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Lindt vince la “guerra degli orsetti”

Gli orsetti di cioccolato di Lindt & Sprüngli non sono contraffazioni delle caramelle prodotte dalla tedesca Haribo, né violano un suo marchio registrato da decenni con il nome "Goldbär" (orsetto d'oro). Lo ha stabilito il Bundesgerichtshof, la massima istanza federale tedesca in materia civile e penale.

Commercializzato con la denominazione “Teddy”, il prodotto dell’azienda zurighese Lindt & SprüngliCollegamento esterno è confezionato in carta dorata e porta al collo un nastro rosso con un cuoricino. Ha fatto la sua comparsa sugli scaffali tedeschi nell’ottobre 2012 e ha subito attirato l’attenzione del gigante Haribo, società di Bonn famosa per i suoi orsetti gommosi diffusi in tutto il mondo.

Haribo, lamentando una violazione del suo marchio “Goldbär”, ha trascinato il produttore elvetico in tribunale, chiedendo un risarcimento di 5 milioni di franchi. In prima battuta, nel dicembre del 2012, ha ottenuto ragione, ma la sentenza è poi stata ribaltata nell’aprile del 2014 dai giudici del Tribunale di Colonia.

La Corte era infatti giunta alla conclusione che non sussiste il rischio di confondere i due prodotti: la somiglianza è troppo scarsa, aveva affermato in quell’occasione il presidente del tribunale. Una decisione confermata ora in modo definitivo.

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