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ABB: cifre rosse e freno ai costi

Due dipendenti dell'ABB, la società in crisi, davanti a uno stabilimento in Malesia Keystone Archive

Nel terzo trimestre dell'anno, ABB ha registrato una perdita di 183 milioni di dollari. L'indebitamento è aumentato a 5.5 miliardi di dollari.

Il gruppo intende ora risparmiare altri 800 milioni di dollari e prevede tagli all’impiego.

La maggior parte degli analisti ritiene che, con la nuova ristrutturazione, ABB voglia cercare di salvare il salvabile.

Ad inizio settimana era suonato il campanello d’allarme a proposito degli utili 2002. Giovedì il gruppo tecnologico ha presentato le cifre del terzo trimestre dell’anno.

Durante i primi nove mesi, il ABB ha registrato una perdita di 82 milioni di dollari, mentre nello stesso periodo del 2001 aveva realizzato un utile netto di 289 milioni di dollari.

L’azienda annuncia tuttavia un risultato operativo positivo di 405 milioni di dollari, contro i 727 dello stesso periodo del 2001.

Il fatturato è in calo. La cifra d’affari si è attestata a 16,042 miliardi di dollari, contro i 16,363 miliardi registrati nel 2001.

Brutte notizie anche dall’indebitamento. È infatti salito da 5,2 a 5,5 miliardi di franchi, progressione dovuta principalmente alle maggiori spese operative. ABB ha tuttavia confermato l’obiettivo di ridurre i debiti di almeno 1,5 miliardi di dollari entro fine anno.

Risparmi e riduzione dei posti di lavoro

La situazione si è deteriorata nel terzo trimestre, visto che a metà anno il gruppo registrava ancora un utile netto di 101 milioni di dollari.

Per rimediare a tali difficoltà, i vertici hanno deciso un’ulteriore compressione dei costi: nei prossimi 18 mesi si vogliono risparmiare isparmiati ulteriori 800 milioni di dollari. Un austero regime che si aggiunge a quello già deciso pari a 500 milioni di dollari.

Stando Jürgen Dormann, Ceo del gruppo, “elemento chiave” della cura dimagrante sarà una riduzione del personale. Ulteriori informazioni in merito non saranno fornite prima di novembre.

Nel quadro del programma di ristrutturazione avviato nel 2001, a livello mondiale, sono già stati cancellati 13’100 posti di lavoro. ABB mantiene a tutt’oggi circa 150’000 dipendenti, 7’700 dei quali in Svizzera.

L Associazione svizzera degli impiegati (VSAM) teme la cancellazione di altri 20’000 impieghi. La VSAM ritiene tuttavia che le imprese di ABB Svizzera siano già state ristrutturate e quindi siano sufficientemente produttive.

Verso una nuova ristrutturazione

Il gruppo sarà ora sottoposto ad una nuova riorganizzazione e le divisioni saranno ridotte da cinque a tre: «Power Technologies», «Automation Technologies» e «Petrolio, Gas e Petrolchimica».

Le primi due dovrebbero diventare il core business di ABB, le sue nuove attività principali.

Per quel che riguarda l’attività nell’ambito energetico-petrolifero, saranno esaminate varie opzioni. «Il risultato più probabile sarà comunque la vendita», ha detto Jürgen Dormann, che da 36 giorni ha assunto la doppia carica di presidente della direzione e del consiglio d’amministrazione.

Nel 2001, la divisione aveva generato il 5% della cifra d’affari totale, il 30% dell’utile operativo ed occupava circa 12’000 persone, nessuna di loro in Svizzera.

swissinfo e agenzie

Perdita terzo trimestre 2002: 183 milioni di dollari;
Perdita primi 9 mesi 2002: 82 milioni di dollari;
Personale: 150’000 persone di cui 7’700 in Svizzera;
Principale settore d’attività: tecnologie energetice e dell’automazione;
Quopazione in borsa: attorno ai 2 franchi;
Nel 2000 il titolo aveva raggiunto punte vicino ai 55 franchi.

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