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Incentivi fiscali per le benzine “ecologiche”

I nuovi incentivi fiscali dovrebbero permettere di ridurre di 250'000 tonnellate all'anno le emissioni di CO2 Keystone

Per stimolare la domanda, il parlamento svizzero ha deciso di diminuire i dazi sui biocarburanti. La misura dovrebbe contribuire alla lotta contro le emissioni di CO2.

L’obiettivo è a medio termine di rimpiazzare con carburante “verde” il 5% dei circa sette miliardi di litri di benzina consumati ogni anno.

In futuro i biocarburanti beneficeranno di importanti sgravi fiscali, calcolati in funzione del loro contributo alla protezione dell’ambiente.

La benzina derivata da colza, mais o legno sarà completamente esonerata da tasse. Per i gas liquidi (propano e butano) e quelli naturali (metano) il prelievo fiscale sarà invece ridotta di 40 centesimi al litro.

È quanto deciso giovedì dai rappresentanti della Camera del popolo, che hanno eliminato le ultime divergenze rimaste nei confronti del Consiglio degli Stati nell’ambito della revisione della legge sull’imposizione degli oli minerali.

Obbiettivo di questo provvedimento è di alimentare la domanda di carburanti ecologici. I parlamentari sperano di poter ridurre di circa 250’000 tonnellate all’anno le emissioni di CO2, principabili responsabili del riscaldamento atmosferico in corso sul nostro pianeta.

Condizioni ecologiche e sociali

L’imposizione fiscale verrà inoltre stabilita tenendo conto, da un lato, del contributo offerto dal singolo biocarburante alla protezione dell’ambiente e, dall’altro, del suo grado di competitività rispetto ai carburanti tradizionali.

Per poter beneficiare di un alleggerimento, il carburante dovrà presentare un bilancio ecologico globalmente positivo, le cui esigenze minime dovranno ancora venir fissate dal governo.

Determinati criteri minimi saranno inoltre stabiliti per quanto concerne le condizioni in cui viene prodotto un carburante. Queste condizioni dovranno essere in particolare “accettabili da un profilo sociale”.

A tale proposito, il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz ha annunciato, durante il dibattito parlamentare, che il Forum economico mondiale e il Politecnico federale di Losanna stanno preparando un marchio internazionale, in cui saranno definite esigenze ecologiche e sociali per la produzione di biocarburanti.

Questo marchio servirà da strumento di riferimento anche per il Consiglio federale, ha reso noto Hans-Rudolf Merz.

Compensazioni fiscali

Affinché il fisco non subisca perdite, gli incentivi fiscali dovrebbero essere compensati con una maggiorazione dell’imposta che grava sulla benzina tradizionale. In un primo tempo, l’aumento sarà di 1-2 centesimi al litro; a medio termine di 6 centesimi.

Tuttavia, questi aumenti non dovrebbero ripercuotersi sul prezzo alla pompa, dato che i biocarburanti saranno mescolati alla benzina. Obiettivo: sostituire con il carburante verde il 5% dei circa 7 miliardi di litri di benzina consumata annualmente.

Opportunità per l’agricoltura

Secondo l’opinione dei parlamentari, i biocarburanti non dovranno soltanto contribuire alla lotta contro l’effetto serra, ma dovrebbero pure offrire nuove opportunità all’agricoltura.

In questo senso, il governo sarà tra l’altro chiamato a fissare le quantità di carburante da importare in funzione dell’offerta indigena. Le Camere non hanno tuttavia voluto introdurre contingenti minimi nella revisione della legge sull’imposizione degli oli minerali.

Quest’ultima è ora pronta ad affrontare le votazioni finali in programma la settimana prossima. Con la nuova legge il parlamento intende rafforzare la lotta al CO2, all’ozono e alle polveri fini.

swissinfo e agenzie

In Svizzera, il 65% dei veicoli a motore utilizzano benzina, il 34% diesel e l’1% altri carburanti.

Le imposte che gravano sui carburanti sono più o meno identiche: la benzina senza piombo è tassata 73,2 centesimi al litro, il diesel 75,9 centesimi e il bioetanolo importato 72 centesimi.

Nel Unione Europea i biocarburanti rappresentavano lo 0,3% del totale dei carburanti utilizzati per i veicoli a motore nel 2003.

Nel 2005 questa percentuale è salita al 2% e nel 2010 dovrebbe aggirarsi attorno al 5,75%.

La percentuale più alta occupata dal bioetanolo si registra in Spagna (3%).

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