Affare Montesinos: scoperti nuovi conti nelle banche svizzere

Secondo le autorità elvetiche l'ex capo dei servizi segreti peruviani Vladimiro Montesinos avrebbe depositato altri 22 milioni di dollari provenienti dal commercio di armi tra il Perú e la Russia. Anche questi fondi sono stati congelati.
Nuovo capitolo nell’inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco proveniente dal Perù e che vede come protagonista il super-ricercato Vladimiro Montesinos, collaboratore dell’ex presidente Alberto Fujimori.
Gli investigatori elvetici chiedono ora ulteriori informazioni alle autorità peruviane e russe per provare che i soldi depositati su cinque conti diversi sono stati ottenuti con la corruzione.
Nelle filiali zurighesi degli istituti di credito israeliani Bank Leumi e Fibi Bank, e in quella del Crédit Agricole Indo-Suez, erano già stati bloccati lo scorso ottobre conti attribuiti a Montesinos per un valore di 48 milioni di dollari. Le indagini hanno interessato complessivamente 17 conti bancari. Oltre ai tre istituti esteri già citati, fra le banche controllate figurano anche la filiale di Lugano dell’UBS e quella della Banca Leu a Zurigo.
La giudice istruttrice zurighese Cornelia Cova, titolare dell’inchiesta, ritiene che quei 48 milioni e i 22 milioni bloccati successivamente abbiano la stessa origine, ossia commissioni versate in relazione a vendite di armi fra la Russia e il Perù.
Montesinos viene descritto come il grande manovratore dietro l’ex presidente peruviano Alberto Fujimori, colui che aveva il vero controllo dell’apparato militare e giudiziario. Ad incastrarlo, in settembre, è stato un video che lo mostrava nell’atto di corrompere un parlamentare dell’opposizione. Montesinos , dopo un fallito tentativo di richiesta d’asilo politico a Panama, ha fatto perdere le proprie tracce.
Alberto Fujimori, cercando di prendere le distanze dal suo ex braccio destro, aveva licenziato Montesinos annunciando parallelamente elezioni anticipate. Ma il parlamento peruviano, la scorsa settimana, ha deposto il presidente dichiarando Fujimori moralmente inadatto a ricoprire la carica, ignorando nel contempo le dimissioni offerte dallo stesso Fujimori dal suo rifugio giapponese.
swissinfo e agenzie

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