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La disoccupazione continua ad aumentare

Sono sempre più numerose le persone a cercare un lavoro Keystone Archive

Il tasso di disoccupazione in Svizzera è salito al 4,1% in gennaio, ciò che rappresenta la percentuale più alta da 11 mesi a questa parte.

L’aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente conferma le aspettative degli analisti.

Stando ai dati rilevati dal Segretariato di Stato dell’economia (seco), alla fine di gennaio 2005 erano iscritti alla disoccupazione 162’032 persone, ossia 3’616 in più rispetto al mese precedente.

Il tasso di disoccupazione è così salito dal 4,0% del mese di dicembre 2004 al 4,1%. Era dal marzo 2004 che non si raggiungevano tali livelli.

In Ticino ha toccato il 5,5%, contro il 5,3% di dicembre. Nei Grigioni, la percentuale dei senza lavoro è rimasta invece al 2,2%

L’aumento non giunge inaspettato: gli economisti delle principali banche in Svizzera, interrogati dall’agenzia telegrafica Reuters, lo avevano già previsto alla fine dell’anno scorso.

Una previsione confermata in parte anche da Jean-Luc Nordmann, direttore della Direzione del lavoro del seco: “L’aumento era atteso, sebbene è risultato meno marcato delle aspettative”.

Quasi 230’000 persone in cerca di lavoro

Il seco rileva che sono state registrate complessivamente 229’624 persone in cerca d’impiego, vale a dire 1’990 in più rispetto al mese di dicembre 2004.

Il numero di posti vacanti annunciati agli uffici di collocamento nel primo mese dell’anno sono invece aumentati di 1’257 unità a 7’616 posti.

Il seco ha anche fornito dati sul lavoro ridotto relativi a dicembre: 2’400 persone erano in disoccupazione parziale, ovvero 533 in meno (-18,2%) rispetto al mese precedente.

Il numero delle aziende colpite è dal canto suo diminuito di 31 unità (-13,1%) portandosi a 205. Anche il numero delle ore di lavoro perse si è ridotto di 31’367 (-18,6%) arrivando a 137’205.

Fattori stagionali

“La progressione della disoccupazione in gennaio si spiega esclusivamente con fattori stagionali”, indica Normann.

Gli effetti della crescita economica sul mondo del lavoro si fanno ad ogni modo attendere e per il momento sono molto limitati.

“Nel corso dell’anno, il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi attorno al 3,7%”, osserva Normann.

I giovani i più toccati

Confrontando le varie classi di età, i giovani tra i 15 e i 24 anni risultano, ancora una volta, quelli proporzionalmente più toccati dalla disoccupazione. Per loro, il tasso è stato del 5,5%.

“L’entrata dei giovani sul mercato del lavoro rimane difficile”, rileva il collaboratore del seco.

Jean-Luc Normann fa notare che se da una parte il tasso di disoccupazione sarà spinto verso il basso in marzo (per motivi legati a fattori stagionali), dall’altra subirà un balzo verso l’alto ad inizio estate, dopo la fine, per numerosi giovani, del periodo di tirocinio.

Fine del diritto di indennità

Secondo i dati provvisori forniti dalle casse di compensazione, 2’779 persone sono giunte al termine del diritto all’indennità di disoccupazione nel novembre scorso.

Di queste, 857 (31%) erano ancora iscritte in un ufficio regionale di collocamento a fine gennaio e 338 persone (12%) hanno trovato un lavoro. Non si sa invece esattamente quale sia la situazione delle restanti 1’584 persone (57%).

Il seco elenca diverse possibilità: possono aver ripreso un’attività lucrativa, abbandonato il mercato del lavoro, aver iniziato una formazione, essere partiti per l’estero oppure essere alla ricerca di un impiego ma senza passare da un ufficio di collocamento.

swissinfo e agenzie

I cantoni più toccati dalla disoccupazione nel mese di gennaio sono stati Ginevra (7,5%), Vaud (5,8%), Ticino (5,5%), Vallese (5,3%), Giura e Neuchâtel (4,7%), Basilea Città (4,5%) e Zurigo (4,4%).

Tutti gli altri cantoni si situano invece al di sotto della media nazionale, con i Grigioni al 2,2%.

Quello meno toccato dalla disoccupazione è il canton Uri, con l’1,6%.

4,1% il tasso di disoccupazione in gennaio, ciò che corrisponde a 162’032 persone.
4,0% nel dicembre scorso.
La media annuale per il 2004 è stata del 3,9%.

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