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Perdite contenute per il settore bancario

Il 17 percento degli istituti finanziari hanno registrato cifre rosse nel 2002 Keystone

Nonostante una riduzione dei rendimenti, le banche e gli altri operatori finanziari hanno resistito relativamente bene al crollo delle borse.

Secondo la Commissione federale delle banche, le misure di sorveglianza e di previdenza si sono dimostrate efficaci.

Per i mercati azionari internazionali il 2002 è stato un anno movimentato che ha portato a crolli dei corsi e a perdite considerevoli. La debolezza delle borse ha provocato una contrazione generale dei rendimenti, rileva la Commissione federale delle banche (CFB).

Presentando il rapporto di gestione 2002, l’organo di sorveglianza delle banche ha tracciato un’analisi della situazione presso gli istituti di credito e i maggiori operatori del settore azionario.

Solo pochi organismi hanno subito perdite secche, benché la Svizzera abbia vissuto il secondo anno di corsi in calo, si rallegra la CFB. Dall’esame è emerso che gli istituti erano coperti a sufficienza contro i rischi di mercato.

Proventi in discesa

Il calo della borsa ha provocato nel sistema bancario svizzero – compresi i commercianti di titoli – una contrazione del 10 % del risultato operativo, sceso a 11,34 miliardi di franchi. Gli utili netti si sono attestati a 9,34 miliardi, il 25 % in meno rispetto al 2001 e la metà rispetto al 2000.

Ma dai dati 2002 risultano anche fatti positivi: la CFB ha tenuto a sottolineare la compressione dei rischi creditizi. Alla voce «rettifiche di valore e accantonamenti» figuravano 33,86 miliardi di franchi, contro i 46,80 del 1997.

Mezzi propri abbondanti

Il 17 per cento degli istituti (compresi i commercianti di titoli) hanno chiuso il 2002 in rosso. Grazie al buon livello dei mezzi propri, non si sono riscontrati grossi problemi.

L’attuale politica di sorveglianza, che consiste a esigere una dotazione di mezzi propri nettamente superiore agli standard minimi internazionali, dovrà proseguire anche in futuro, ha affermato Daniel Zuberbühler, direttore della CFB.

Complessivamente, a fronte dei 76,47 miliardi di mezzi propri richiesti, figurava un totale di 121,43 miliardi.

Rafforzamento del sistema di sorveglianza

Nel suo rapporto del 2002, il Fondo monetario internazionale (FMI) ha dato buoni voti al sistema di sorveglianza bancaria e finanziaria della Svizzera. Secondo il rapporto di gestione, la CFB «si sforza tuttavia di accompagnare più da vicino il lavoro degli organi di revisione, ossia in pratica dei propri rappresentanti in materia di vigilanza».

Per tale motivo sta organizzando un suo gruppo incaricato della sorveglianza di tali organi e ha intenzione di affidare regolarmente controlli complementari a una società di revisione che non sia quella abituale.

Uno degli obiettivi – scrive la CFB nel rapporto – è di evitare nuovi casi come quelli delle banche cantonali di Ginevra e Vaud. UBS e CS Group saranno sottoposti a verifiche approfondite almeno una volta all’anno in campi precisi.

Sanzioni più gravi in vista

La sorveglianza svizzera dei mercati finanziari assomiglia sempre più a un cantiere gigantesco su cui si trovano una moltitudine di progetti di riforma, a volte interdipendenti, osserva la CFB.

Alcuni progetti sono già stati perfezionati. Ad esempio l’ordinanza sul riciclaggio di capitali, che sostituisce e rafforza la circolare del 1998 ed entrerà in vigore a metà 2003.

Gli intermediari finanziari saranno così costretti a tenere meglio conto dei rischi e a prendere maggiori precauzioni in caso di relazioni d’affari delicate, ad esempio verificando la provenienza dei fondi.

D’altro canto la CFB sta elaborando un regime di sanzioni che va ben oltre le misure attuali anche in caso di violazioni considerate meno gravi. Le infrazioni considerate gravi possono già attualmente portare alla revoca d’esercizio o all’allontanamento di un collaboratore.

Ma se si tratta di fatti meno gravi, alla CFB rimane attualmente solo la possibilità di ricorrere a un ammonimento. La CFB propone che il futuro ente di supervisione dei mercati finanziari disponga della possibilità di imporre anche restrizioni professionali e sanzioni patrimoniali, infliggendo anche multe milionarie.

swissinfo e agenzie

Nel 2002, il risultato operativo degli istituti finanziari è sceso del 10%.
Il 17 % degli operatori hanno chiuso con cifre rosse.
Gli utili netti sono calati del 25% rispetto al 2001.

Il calo delle borse ha portato ad una contrazione del volume di affari e del risultato di gestione degli istituti finanziari nel 2002.

Nonostante la debolezza dei mercati, la maggior parte delle banche non hanno subito perdite di bilancio.

Secondo la Commissione federale delle banche, il buon andamento in un anno difficile è da attribuire ad una politica di sorveglianza rigorosa, che prescrive, tra l’altro, mezzi propri superiori agli standard internazionali.

L’organo di sorveglianza intende rafforzare le sanzioni contro gli istituti che violano le regolamentazioni di diligenza.

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