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Al WEF, la Svizzera ufficiale cura i suoi rapporti con l’estero

La ministra dell'economia Doris Leuthard discute con il direttore dell'OMC, Pascal Lamy Keystone

Un accordo di libero scambio siglato con il Canada, altri due in discussione con India e Giappone: questi i risultati concreti degli incontri avuti dai ministri elvetici al Forum economico mondiale.

I consiglieri federali hanno pure discusso dei negoziati del Doha Round dell’OMC, di dossier internazionali e di relazioni bilaterali. Un’occasione per valutare la posizione della Svizzera nel mondo.

“Siamo una potenza economica mondiale e in taluni settori occupiamo una posizione di leader”, ha sottolineato il presidente della Confederazione Pascal Couchepin al termine di una maratona di incontri bilaterali a margine del WEF. La Svizzera è anche un luogo di riunioni internazionali e un modello di coesistenza, ha aggiunto.

Il paese presenta dei punti forti, ma anche delle “debolezze”: “Il presidente dell’Afghanistan Amid Karzai, ad esempio, mi ha detto che la Svizzera potrebbe aiutare il suo paese a rafforzare il processo democratico e l’educazione, ma è chiaro che non facciamo parte degli attori decisivi nella regione”, ha affermato il ministro degli interni.

Libero scambio

Le relazioni economiche della Confederazione hanno occupato uno spazio particolarmente importante nell’agenda dei consiglieri federali presenti a Davos.

La ministra dell’economia Doris Leuthard ha presenziato alla firma di un accordo di libero scambio tra l’Associazione europea di libero scambio (AELS) e il Canada. Il Canada è il principale partner economico dell’AELS dopo l’Unione europea.

“L’accordo è una pietra miliare per i contraenti e suggella dieci anni di negoziati”, ha affermato la Leuthard. Secondo la ministra elvetica, gli effetti sul volume degli scambi col Canada grazie a questa intesa si faranno sentire già quest’anno.

L’AELS ha anche avviato negoziati con l’India in vista di un accordo di libero scambio. Sotto la direzione di Doris Leuthard, i membri dell’AELS hanno incontrato il ministro del commercio indiano Kamal Nath. “Come sempre, i negoziati non saranno facili. Ma un simile accordo andrebbe a beneficio di entrambe le parti”, ha detto la consigliera federale.

Il presidente della Confederazione Pascal Couchepin ha invece incontrato il primo ministro giapponese Yasuo Fukuda. Anch’essi hanno annunciato l’avvio di negoziati per un accordo di libero scambio tra Berna e Tokio, con la speranza che si giunga a un testo definitivo entro la fine dell’anno.

Commercio mondiale e FMI

Doris Leuthard ha anche partecipato a un incontro ministeriale volto a sbloccare i negoziati dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). La ministra dell’economia ritiene che esista “una forte volontà politica di concludere il ciclo di Doha entro la fine dell’anno”.

I segnali sono positivi: i ministri del commercio dei protagonisti della trattativa non hanno escluso un incontro in aprile a livello ministeriale tra i 151 Paesi dell’organizzazione.

A margine del WEF il consigliere federale Hans-Rudolf Merz si è dal canto suo intrattenuto col direttore del Fondo monetario internazionale (FMI) Dominique Strauss-Kahn. Argomento dell’incontro informale è stata la riforma del diritto di voto all’interno delle istituzioni di Bretton Woods. La Svizzera detiene diritti di voto all’interno del FMI e intende mantenerli anche in futuro.

Con Strauss-Kahn, Merz ha difeso il seggio della Svizzera in seno al consiglio di amministrazione dell’FMI. Il tema sarà oggetto di discussione probabilmente al prossimo incontro tra i paesi membri dell’organizzazione.

swissinfo e agenzie

Il Forum economico mondiale, che si chiamava inizialmente Management Symposium, è stato fondato nel 1971 a Davos da Klaus Schwab.

Oggi il WEF ha la sua sede a Cologny, nel canton Ginevra, e impiega circa 290 collaboratori.

Il suo budget annuale, che supera i 100 milioni di franchi, viene finanziato da circa 1000 aziende affiliate.

Oltre ad organizzare l’appuntamento annuale di Davos, il WEF promuove simposi, gruppi di lavoro e studi in diversi paesi del mondo.

L’edizione 2008 del Forum ha riunito 2500 partecipanti di 88 paesi attorno allo slogan “Il potere dell’innovazione collaborativa”.

Il direttore del WEF André Schneider ha stilato domenica un bilancio positivo dell’edizione 2008 del Forum. Secondo lui le discussioni intavolate a Davos avranno delle conseguenze sull'”architettura finanziaria” mondiale. Ciò permetterà di evitare in futuro i problemi legati all’attuale crisi.

Importanti personalità mondiali, come il primo ministro britannico Gordon Brown e il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, hanno lanciato un appello affinché si intensifichino gli sforzi per lottare contro la povertà. Dal canto suo, il primo ministro giapponese Yasuo Fukuda ha presentato un fondo di dieci miliardi di dollari per lottare contro i cambiamenti climatici.

Le forze di sicurezza hanno avuto meno da fare rispetto agli anni passati. In particolare la manifestazione anti-WEF di sabato a Davos, alla quale hanno partecipato un centinaio di persone, si è svolta senza incidenti.

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