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Scuola in rete con successo

La quasi totalità delle scuole svizzere disponde di un accesso a Internet ad alta velocità. RDB

Venerdì a Berna sono stati presentati i risultati del programma «scuola in rete», che tra il 2002 e il 2007 ha consentito di incrementare sensibilmente l'utilizzo delle nuove tecnologie nella formazione.

All’iniziativa hanno partecipato la Confederazione, i cantoni, i comuni e diverse aziende dell’economia privata; nei prossimi anni, gli sforzi in questo ambito saranno ulteriormente intensificati.

La consigliera federale Doris Leuthard, la presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione Isabelle Chassot e rappresentanti dell’economia privata hanno illustrato e commentato venerdì a Berna i risultati del programma «Partenariato Pubblico Privato – Scuola in rete» (PPP-SiR).

L’obiettivo dell’iniziativa – concretizzata tra il 2002 e il 2007 grazie alla collaborazione tra Confederazione, cantoni, comuni e aziende dell’economia privata – era quello di migliorare l’infrastruttura informatica presso le scuole svizzere. Cantoni e comuni hanno assicurato lo sforzo finanziario maggiore, assumendo spese per circa un miliardo di franchi.

Gli attori coinvolti hanno tracciato un bilancio ampiamente positivo di quello che Isabelle Chassot ha definito «il progetto giusto al momento giusto», sottolineando però che – per essere realmente efficaci – le moderne risorse devono essere adeguatamente integrate nei metodi d’insegnamento.

Internet praticamente ovunque

L’economia privata ha contribuito – sotto forma di offerte gratuite o con prezzi nettamente inferiori ai prezzi di mercato – a un ampliamento sostanziale della dotazione informatica nelle scuole, fornendo computer, programmi specifici e garantendo l’allacciamento a Internet. Il valore di mercato complessivo delle prestazioni ammonta a circa 200 milioni di franchi.

Un apporto particolarmente importante è stato fornito da Swisscom, nel quadro del suo programma «Scuole in Internet», che ha consentito alla quasi totalità (95%) degli istituti scolastici elvetici di beneficiare di una connessione a banda larga.

A questo proposito, il responsabile della comunicazione presso Swisscom Stefan Nünlist ha sottolineato che «si tratta di una somma investita a favore del capitale umano del nostro Paese: le scuole devono infatti permettere ai giovani di trovare il proprio posto nella vita economica e sociale».

Il ruolo dell’insegnante

La Confederazione ha partecipato finanziariamente ai progetti cantonali nei settori della formazione continua, nonché alla consulenza e al sostegno agli insegnanti, investendo 35 milioni di franchi nella partecipazione al finanziamento di corsi di formazione specifici in relazione all’utilizzo pedagogico delle nuove risorse.

La ministra dell’economia Doris Leuthard ha infatti sottolineato che «i soli strumenti tecnologici non bastano a far crescere le scuole e gli allievi: gli insegnanti devono quindi fornire agli studenti i mezzi per utilizzare le macchine come strumento di lavoro, informazione e ricerca».

L’esperienza in Ticino

Alberto Abruzzese, professore di sociologia delle comunicazioni all’Università di Roma, citato dall’Associazione per la scuola pubblica in Ticino, ben sintetizza questa opportunità: le nuove tecnologie «possono valorizzare tutti i protagonisti dello spazio scolastico, estendendone i confini e destrutturando la rigidità dei ruoli, facendo esplodere la barriera tra ‘insegnanti formati una volta per tutte’ e ‘studenti che hanno solo da apprendere’».

A questo proposito, il direttore della Divisione della scuola del cantone Ticino Diego Erba illustra a swissinfo gli sforzi concreti intrapresi. «Abbiamo organizzato, anche grazie ai contributi ricevuti dalla Confederazione e in collaborazione con la regione italofona del canton Grigioni, numerosi corsi di aggiornamento per i docenti delle scuole elementari, medie e speciali. Non basta avere strumenti tecnologici adeguati, è infatti necessario saperli utilizzare, se possibile nel migliore dei modi», spiega Erba.

Tutti entusiasti? Sì, o quasi: «Come sempre, di fronte al cambiamento tecnologico, ci sono alcuni fronti contrari, sovente tra i docenti meno giovani. Tuttavia questo fenomeno non è assolutamente preoccupante, e si verifica anche per altri cambiamenti a livello scolastico».

Impegno futuro

In definitiva, sottolinea Isabelle Chassot, la più importante conquista del progetto, è quella di «avere suscitato l’interesse e l’impegno tangibile da parte di importanti rappresentanti dell’economia privata: è fondamentale che questa collaborazione continui anche in futuro».

La consigliera federale Doris Leuthard ha a sua volta ricordato che quello effettuato «è un primo, importante passo sulla lunga strada dell’integrazione della tecnologia nella formazione, a cui altri dovranno seguire».

I rappresentanti dell’economia si sono detti concordi, assicurando che le scuole potranno usufruire anche in futuro di azioni speciali per l’hard- e il software, così come per quanto concerne l’accesso a Internet.

swissinfo, Andrea Clementi

Nel corso del progetto (2002-2007), i Cantoni e i comuni hanno investito un miliardo di franchi nelle nuove tecnologie e nella formazione (infrastruttura, formazione, supporto).
L’economia privata ha contribuito a un miglioramento sostanziale dell’attrezzatura hard/software e all’allacciamento delle scuole ad Internet. Il valore di mercato delle prestazioni fornite ammonta a 200 milioni di franchi.
Il numero medio di studenti per computer è perciò sceso da 12,8 (2001) a 8,4 (2007). Per le circa 5’300 scuole svizzere, è stato possibile aumentare la percentuale degli edifici collegati ad Internet dal 65,8% (2001) al 95,4% (2007).
La Confederazione ha dal canto suo partecipato finanziariamente con 35 milioni di franchi ai progetti cantonali nei settori della formazione continua e del sostegno agli insegnanti. Oltre 1’700 docenti sono diventati specialisti dell’uso in chiave pedagogica delle nuove tecnologie, e circa 7’000 hanno seguito un corso di formazione.
In futuro, sono inoltre previsti ulteriori sviluppi e sinergie concernenti le risorse informatiche destinate alla formazione, segnatamente il «Server svizzero per l’educazione» e la piattaforma «educanet».

Con lo scopo di promuovere l’utilizzo dei mezzi informatici e di Internet in ambito scolastico, l’Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT) ha lanciato nel 2002 l’iniziativa «Partenariato Pubblico Privato – Scuola in rete» (PPP-SiR).

Il progetto ha beneficiato del sostegno della Confederazione, dei cantoni e dall’economia privata (Swisscom, Apple, Cisco, Dell, IBM, Microsoft, Sun). Il settore pubblico si è occupato principalmente della formazione degli insegnanti, quello privato ha fornito l’infrastruttura.

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