla rete sociale X di aver trovato una soluzione sui dazi, che saranno ridotti al 15%. Nel suo post ha ringraziato il presidente statunitense Donald Trump per il suo impegno costruttivo.
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Switzerland and the U.S. have successfully found a solution: U.S. tariffs will be reduced to 15%. Thanks to President Trump @POTUSCollegamento esterno for the constructive engagement. The meeting @USTradeRepCollegamento esterno with Amb. J. Greer was productive. Further details will be announced at 4pm. 🇨🇭🤝🇺🇸
— Swiss Federal Government (@SwissGov) November 14, 2025Collegamento esterno
Anche il rappresentante della Casa Bianca per il commercio Jamieson Greer, commentando ai microfoni della CNBC l’accordo sui dazi trovato con Berna, si è detto “molto felice”.
Greer, che ieri a Washington ha incontrato il consigliere federale Guy Parmelin, ha sottolineato l’importanza dell’intesa per l’industria americana. Ha in particolare parlato di “molti” prodotti farmaceutici, oro ed equipaggiamenti ferroviari che la Svizzera invierà negli Stati Uniti.
Al termine dell’incontro anche Parmelin aveva dichiarato che la discussione è stata molto positiva e che era riuscito a chiarire quasi tutti i punti ancora in discussione.
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“Con accordo miglioramenti significativi”
In conferenza stampa, Guy Parmelin, appena rientrato dagli USA, ha presentato l’accordo sui dazi, parlando di un “passo importante per le imprese svizzere e per la stabilità delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti”.
In merito all’entrata in vigore, Parmelin non ha fornito indicazioni precise, ma cercheremo di “farlo il più rapidamente possibile”. A livello tecnico, alcuni dazi che prima del passaggio al 39% erano già superiori alla nuova soglia del 15%, torneranno al loro livello originale e non scenderanno quindi al 15%.
Per quanto riguarda le contropartite, nell’ambito della dichiarazione d’intenti, la Svizzera abolirà i dazi sull’importazione di una serie di prodotti statunitensi. Oltre ai prodotti industriali, al pesce e ai frutti di mare, si tratta di prodotti agricoli statunitensi che la Svizzera considera “non sensibili”.
La Confederazione concede agli Stati Uniti dei contingenti bilaterali esenti da dazi su taluni prodotti esportati dagli USA: 500 tonnellate di carne di manzo, 1’000 tonnellate di carne di bisonte, 1’500 tonnellate di pollame.
Parmelin ha pure specificato che le attuali esenzioni dalle tariffe come ad esempio quelli per la farmaceutica, la chimica e l’oro continueranno a sussistere.
Inoltre, il Governo ha indicato che alcune aziende svizzere prevedono di effettuare investimenti diretti negli Stati Uniti per 200 miliardi di dollari entro la fine del 2028.
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I momenti chiave della vertenza
2 aprile 2025: in un discorso nel Rose Garden della Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti annuncia dazi del 31% sulle esportazioni svizzere. La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter reagisce immediatamente sulla Piattaforma X: il Consiglio federale “prende atto” delle decisioni statunitensi in materia di dazi, scrive. Il Consiglio federale deciderà rapidamente i passi successivi.
9 aprile 2025: entrano in vigore i dazi statunitensi sui prodotti svizzeri, che impongono una tariffa del 31% sulle esportazioni elvetiche negli Stati Uniti. I produttori di orologi, l’industria meccanica e il settore della tecnologia medica sono particolarmente colpiti. I prodotti farmaceutici e le esportazioni di oro dalla Svizzera sono per il momento esenti.
29 maggio 2025: un tribunale federale statunitense dichiara illegali quasi tutti i dazi imposti da Donald Trump, compresi quelli che colpiscono la Svizzera. Il Governo statunitense fa immediatamente ricorso contro la decisione.
6 giugno 2025: il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti inserisce la Svizzera, insieme ad altri otto Paesi, in una lista di controllo. La Confederazione e questi altri otto Paesi hanno un forte surplus commerciale. Il Governo statunitense guidato da Donald Trump non accetta relazioni commerciali squilibrate.
1 agosto 2025: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump firma un ordine esecutivo che aumenta le tariffe su decine di Paesi; secondo l’elenco pubblicato dalla Casa Bianca, la Svizzera sarà tassata al 39%.
5 agosto 2025: in un’intervista telefonica con il canale televisivo statunitense CNBC, Donald Trump menziona una recente conversazione telefonica avuta con la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter. “Di recente ho fatto qualcosa con la Svizzera. Ho parlato con il Primo Ministro”, dice riferendosi alla signora Keller-Sutter. “Questa donna era comprensiva, ma non ha voluto ascoltare”, aggiunge Trump.
6 agosto 2025: Karin Keller-Sutter ha un incontro di 45 minuti con il Segretario di Stato americano Marco Rubio a Washington sui dazi: “Abbiamo avuto un ottimo scambio”, dice.
7 agosto 2025: alle 00:01 (06:01 in Svizzera) entrano in vigore dazi statunitensi del 39% sui prodotti svizzeri. Potranno avere gravi ripercussioni sull’industria dell’export e sui posti di lavoro nella Confederazione, avverte il Consiglio federale.
5 settembre 2025: il ministro dell’Economia Guy Parmelin si reca a Washington per un incontro con il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick e, al suo ritorno, definisce i colloqui “costruttivi”.
26 settembre 2025: Donald Trump annuncia tariffe del 100% su medicinali, camion e mobili prodotti al di fuori degli Stati Uniti.
15-17 ottobre 2025: una delegazione svizzera guidata da Guy Parmelin partecipa alla riunione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e della Banca Mondiale a Washington e intrattiene colloqui “a vari livelli” con i rappresentanti statunitensi a margine dell’evento, tra cui il Segretario al Tesoro Scott Bessent.
5 novembre 2025: i capi di sei grandi aziende svizzere partecipano a colloqui con Donald Trump a Washington, “riaffermando (la loro) convinzione che un accordo commerciale bilaterale rafforzerebbe in modo significativo gli scambi (economici), a beneficio di entrambi i Paesi”.
11 novembre 2025: l’agenzia di stampa Bloomberg riferisce che la Svizzera è vicina a risolvere la sua controversia commerciale con gli Stati Uniti, con un accordo atteso entro le prossime due settimane che ridurrebbe le tariffe statunitensi sui prodotti svizzeri al 15%.
13 novembre 2025: il ministro dell’Economia Guy Parmelin si reca nuovamente a Washington per discutere di tariffe, in particolare con il rappresentante del commercio statunitense Jamieson Greer.
14 novembre 2024: il Consiglio federale annuncia di aver trovato un accordo con Washington: i dazi scendono al 15%.
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