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Passata la pioggia, si contano i danni

Campi allagati nel cantone di Basilea Campagna Keystone

Un giorno dopo la forte alluvione che ha colpito la Svizzera, i danni si mostrano in tutta la loro drammaticità. Si parla di più di cento milioni di franchi, tanti, ma meno di due anni or sono.

Ad essere colpiti non sono solo gli edifici. Anche il settore agricolo ha subito danni notevoli. Il livello delle acque si è nel frattempo stabilizzato, ma in alcune zone resta minaccioso.

Due giorni di piogge torrenziali, il disastro e poi, venerdì, con i primi timidi raggi di sole un sospiro di sollievo: il peggio dovrebbe essere passato, anche se è presto per parlare di ritorno alla normalità.

In tutte le zone colpite – che vanno dal canton Vaud a Basilea passando per tutto l’Altipiano e la Svizzera centrale – fervono i lavori di sgombero e consolidamento delle strutture.

Per rendersi conto della portata del disastro, la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey si è recata nel canton Giura, alle prese con le peggiori inondazioni della sua storia. Venerdì mattina, alcuni quartieri della capitale Delémont erano ancora privi di elettricità; molti collegamenti stradali non erano ancora ristabiliti. Calmy-Rey ha poi proseguito a bordo di un elicottero verso le altre zone colpite dall’alluvione.

Danni minori rispetto al 2005

All’indomani dell’alluvione, gli assicuratori tentano una prima stima dei sinistri. L’Unione intercantonale di riassicurazione (UIR) ritiene che i danni agli immobili provocati dal maltempo dei giorni scorsi superino i 60 milioni di franchi. Nel computo rientrano i cantoni messi più duramente alla prova dalla forza dell’acqua, ovvero Soletta, Argovia, Lucerna e Basilea Campagna. Mancano però ancora le stime relative ad altri cantoni.

Secondo l’Associazione svizzera d’assicurazioni (ASA) i danni causati dal maltempo di questi superano ampiamente i 100 milioni di franchi. Gran parte delle segnalazioni finora pervenute riguardano immobili e negozi. Per il momento tuttavia non si pone il problema di un aumento dei premi assicurativi, poiche dopo le intemperie del 2005 il modello di calcolo è stato rivisto facendo salire sia i premi che le franchigie. «Siamo preparati a fronteggiare questi ultimi avvenimenti», ha dichiarato il portavoce di ASA, Beat Krieger.

Messi in conto anche gli altri danni provocati dal maltempo nella prima metà del 2007, la fattura totale potrebbe superare i 250 milioni di franchi. Una cifra considerevole, ma lontana dagli 870 milioni pagati nel 2005, anno dell’ultima devastante alluvione in Svizzera.

Raccolti rovinati

Le intemperie degli scorsi giorni non hanno provocato danni solo a case e strade. Anche le superfici agricole sono state duramente colpite. L’Unione svizzera dei contadini ritiene che la fattura potrebbe arrivare a cinque milioni di franchi, la metà di quanto pagato due anni fa.

Rovinati sono in particolare i campi finiti sott’acqua. Si teme soprattutto per le colture di patate, mais e barbabietole da zucchero, ma anche altre verdure e i prati hanno sofferto della furia degli elementi.

I danni sono coperti, almeno in parte, dalla Società svizzera d’assicurazione contro la grandine. Quest’ultima, in effetti, non risponde solo dei problemi causati dalla grandine, ma anche di quelli legati alle inondazioni e alle frane. Contribuisce inoltre alla ricostituzione dei terreni coltivati.

In Svizzera, la maggior parte degli agricoltori ha stipulato una polizza assicurativa di questo genere. A seconda del tipo di coltura, è assicurato fino all’85% delle superfici. Hans Rüssli, dell’Unione svizzera dei contadini (USC) ritiene però che la media non superi il 50%.

«Molti agricoltori ritengono che saranno duramente colpiti dal maltempo solo una volta ogni dieci anni», ha detto Rüssli. «Preferiscono dunque mettere da parte del denaro piuttosto che pagare dei premi assicurativi elevati».

Traffico in via di normalizzazione

Da quando ha smesso di piovere si è fatta meno problematica anche la situazione delle strade e delle tratte ferroviarie.

Le Ferrovie federali svizzere hanno annunciato che sulle linee principali – ad eccezione della Berna-Friburgo, minacciata da una frana – tutti i treni circolano secondo orario, anche se a livello locale alcuni collegamenti sono ancora sostituiti da bus.

A chi vuole viaggiare senza spiacevoli sorprese si consiglia d’informarsi prima di mettersi in macchina o di prendere il treno.

swissinfo e agenzie

La Catena della solidarietà – un sistema di raccolta di fondi creato dalla Società svizzera di radio e televisione, di cui fa parte swissinfo, e da altri media – ricorda che è tuttora disponibile il conto aperto in giugno dopo le piogge e gli allagamenti nell’Emmental, nella regione dell’Entlebuch e nel canton Svitto.

I versamenti possono essere effettuati sul conto corrente postale 10-15000-6 con la menzione «Intemperie Svizzera». Lo stesso conto corrente, con la menzione «Alluvioni in Asia» può essere usato per aiutare le popolazioni asiatiche colpite dai monsoni.

In un comunicato, la Catena della solidarietà fa sapere che il denaro raccolto sarà distribuito in modo rapido e non burocratico attraverso la Caritas e la Croce Rossa.

Il maltempo che ha colpito la Svizzera non ha risparmiato altre regioni europee. Le forti piogge hanno fatto salire le acque e provocato inondazioni in Italia, Francia e Germania, dove la situazione è ancora critica.

Il traffico fluviale sul Reno è stato fermato. A Karlsruhe, il livello dell’acqua ha raggiunto i 7,5 metri, non è stato però uguagliato il record del 1999 (8,5 metri).

La piena del Reno è attesa tra venerdì e sabato nelle zone a valle di Speyer e Mannheim.

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