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Ripartire i frutti della ripresa economica

Per i sindacati è giunta l'ora che anche i dipendenti beneficino della ripresa congiunturale RDB

A beneficiare dell'eccellente evoluzione economica non devono essere solamente i dirigenti, ma pure i dipendenti. Il sindacato Travail.Suisse chiede perciò un sostanziale aumento degli stipendi per il 2008.

A dipendenza del settore il sindacato chiede un rialzo tra il 2 e il 4%, carovita compreso.

Le prospettive congiunturali sono eccellenti, i portafogli delle ordinazioni delle aziende sono pieni, la produttività del lavoro aumenta e «i manager si sono ancora una volta riempiti le tasche». È quindi giunto il momento che anche i lavoratori gustino i frutti della crescita economica di cui sono gli artigiani, ha indicato lunedì Travail.Suisse.

Finora, i dipendenti non hanno ancora sentito gli effetti della ripresa (+6,4% del prodotto interno lordo tra il 2004 e il 2006): negli ultimi tre anni non c’è stato alcun aumento salariale, affermano in una nota i responsabili di Travail.Suisse, sostenuti in questa campagna anche dal sindacato Syna, Hotel & Gastro Union e transfair.

«Accanto a ciò la pressione esercitata sul posto di lavoro non è diminuita», ha fatto notare Suzanne Blank, responsabile della politica economica presso Travail.Suisse, secondo cui le ultime ondate di licenziamenti e ristrutturazioni hanno appesantito considerevolmente il carico per chi ha conservato il proprio impiego.

Tenendo conto dei risultati dei passati negoziati salariali – si legge nel comunicato – un aumento nominale degli stipendi del 2-4%, a dipendenza del settore e della situazione azienda, è perciò giustificato.

Aumenti settoriali

L’organizzazione transfair, che difende innanzitutto il servizio pubblico (posta, ferrovie, telecomunicazioni, amministrazione federale), chiede una totale compensazione del rincaro, così come una progressione degli stipendi reali tra l’1 e il 3%.

Per i dipendenti delle Ferrovie federali svizzere e di Swisscom, transfair sollecita un aumento rispettivo del 3,5 e del 4%. Più 5,5% invece per il personale della Confederazione.

Il sindacato Syna, attivo nell’industria, domanda un aumento salariale medio del 3%, accompagnato da un bonus di 200 franchi per tutti i lavoratori.

Il collaboratore di Syna Arno Kerst ha rammentato che «come sempre sono soprattutto le donne ad essere confrontate ad una busta paga troppo bassa». Il 7,1% delle donne (e l’1,4% degli uomini) prende infatti meno di 3’000 franchi netti al mese per un impiego a tempo pieno.

Dal canto suo, nel settore alberghiero Hotel & Gastro Union rivendica una crescita dei salari minimi pari al 2%. Il sindacato auspica inoltre che le trattative sulla tredicesima siano intavolate già a partire dal mese di settembre.

Riportare i manager alla ragione

A titolo di raccomandazione, Travail.Suisse invita i datori di lavoro a distribuire gli aumenti salariali sull’insieme degli impiegati, rinunciando ad un’eccessiva rimunerazione individuale e al sistema a bonus.

Il sindacato esige infine un assottigliamento della disparità salariale. Bisogna mettere fine a questa truffa e riportare i manager alla ragione, scrive Travail.Suisse, che cita a tale proposito il rapporto di 1 a 700 tra lo stipendio più basso e quello più alto presso la banca Credit Suisse.

«Nel 2006, i dirigenti di 28 imprese da noi seguite si sono concessi un aumento salariale del 19%», ha sottolineato Suzanne Blank.

Padronato opposto

Reagendo alla proposta di Travail.Suisse, l’Unione padronale svizzera (UPS) ha riaffermato la sua opposizione ad un rialzo generalizzato dei salari per ragioni legate essenzialmente al mercato.

«Numerose ditte possono permettersi un aumento salariale del 2% – ha dichiarato il portavoce dell’UPS Thomas Daum – ma una crescita del 4% è difficilmente sopportabile per la maggior parte delle aziende».

Più appropriato sarebbe combinare la crescita degli stipendi con la distribuzione di gratifiche individuali e bonus. «Si tratta di buoni strumenti di cui beneficiano non soltanto i quadri e i dirigenti», sostiene Daum.

swissinfo e agenzie

Secondo uno studio condotto dalla banca UBS, il reddito orario netto a Zurigo (16,20 euro o 26,50 franchi) è mediamente il più alto al mondo. Al secondo posto figura una seconda città svizzera: Ginevra con 15 euro.

Seguono poi Oslo (14,40), New York (13), Lussemburgo (12,80), Los Angeles (12,60) e Londra (12,50).

Nei paesi confinanti alla Svizzera il salario è decisamente più basso: 10,70 euro a Berlino, 10,60 a Vienna, 9 a Parigi e 6,50 a Roma.

Considerando il salario orario lordo (quindi prima delle deduzioni fiscali e sociali), il record appartiene invece a Copenhagen (22,30 euro), seguito da Oslo (22 euro).

Salario mensile medio in Svizzera: 5’500 franchi (lordi).
Media nell’industria: 5’727.
Industria chimica: 7’273.
Industria tessile: 4’768.
Servizi: 5’411.
Assicurazione e finanza: 7’425.
Informatica: 6’500.
Settore alberghiero: 3’835.

(Ufficio federale di statistica, 2004)

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