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Ciba sensibile alla corte del gigante BASF

BASF pronta a fagocitare Ciba Keystone

Il gruppo tedesco ha lanciato un'offerta di 6,1 miliardi di franchi per l'acquisto di Ciba, una delle maggiori ditte chimiche svizzere. Il consiglio d'amministrazione dell'azienda basilese è favorevole all'offerta.

Lunedì, gli azionisti della Ciba sono stati invitati ad accettare i 50 franchi per azione proposti dalla BASF. Si tratta del 32% in più rispetto alla chiusura del titolo di venerdì scorso. La decisione sarà presa nel corso di un’assemblea generale straordinaria che sarà convocata prossimamente. L’operazione dovrebbe partire in ottobre e concludersi nel primo trimestre del 2009. BASF punta al controllo di almeno il 66,67% delle azioni.

Negli ultimi tempi, Ciba ha fatto fatica a trovare risposte adeguate al continuo aumento dei prezzi delle materie prime, alla diminuzione degli ordini e all’arrivo di nuovi concorrenti in Asia e in Medio Oriente. Il presidente del consiglio di amministrazione (CdA), Armin Meyer, è stato invitato in modo sempre più insistente a farsi da parte. In gennaio ha lasciato il posto di direttore generale, rimanendo però presidente del CdA.

Di fronte al crescente malcontento degli azionisti, il CdA ha accolto di buon grado l’offerta pubblica d’acquisto (Opa) della BASF, disposta a rilevare azioni e debiti della Ciba (nel primo semestre del 2008, la ditta ha perso 569 milioni di franchi).

«Considerate le condizioni di lavoro sempre più difficili nel nostro settore, questa transazione combina un prezzo adeguato con una soluzione industriale convincente e adatta a Ciba», ha affermato Armin Meyer.

La quotazione delle azioni Ciba è salita del 25% quando si è diffusa la notizia dell’Opa. Gli osservatori ritengono che si tratti di un’operazione sensata e vantaggiosa, soprattutto per l’azienda svizzera.

«Per Ciba le prospettive a lungo termine si presentano migliori lavorando in un’entità combinata piuttosto che proseguendo da sola», spiega a swissinfo l’analista della Sal Oppenheim Martin Vögtli. «Se si guarda al prezzo proposto [dall’Opa], si notano degli indubbi benefici per Ciba. Non ci si aspettava che la quotazione delle azioni Ciba potesse raggiungere questi livelli».

Sorpresa

La scelta di Ciba da parte della BASF ha suscitato qualche perplessità. Martin Flückiger, analista di Helvea, ritiene ad esempio che la Clariant – una delle rivali basilesi di Ciba – sarebbe stata un obiettivo migliore.

«Siamo un po’ sorpresi che la scelta non sia caduta su Clariant. Il numero di attività in comune tra BASF e Clariant è maggiore che tra BASF e Ciba. Detto questo, gli affari di Ciba nel settore delle vernici e della carta trarranno vantaggio dall’unione con BASF».

Per gli osservatori, Clariant si è dimostrata più efficace di Ciba anche per quanto riguarda la capacità di adattamento ad un panorama industriale mutevole. Nel 2006, Ciba ha annunciato il taglio di 2’500 posti di lavoro, ma la sua reazione è stata giudicata troppo lenta.

Settore in movimento

L’Opa per la Ciba rappresenta la seconda importante scalata degli ultimi mesi. In luglio, Dow Chemicals aveva rilevato la Rohm & Haas. Martin Vögtli ritiene che prossimamente potrebbero esserci degli altri movimenti capaci di interessare anche la Clariant.

«Per il settore chimico, il consolidamento continuerà ad essere un obiettivo importante. Il numero degli acquirenti sta leggermente diminuendo, ma non escludo che Clariant possa fare la stessa fine di Ciba».

Quest’ultima non dovrebbe comunque sparire. BASF si è impegnata a garantire il mantenimento degli stabilimenti in Svizzera. Una ristrutturazione parziale sarà però inevitabile, in particolare nel settore della chimica della carta. Non è ancora chiaro quanti posti di lavoro saranno tagliati.

swissinfo

È nata nel 1997, frutto dello scorporo delle specialità chimiche dell’ex Ciba-Geigy diventata Novartis nel 1996. Nel marzo 2007 Ciba Specialità Chimiche ha semplificato il nome in Ciba.

Il gruppo è attivo in tre settori principali: gli additivi per materie plastiche, i rivestimenti e il trattamento delle acque e della carta. Ciba fornisce prodotti a società d’imballaggio, all’edilizia, al settore automobilistico, all’agricoltura, all’industria mineraria e del petrolio.

Nel 2007 ha registrato un volume d’affari di 6,5 miliardi di franchi. I suoi dipendenti, più di 13’000, sono ripartiti in 63 stabilimenti di 20 paesi e in 22 centri di ricerca di 12 paesi.

Il gruppo tedesco, quotato a Francoforte, Londra e Zurigo, detiene un portafoglio diversificato: dal petrolio alle materie plastiche passando per i prodotti destinati all’agricoltura e la chimica fine.

BASF conta oltre 95’000 dipendenti e realizza un fatturato annuo di quasi 58 miliardi di euro, circa 93 miliardi di franchi.

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