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Impennata positiva per il commercio esterno

Nove mesi di crescita per le merci importate e esportate dalla Svizzera Keystone

Con un'eccedenza di 7,1 miliardi di franchi nei primi nove mesi del 2004, il commercio con l'estero ha registrato il miglior risultato degli ultimi quattro anni.

Il record è dovuto alla congiuntura positiva a livello internazionale e ad una domanda interna sostenuta.

La ripresa economica non è solo un miraggio: i dati, pubblicati giovedì dall’amministrazione federale delle dogane, confermano una solida ripresa di importazioni e esportazioni. La bilancia fra import e export ha raggiunto un massimo attivo di 7,1 miliardi di franchi.

Esportazioni al rialzo

Si esporta di più: beni per 105, 2 miliardi hanno lasciato la Svizzera nei primi nove mesi dell’anno, corrispondenti ad un aumento del 9,7%. Togliendo il rincaro, in termini reali l’aumento è stato del 5,3%.

Ad approfittare del maggiore volume di esportazione sono i settori classici dell’economia che dimostrano così ancora la loro capacità di imporsi sui mercati mondiali.

In primo luogo ci sono i settori metalmeccanico e elettrotecnico, ma anche la chimica registra una domanda in crescita. In positivo anche i risultati per l’industria orologiera e alimentare.

In attivo, ma con risultati più modesti, sono l’industria degli indumenti, della carta e della grafica. Stabile l’industria tessile.

Fra i paesi che richiedono i prodotti svizzeri ci sono quelli classici, in primo luogo i paesi confinanti e gli Stati Uniti. Ma sono soprattutto gli Stati emergenti che fanno volare l’industria elvetica.

Solo la Cina ha aumentato le importazioni dalla Svizzera del 17%. Anche Turchia, Singapore e Corea del Sud fanno crescente appello ai prodotti con la balestra. Pure i nuovi membri dell’Unione europea, soprattutto la Polonia, hanno fatto maggiori acquisti presso l’industria elvetica.

Importazioni sostenute

A fare la parte del leone nelle importazioni svizzere sono i beni di consumo. Praticamente la metà di quanto gli svizzeri comperano all’estero, merci per un valore di oltre 98 miliardi di franchi, ricade su questi generi.

Attualmente gli investimenti sono diretti al settore dell’aviazione, ferroviario, delle macchine non elettriche, nel settore del riscaldamento e del clima.

Inoltre si compera con più leggerezza l’elettronica d’intrattenimento e tutto quanto è legato all’arredamento. Si consumano anche più medicinali prodotti in altri paesi.

Si sono invece vendute meno automobili (-2,7% in termini reali), ma il prezzo di ogni singolo veicolo è aumentato. Il valore complessivo per le vendite del settore è aumentato infatti di un modesto 0,8%.

Valutazione positiva


Il risultato in questi ultimi nove mesi si è dimostrato dunque particolarmente positivo per l’economia elvetica. Era dal 2000, dunque prima della crisi economica seguita al settembre del 2001, che non si registravano simili tassi di crescita.

Anche se le ripercussioni sull’impiego si fanno attendere, la situazione degli scambi internazionali si fa sentire positivamente sulla domanda interna che rimane in crescita.

swissinfo

Le importazioni sono aumentate fra gennaio e settembre in termini reali del 6,3%
Nello stesso periodo le esportazioni sono aumentate del 5,3%

Nove mesi di crescita per gli scambi fra Svizzera e il resto del mondo. Gli svizzeri consumano più materie prime (in primo luogo petrolio: +0,4%), comprano meno automobili, ma più care e si divertono con l’elettronica d’intrattenimento e beni d’arredamento. Si importano anche più medicinali.

Fra i punti forti dell’esportazione ci sono i settori classici dell’economia svizzera: industria meccanica, chimica, orologeria, elettronica e anche il settore bancario offre i suoi servizi ovunque sul globo.

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