Frutti caduti dall'albero, invendibili presso i grandi distributori di generi alimentari.
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Il lavoro di Heinz Wuffli comincia alle sei del mattino. Le mele e le pere vengono tritate e poi torchiate per estrarre il delizioso succo.
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Dai frutti torchiati si ricava un 80% di succo. Ogni torchiatura permette di produrre circa 50-60 litri di succo di mela.
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Il succo di mela fresco va consumato entro pochi giorni. La maggior parte della produzione viene pastorizzata e può quindi essere conservata per alcuni mesi.
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Il succo di mela appena torchiato è un po' torbido ed ha un colore giallo-oro.
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I teli utilizzati come filtro per estrarre il succo assomigliano a tappetini. La polpa rimasta viene impiegata come foraggio per gli animali.
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Le particelle di frutta che rendono il succo torbido si depositano sul fondo. Dopo alcune ore il succo può essere pastorizzato.
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Christa Wuffli, che lavora con il marito nell'azienda agricola, controlla la qualità dei frutti. A destra una delle tipiche bottiglie utilizzate per la conservazione del succo di mela.
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Per Heinz Wuffli, il momento più piacevole del suo lavoro è quando può ammirare il colore del succo che viene aspirato nei tubi di gomma.
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Il pranzo della famiglia Wuffli. Il succo appena spremuto si trova già sul tavolo.
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I Wuffli conservano la polpa rimasta per nutrire le loro pecore durante il periodo invernale.
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Heinz Wuffli osserva il succo filtrato che scorre attraverso un tubo nei bottiglioni.
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Da alcuni anni, Fredi, un contadino diplomato, aiuta i Wuffli a pastorizzare e imbottigliare il succo.
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Una parte del mosto viene conservata in vecchie bottiglie con tappi di porcellana.
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Il succo di mela viene pastorizzato ad una temperatura di circa 80 gradi. Eric e Fredi aiutano Heinz Wuffli a compiere questo lavoro.
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Le bottiglie preriscaldate vengono riempite di succo ad una temperatura di 81 gradi e poi ripulite con acqua.
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Heinz Wuffli in piena azione nella sua azienda, in cui vecchi utensili, come il torchio, si affiancano a strumenti moderni, come un montacarichi.
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La polpa rimasta nel fondo del contenitore viene lasciata fermentare per alcuni giorni. Sarà poi impiegata per produrre un distillato alcolico di mele.
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Una bottiglia con il tappo di sughero e dei contenitori di plastica con una capienza di 20 litri.
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Quest'anno i raccolti sono stati inferiori alla media e per Wuffli vi è quindi meno lavoro.
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Due meli nella periferia di Winterthur.
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All’alba Heinz Wuffli è già al lavoro. I suoi movimenti sono rapidi e precisi, eseguiti in modo quasi meccanico. Il frutticoltore produce già da molti anni succo di mela nella sua piccola azienda agricola, situata nei pressi di Winterthur, nel cantone di Zurigo.
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Come editor fotografico sono responsabile dell'uso editoriale della fotografia su SWI swissinfo.ch e delle nostre collaborazioni con le e i fotografi. Quando se ne presenta l'occasione, prendo la macchina fotografica e accompagno uno dei nostri giornalisti.
Mi sono formato come fotografo a Zurigo e ho iniziato a lavorare come fotoreporter nel 1989. Nel 1990 ho fondato l'agenzia fotografica svizzera Lookat Photos. Vincitore per due volte del World Press Award, ho ricevuto anche diverse borse di studio nazionali svizzere. Il mio lavoro è stato ampiamente esposto ed è presente in diverse collezioni.
Il succo di mela non è l’unica attività di Heinz Wuffli. Il frutticoltore si occupa anche della distillazione di bevande alcoliche per aziende agricole della regione. Per fare questo si sposta con la sua caldaia da un’azienda all’altra, non appena i frutti sono maturi per essere distillati. D’inverno lavora invece nella foresta, dove taglia la legna su incarico della città di Winterthur.
Quest’anno, gli alberi hanno sofferto l’ondata di caldo. La canicola e la siccità hanno fatto cadere precocemente molti frutti. Dopo i buoni raccolti dello scorso anno, Christa e Heinz Wuffli prevedono questa volta una diminuzione della loro produzione. E non potranno contare neppure sull’apporto di altri piccoli produttori della regione, che di solito affidano loro parte dei loro raccolti.
Il sapore del succo non dovrebbe invece risentirne nemmeno quest’anno. Mescolando mele e pere di vario genere, si ottiene di volta in volta un sapore diverso, più acido o più dolce.
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