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Il governo si attribuisce buoni voti

Il Consiglio federale vuole proseguire il cammino verso un rafforzamento della crescita economica della Svizzera Keystone

Il Consiglio federale ha raggiunto l'anno scorso il 70% degli obbiettivi fissati, il 10% in più rispetto al 2005. È quanto risulta dal rapporto di gestione presentato dallo stesso governo.

Secondo il rapporto, rimane ancora da migliorare soprattutto il livello di crescita strutturale. In quest’ambito, l’economia svizzera figura nelle ultime posizioni della classifica europea o di quella dell’OCSE.

Lo scorso anno la congiuntura in Svizzera è stata assai favorevole, con un tasso che ha raggiunto, per la prima volta da molti anni, il 2,7%. Il governo elvetico non intende però abbassare la guardia: la crescita va rafforzata, soprattutto a livello strutturale, e le finanze vanno ulteriormente risanate.

Tra le altre principali sfide per il futuro, il Consiglio federale menziona la salvaguardia dell’ambiente e le assicurazioni sociali nel suo rapporto di gestione per l’anno 2006, pubblicato lunedì.

Il governo esprime inoltre la sua preoccupazione per quanto concerne il mercato del lavoro. L’anno scorso, il tasso di disoccupazione è calato al 3,1%, ma le prospettive sono rese grigie dal rischio di un crollo strutturale dell’economia.

Nei prossimi anni, l’offerta di lavoro dovrebbe aumentare solo leggermente a causa dell’invecchiamento della popolazione. La Svizzera rimane inoltre la lanterna rossa dei paesi membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in materia di crescita della produttività del lavoro.

Tre interventi prioritari

“La crescita economica deve essere incrementata con assoluta priorità, affinché a lungo termine sia possibile garantire il benessere, ridurre la disoccupazione e finanziare le assicurazioni sociali”, afferma il governo nel suo rapporto.

A tale scopo, il Consiglio federale intende agire principalmente in tre direzioni: accrescere la prosperità e assicurare lo sviluppo sostenibile; rispondere alle sfide poste dall’evoluzione demografica; rafforzare la posizione della Svizzera nel mondo, affinchè possa far valere in modo efficace i propri interessi.

Per migliorare la competitività dell’economia svizzera, il governo auspica un nuovo aumento dei crediti accordati al settore della ricerca e della formazione.

Quanto ai risparmi, il Consiglio federale considera che non sia ancora il momento di venir meno agli sforzi. Una stabilizzazione della quota-parte dello Stato – che dovrebbe passare dall’11,3% del 2006 all’11,8% nei prossimi anni – sarà possibile solo procedendo a sgravi budgetari dell’ordine di 8 miliardi, cinque dei quali nella sicurezza sociale. Il tasso di spese sociali supera ormai la media dei 15 primi paesi dell’UE, rileva il rapporto.

Parallelamente il governo è intenzionato a ridurre la pressione fiscale, intervenendo sulla tassazione delle famiglie e delle aziende, oltre che semplificando il calcolo per la riscossione dell’IVA. Il margine di manovra finanziaria risulterà tuttavia ridotto.

La grande sfida ambientale

Tra le varie sfide da affrontare vi è anche quella dell’ambiente. Una tassa sul CO2 che colpisce i combustibili verrà probabilmente introdotta nel 2009, poi gradualmente aumentata.

A proposito dei carburanti, l’efficacia del centesimo sul clima verrà messa alla prova entro la fine di quest’anno: se non darà l’effetto sperato entro il 2010, allora anche sulla benzina graverà una tassa sul CO2.

Le emissioni di agenti inquinanti vanno dimezzate; per tenere sotto controllo l’aumento continuo del traffico, il governo vuole inoltre dare più peso al trasporto pubblico dei viaggiatori. Quanto al trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia, la Svizzera non potrà agire da sola: occorre che tutta l’Europa se ne faccia carico.

Il governo di nuovo popolare

Infine, il governo si rallegra di aver riconquistato popolarità: dopo un sensibile calo dei consensi nel 2004, negli ultimi due anni il Consiglio federale ha ritrovato la fiducia della maggioranza dei cittadini.

Il tasso di adesione popolare alle posizione dell’esecutivo riscontrato in occasione di votazioni federali è infatti risalito dal 47,4% nel 2004 al 66,9 % nel 2006.

swissinfo e agenzie

Rafforzamento della crescita economica.

Stabilizzazione della quota-parte statale nell’economia.

Politica fiscale: revisione dell’IVA e dell’imposizione delle famiglie e delle aziende.

Riduzione delle emissioni di CO2.

Potenziamento dei trasporti pubblici.

Crescita: 2,7% nel 2006 (1,7% nel 2007).

Inflazione: 1,1 % (0,9%).

Disoccupazione: 3,1% (2,8%).

Consumi: 1,5% (1,4%).

Esportazioni: 9,5% (4,4%).
(Dati e previsioni del seco)

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