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In Svizzera è tornato l’inverno

Il ritorno dell'inverno ha sorpreso tutti. Anche questo vitello al Motto Bartola, sopra Airolo Keystone

L'inverno è repentinamente tornato in scena per Pentecoste in Svizzera. La neve ha tagliato fuori dal mondo molte stazioni turistiche di montagna. Numerosi passi alpini sono tuttora bloccati.

Una roccia in movimento ha costretto a interrompere il collegamento ferroviario verso Zermatt.

Fra tre settimane comincia l’estate, ma in Svizzera così come in numerosi paesi europei, l’inverno ha fatto di nuovo capolino. Nella notte fra domenica e lunedì la neve è caduta in abbondanza fino ad un’altezza di 1200 metri – toccando in alcune zone punte minime fra gli 800 e i 600 metri – e perturbando considerevolmente il traffico.

Dopo essersi aggirate attorno ai 20 gradi sabato, le temperature sono scese bruscamente nei giorni seguenti: domenica e lunedì in pianura e al nord delle Alpi esse non superavano i 5 e gli 8 gradi centigradi.

Traffico congestionato

I turisti che numerosi si sono recati a sud per trascorrervi il lungo fine settimana di Pentecoste, hanno dovuto armarsi di particolare pazienza. Colonne chilometriche si sono formate lungo l’asse Basilea-Chiasso non solo all’andata, ma anche e soprattutto al ritorno, quando a causa di numerosi incidenti e delle forti nevicate il passo del Gottardo ha dovuto essere chiuso, congestionando così il traffico all’entrata della galleria autostradale ad Airolo.

Per ragioni di sicurezza sono inoltre stati chiusi i passi della Novena, del Furka, del Grimsel, e del Susten. Sul passo del Grimsel sono caduti quasi 80 centimetri di neve, precisa Meteosuisse.

Le precipitazioni variano fra i 60 e i 100 litri d’acqua al metro cubo nelle Alpi centrali orientali e in Ticino. Sono invece state relativamente risparmiate dal maltempo le zone del Giura e dell’Altopiano romando, dove si sono registrati “solo” dai 10 ai 20 litri d’acqua.

Turisti bloccati

Nell’Oberland bernese, sotto il peso della coltre bianca hanno ceduto molti alberi e anche alcune linee elettriche. Alcune piante crollate hanno invaso strade e binari. Quasi tutte le reti ferroviarie regionali sono rimaste paralizzate durante l’intera giornata di lunedì ed hanno potuto essere ripristinate solo martedì mattina.

A causa di un guasto alla linea elettrica, lunedì la tratta fra Interlaken est e Grindenwald ha dovuto essere bloccata per diverse ore. Martedì mattina i convogli sono però tornati a circolare.

Lunedì, quasi 400 turisti che si trovavano sulla Jungfraujoch hanno dovuto attendere fino in serata per potere essere trasportati a valle.

Niente treno per Zermatt

Nell’alto Vallese la neve è caduta in abbondanza a partire dai 1000-1200 metri ed ha implicato la chiusura di numerose strade di montagna. In particolare, il collegamento ferroviario verso Zermatt è stato interrotto lunedì sera tra Stalden e St-Niklausen per ragioni di sicurezza. Nei pressi di Kipferwald, a causa delle piogge degli ultimi giorni, alcuni blocchi di roccia rischiano infatti di franare sui binari.

La roccia è in movimento già da alcuni mesi, ha indicato la società Matterhorn Gotthard Bahn (MGB) in un comunicato. La zona è monitorata grazie a sensori. I viaggiatori sono perciò trasportati a valle da martedì mattina tramite autobus.

swissinfo e agenzie

Secondo Meteosuisse, nella Svizzera tedesca, nonché nel nord e centro dei Grigioni, il tempo permane molto nuvoloso e le precipitazioni frequenti. Nel pomeriggio di martedì le precipitazioni dovrebbero comunque diminuire. Il limite delle nevicate si aggira attorno ai 1000-13000 metri. La temperatura massima non dovrebbe invece superare gli 11 gradi.

A sud il tempo permane variamente nuvoloso ma nel pomeriggio di martedì dovrebbe tornare un po’ di sole e le temperature dovrebbero salire fino a un massimo di 18 gradi. In Engadina il cielo rimane invece molto nuvoloso con alcune precipitazioni.

Da mercoledì a sabato la situazione dovrebbe migliorare. A sud il tempo sarà parzialmente soleggiato con qualche occasionale rovescio. A nord, da giovedì a sabato il cielo rimarrà molto nuvoloso con alcune piogge.

Nella notte fra lunedì e martedì, in Valle Calanca (canton Grigioni), la roccia è franata, come ci si attendeva.

I detriti fanno parte di una massa rocciosa di circa 300’000 metri cubi.

Non si lamenta alcun ferito.

La strada verso la località di Arvigo è stata chiusa per ragioni di sicurezza. 400 persone si trovano così isolate dal mondo.

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