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Tutti pazzi per il Made in Switzerland

Latte svizzero per la Germania: le esportazioni di prodotti alimentari sono aumentate più della media Keystone

Il commercio estero svizzero ha chiuso lo scorso anno con un'eccedenza record di circa 14 miliardi di franchi. La crescita rispetto all'anno precedente è stata di oltre il 15%.

Sia le esportazioni che le importazioni sono aumentate con percentuali a due cifre per il secondo anno consecutivo. Secondo l’amministrazione federale delle dogane, una situazione simile non si ripeteva da 20 anni.

Nel 2007 le esportazioni sono progredite dell’11,2% a 197,29 miliardi di franchi. Le importazioni hanno segnato un aumento del 10,9% a 183,40 miliardi.

Stagnazione in dicembre

Solo nel mese di dicembre si è verificata una stagnazione, con un +0,4% a 14,10 miliardi di franchi.

Quattro settori su dieci sono scivolati nelle cifre rosse lo scorso mese: fra questi i due pilastri dell’export elvetico, ossia il settore chimico-farmaceutico (meno 4,1% a 4,20 miliardi di franchi) e quello delle macchine e dell’elettronica (meno 2,7% a 3,43 miliardi).

Gli altri due sono l’industria metallurgica (meno 1,8% a 985 milioni) e quella tessile (meno 6,5% a 148 milioni).

Caffè ed orologi

Sull’arco dell’intero 2007, sette rami su dieci hanno superato le cifre registrate nel 2006, annota l’Amministrazione federale delle dogane (AFD). L’industria degli alimentari, bevande e tabacchi ha segnato un incremento del 23,9% a poco più di 6 miliardi di franchi, trainata dalle vendite del caffè, triplicate a 570 milioni di franchi.

In seconda posizione, in base ai tassi di crescita, figura l’orologeria, con un +16,1% a 15,96 miliardi e in terza l’industria metallurgica (+15,3% a 15,48 miliardi).

Seguono l’industria delle materie plastiche (+12,5% a 4,27 miliardi), quella dei macchinari e dell’elettronica (+11,3% a 42,98 miliardi), quella chimico-farmaceutica (+9,3% a 68,80 miliardi).

Le vendite all’estero di prodotti farmaceutici e diagnostici, principale voce del settore, hanno segnato un aumento del 9,7% a 51,14 miliardi.

Per gli strumenti di precisione è stato accertato un +8% (a 13,96 miliardi). L’industria tessile ha raggiunto un +5,9% (a 2,22 miliardi di franchi), quella della carta e delle arti grafiche il 4,8% (a 3,65 miliardi), quella dell’abbigliamento il 4,3% (a 2,19 miliardi).

Più merci verso l’Europa e l’Asia

Nel 2007 le consegne all’Unione europea sono aumentate dell’11,7% a 124,30 miliardi di franchi (-1,6% in dicembre). Per la Germania risulta una crescita del 14,7% a 41,10 miliardi, per l’Italia del 10,7% a 17,62 miliardi e per la Francia dell’8,6% 16,54 miliardi.

L’export verso gli Stati Uniti ha segnato il passo: +0,4% a 18,32 miliardi di franchi, quello verso il Giappone ha subito una contrazione del 3,1% a 6,16 miliardi. Le forniture alla Federazione russa hanno messo a segno una progressione del 29,7% (a 2,88 miliardi), quelle verso la Cina del 27,1% (a 4,77 miliardi).

L’export verso i paesi asiatici emergenti ha segnato un +12,7% a 11,44 miliardi, con una punta del 17,8% per Hong Kong (a 4,20 miliardi). Tra quelli sudamericani emerge il Brasile, con acquisti di merci elvetiche pari a 1,87 miliardi (+27,9%).

swissinfo e agenzie

L’anno scorso la Svizzera ha esportato secondo l’Amministrazione federale delle dogane 8100 tonnellate di materiale bellico, per un valore di 464 milioni di franchi, il 14% in più dell’anno precedente.

Le nazioni interessate sono 73: il principale cliente è la Germania (62 milioni), seguono l’Irlanda (51), la Danimarca (42), gli Usa (42), la Gran Bretagna (40) e il Pakistan (38).

Nel caso del Pakistan, si tratta della controversa fornitura di un sistema di difesa antiaerea, approvata dal governo svizzero nel dicembre del 2006.

La fornitura è stata congelata lo scorso mese di novembre dopo la proclamazione dello stato d’emergenza in Pakistan.

Le cifre, comunicate dall”Amministrazione federale delle dogane, si basano sul primo paese di esportazione. La Segreteria di stato dell’economia pubblicherà a metà febbraio una statistica dettagliata che terrà conto anche del paese finale di utilizzazione delle armi.

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