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Gottardo: contagocce funziona ma non piace

La tragedia del Gottardo del 24 ottobre 2001 ha rilanciato le polemiche sulla politica dei trasporti Keystone

Un anno dopo la riapertura della galleria del San Gottardo, il flusso di automezzi pesanti rimane relativamente sotto controllo.

Ambientalisti e autotrasportatori non sono però soddisfatti del sistema a contagocce, introdotto per regolare il traffico.

La tragedia della galleria autostradale del San Gottardo, costata la vita il 24 ottobre 2001 a 11 persone, “è già stata dimenticata”. Questa, almeno, l’opinione dell’Associazione traffico e ambiente (Ata), che dal 1979 si batte per una mobilità “conforme ai bisogni umani e ambientali”.

Tra coloro che non hanno dimenticato il grave incidente vi sono sicuramente le autorità federali. Il traffico di merci nord-sud, soprattutto attraverso l’asse del San Gottardo, rappresentava già uno dei dossier più spinosi prima della tragedia: da allora le pressioni sono ulteriormente aumentate.

Dovendo soddisfare, nel contempo, obblighi di sicurezza e di transito, la Confederazione rimane tra il fuoco incrociato di ambientalisti e autotrasportatori. Le critiche, che giungono regolarmente anche dall’estero, riguardano in particolare le misure introdotte da un anno a questa parte per regolare il flusso dei camion.

Fino al settembre scorso, il Consiglio federale aveva infatti imposto un regime di traffico alternato nella galleria. Negli ultimi mesi, è stato nuovamente autorizzato l’incrocio di automezzi pesanti, ma entro certi limiti.

Riduzione del traffico illusoria

“A quando la prossima catastrofe?” si chiede l’Ata, lanciando un nuovo segnale di allarme all’indirizzo delle autorità. Secondo l’associazione, i valori massimi di traffico pesante fissati dalla Confederazione sono stati superati troppo spesso negli ultimi tempi.

In base alle cifre fornite dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e della comunicazione (Datec), in alcuni giorni di novembre e dicembre sono transitati fino a 190 camion all’ora all’interno del tunnel del San Gottardo. Il limite massimo fissato è di 150 Tir all’ora.

Ma anche questo limite viene criticato dall’Ata: 150 automezzi pesanti all’ora corrisponderebbero a 5’100 camion al giorno. Una cifra ben superiore al massimo di 4’000 stabilito dal Datec.

A questo ritmo, sostiene l’Ata, è illusorio immaginare una riduzione del traffico pesante attraverso il Gottardo. Anzi bisognerà piuttosto attendere un progressivo aumento, con effetti nefasti non solo in ambito di sicurezza, ma anche per la salute della popolazione e per l’ambiente.

Limiti finora rispettati

Le misure introdotte dalla riapertura della galleria del San Gottardo, il 22 dicembre 2001, sono considerate invece soddisfacenti dai responsabili del Datec.

Con il sistema a circolazione alternata, fino alla fine di settembre del 2002 circa 2’900 Tir al giorno sono transitati nel tunnel. In seguito, dall’introduzione del sistema a contagocce, la media quotidiana ha raggiunto 3’500 camion.

“Avevamo fissato sin dall’inizio una media massima di 3’000 a 4’000 autocarri al giorno e questo limite è stato finora quasi sempre rispettato” sottolinea Daniel Schneider, portavoce dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) presso il Datec.

Il “quasi sempre” si riferisce ad un giorno di novembre ed uno di dicembre, in cui poco più di 4’000 “bisonti” sono sfrecciati nella galleria. Ma anche questo, secondo Schneider, era previsto: “Ci aspettavamo alcune eccezioni durante la fase di rodaggio del sistema a contagocce”.

Dalla ripresa del traffico incrociato, il pericolo di un nuovo grave incidente è comunque aumentato, ammette il portavoce dell’Ustra. “Abbiamo fatto il possibile per ridurre al minimo i rischi, ma la sicurezza totale non esiste”.

Malcontento degli autotrasportatori europei

Per contenere questo rischio, le polizie cantonali sull’A2 sono chiamate a frenare il flusso di automezzi pesanti, bloccando i Tir lungo l’autostrada. Ancora oggi, i camionisti si vedono spesso confrontati a notevoli ritardi.

“La situazione va di male in peggio” sostiene addirittura Giorgio Colato, coordinatore nazionale della Federazione autotrasportatori italiani e consulente del ministro italiano dei trasporti. A suo avviso, il governo svizzero non rispetta gli impegni presi con i membri dell’Unione europea (Ue) nel quadro degli accordi bilaterali entrati in vigore il 1 giugno 2002.

“Nel 2000, prima dell’introduzione degli accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Ue e della tassa sul traffico pesante, 5’000 Tir passavano dal Gottardo. Oggi, la Svizzera percepisce la tassa sul traffico pesante, ma di camion ne passano solo 3’000 al giorno”.

Le limitazioni applicate dalla polizia svizzera scoraggerebbero gli autotrasportatori europei. “I nostri camionisti vengono regolarmente fermati nelle zone di sosta, senza alcuna spiegazione”.

Secondo Colato, invece di rifugiarsi in questioni di sicurezza, la Svizzera avrebbe dovuto bloccare l’introduzione degli accordi bilaterali, in cui si impegnava ad aprire le proprie autostrade al transito degli autocarri comunitari di 40 tonnellate.

“Gli accordi avrebbero dovuto effettivamente venir rinegoziati” – ammette Daniel Schneider – “ma ormai erano già stati ratificati”. Per il portavoce dell’Ustra, le misure attuali rappresentano comunque il miglior compromesso per garantire sia la sicurezza che una certa fluidità del traffico.

“Ma è chiaro che non possono essere considerate una soluzione ottimale: gli autotrasportatori vogliono più camion, la popolazione delle valli del Gottardo rivendica meno traffico e i politici desiderano trasferire i trasporti di merci su rotaia”.

Per risolvere a medio termine il problema del traffico pesante, la Svizzera si è impegnata ad aprire due nuove trasversali ferroviarie alpine entro una decina d’anni. Rimane comunque da chiedersi se il “contagocce” riuscirà nel frattempo a tenere artificialmente in vita il sistema attuale dei trasporti nord-sud.

swissinfo, Armando Mombelli

Il 24 ottobre 2001, un incidente tra due camion nella galleria del San Gottardo è costato la vita a 11 persone.
Nel 2001, oltre 1,2 milioni di camion hanno attraversato il tunnel.
Dal 2002, è stato fissato un limite di 4000 Tir al giorno (oltre 5000 sono transitati nel 2001).

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