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Le “guerre stellari” degli albergatori

Hotelleriesuisse considera che le stelle dovono brillare ovunque con la stessa luminosità Keystone Archive

Hotelleriesuisse rivendica l’esclusività del proprio marchio e respinge ogni iniziativa che rimette in discussione l’unità della classificazione alberghiera.

Secondo l’organizzazione che raggruppa gli albergatori svizzeri, il progetto di Gastrosuisse, che propone una propria definizione, è controproducente.

“Un sistema uniforme è importante per la clientela e l’intero ramo”, ha affermato martedì a Berna Christian Rey, presidente di Hotelleriesuisse.

Responsabile della classificazione ufficiale in Svizzera da oltre un quarto di secolo, Hotelleriesuisse si oppone all’introduzione di nuovi sistemi di distinzione degli alberghi.

Vecchie stelle per un nuovo marchio

La vicenda delle “guerre stellari” made in Switzerland è scoppiata nel mese di settembre, quando Gastrosuisse – la federazione che rivendica la posizione di leader del settore alberghiero e della ristorazione svizzera – aveva annunciato di voler introdurre un proprio sistema di classificazione nel 2006.

Gastrosuisse aveva indicato che la maggior parte dei suoi 5’000 alberghi sono esercizi di dimensione ridotta a gestione famigliare, e non hanno quindi la possibilità di ottenere una qualifica.

“Abbiamo avuto l’incarico di creare un nuovo sistema di stelle per gli hotel e lo porteremo a termine”, dichiara oggi Florian Hew, direttore di Gastrosuisse, che considera di poter condividere il diritto di utilizzare le stelle come simbolo del nuovo marchio.

Un aiuto alla scelta

Hotelleriesuisse difende invece l’esclusività del proprio marchio ponendo l’accento sulla trasparenza e la garanzia delle prestazioni previste, fornite ai clienti grazie alle sue stelle.

Rey sottolinea che, grazie alla loro notorietà, “le stelle rappresentano un aiuto importante nella decisione del cliente”.

Siccome l’80% dei pernottamenti è generato dai 2’400 hotel che raggruppa, Hotelleriesuisse si dice rappresentativa del settore in Svizzera.

Questione aperta per i piccoli hotel

“Quasi la metà dei 6’000 alberghi del paese non beneficiano di nessuna classificazione”, fa notare Hew, che propone di ovviare a questa lacuna.

In particolare, numerosi hotel di classe semplice non sono considerati da Hotelleriesuisse.

“Siamo pronti a classificare gli hotel che possono pretendere una o due stelle”, ribatte Rey. L’offerta proposta, nel mese di febbraio, agli hotel che non fanno parte dell’organizzazione, è dunque oggi vigorosamente ribadita.

Il presidente di Hotelleriesuisse precisa però che alcuni hotel che dispongono di infrastrutture limitate sono “difficilmente classificabili”.

Per questo tipo di esercizi, che non considera come hotel, Christian Rey si dice aperto a colloqui per una classificazione specifica da parte di Gastrosuisse.

Promuovere ostelli e pensioni

La categoria dei piccoli alberghi, più economici, non dovrà essere dimenticata.

In futuro, Florian Hew prevede infatti più turisti con un budget limitato.

“Soltanto gli hotel di dimensione ridotta potranno rispondere ai loro bisogni. Dobbiamo quindi impegnarci nella loro promozione”, sottolinea il direttore di Gastrosuisse.

swissinfo e agenzie

Hotelleriesuisse attualizza le norme di classificazione ogni 5 anni, in funzione dell’evoluzione delle richieste dei clienti.

Dal 2006, determinati hotel con tre, quattro o cinque stelle dovrebbero ottenere la qualifica supplementare “superior”.

La revisione dovrebbe permettere di differenziare ulteriormente l’offerta e di posizionarsi meglio sul mercato.

Nel 2004, Hotelleriesuisse ha conferito stelle a 2’303 alberghi, 74 in meno rispetto all’anno precedente.
La diminuzione si spiega in particolare con la chiusura di alcuni hotel a due o tre stelle.
La situazione è invece molto più favorevole per gli hotel di lusso e di prima classe.

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