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Swiss ancora fragile nell’alleanza Oneworld

Walter Bosch, il nuovo vice-direttore della compagnia aerea Swiss. swiss.com

La compagnia di bandiera Swiss è ancora nell’occhio delle ciclone. Gli osservatori criticano la debolezza della direzione verso Brithish Airways nelle trattative per entrare in Oneworld.

Nell’intervista a swissinfo, il vice-direttore Walter Bosch difende le posizioni della compagnia e annuncia la svolta nelle difficoltà finanziarie.

Dopo le improvvise dimissioni di André Dosé, Walter Bosch è stato nominato braccio destro di Pietre Bouw, presidente del consiglio d’amministrazione e amministratore delegato ad interim.

Il suo compito è quello di posizionare l’azienda nel mercato dell’aviazione civile, in questa fase di transizione.

Swiss sta bruciando il suo capitale – attualmente sono due milioni di franchi al giorno – da quando ha preso il volo nella primavera del 2002. La compagnia con un capitale misto, pubblico e privato, è succeduta alla fallimentare Swissair.

Negli ultimi due anni si sono ripetuti i tagli al personale, le riduzioni di voli e di destinazioni nel difficile tentativo di raggiungere la quota di redditività.

Lo scorso settembre è stato firmato un accordo preliminare con l’alleanza che fa capo a British Airways (BA), Oneworld. A livello bilaterale si sta inoltre trattando per raggiungere una «partnership strategica» con la compagnia inglese.

Dalla sua nascita, Swiss ha cercato l’aggancio ad un’alleanza nei cieli del mondo. Ma gli esperti alzano il dito: Swiss, per esempio cedendo i propri diritti d’atterraggio a Londra Heathrow contro una garanzia di 50 milioni di franchi, si è dimostrata debole. Non ha infatti ottenuto i necessari contanti per la gestione corrente.

swissinfo: Swiss ha accettato di entrare in Oneworld l’anno scorso, ma le negoziazioni continuano. Cosa frena la firma definitiva?


Walter Bosch: Stiamo parlando di due cose distinte: da una parte l’adesione a Oneworld, dall’altra, l’accordo strategico con Brithish Airways (BA). Questi due aspetti sono collegati, ma non identici. Attualmente stiamo perfezionando l’entrata nell’alleanza e ci sono ancora alcuni problemi con il partenariato strategico. Dobbiamo ancora chiarire dei punti a livello tecnico e aziendale.

Un esempio tecnico: BA dispone solo di 200 grandi clienti, mentre Swiss ha un registro di ben 1200 nomi. Dobbiamo riuscire a far fruttare questo registro, senza urtare i passeggeri.

swissinfo: Alcuni analisti hanno criticato Swiss di aver comperato a duro prezzo l’adesione a Oneworld, offrendo a BA i suoi diritti d’atterraggio. Non si tratta di concessioni unilaterali a sfavore di Swiss?


W.B.: No, credo ci siano dei vantaggi per le due parti. Ma è altrettanto un fatto che noi siamo il partner più piccolo e siamo chiaramente in posizione di difesa. Però l’alleanza strategica con BA rimane positiva e sono convinto che riusciremo a risolvere i nostri problemi. Non intendiamo cambiare i nostri programmi.

swissinfo: Giovedì, Swiss ha annunciato di aver migliorato il tasso di presenze nei singoli voli, rispetto all’anno scorso. Ma visto che la flotta e le destinazioni sono state drasticamente ridotte, rispetto ai piani iniziali, si può veramente affermare che la compagnia fa dei progressi?

W.B.: Marzo è stato il mese migliore, in termini di tasso d’occupazione dei velivoli. Sono convinto che presto arriveremo alla svolta, raggiungendo il successo sperato.
Abbiamo passato dei momenti veramente difficili e abbiamo dovuto licenziare un terzo del personale in esubero, 3’000 persone. Abbiamo anche dovuto ridurre la flotta e il numero di destinazioni. Ma adesso credo che abbiamo raggiunto una massa critica che ci permette di guardare al futuro, il piano economico sembra funzionare… tutti i segnali indicano che il turnaround è vicino.

swissinfo: Quando pensa che la compagnia riuscirà a tornare in zona di redditività?

W.B.: Nel nostro settore i primi tre mesi dell’anno sono sempre i più difficili. Tutte le compagnie del mondo sono in perdita nel primo trimestre. Ma da maggio-giugno, possiamo pensare a dei risultati positivi.

swissinfo: Questa settimana, una nuova compagnia, Premium Air, ha annunciate di voler entrare nel mercato, offrendo dei voli dalla Svizzera verso le redditizie destinazioni statunitensi. Siete preoccupati per la concorrenza annunciata?

W.B.: Attualmente abbiamo solo sentito parlare di intenzioni. Fin tanto che la compagnia non volerà veramente non c’è da preoccuparsi. Ma ritengo che Swiss abbia una posizione forte e già ora la concorrenza non dorme, non mi preoccupo veramente per un ulteriore concorrente.

swissinfo: La compagnia tedesca Lufthansa ha annunciato di voler aumentare la propria fetta di mercato in Svizzera, rubando i clienti business a Swiss. Come reagite a questa ulteriore sfida?

W.B.: Beh, è sempre difficile avere una compagnia così vicina al cuore del proprio mercato, specialmente se cerca di conquistare i propri clienti. Ma deve pensare che costa conquistare fette di mercato. Lufthansa deve riflettere bene su quanto vuole investire per condividere un mercato e riflettere bene sulle potenzialità di guadagno. Credo che ci siano dei limiti e siamo pronti a combattere.

swissinfo: A che punto stanno le negoziazioni con le banche per assicurare le ulteriori linee di credito necessarie?

W.B.: Dunque, alla solita vecchia domanda si risponde con la vecchia risposta: le trattative sono in corso, ma non ci sono ancora giunte a termine. Si tratta di una questione complessa, ma siamo ancora fiduciosi di arrivare a buon termine. Ma voglio aggiungere che attualmente c’è meno urgenza rispetto all’autunno scorso, quando si prospettava veramente una crisi di liquidità.

Siamo convinti che non saremo più a lungo sotto pressione, possiamo gestire la situazione con le nostre liquidità, arrivando ben oltre l’autunno.

Intervista swissinfo: Isobel Leybold
(traduzione dall’inglese: Daniele Papacella)

Walter Bosch è stato nominato vice-direttore della compagnia svizzera di bandiera nel mese di marzo, in seguito alle dimissioni del CEO André Dosé.

Dipende direttamente dall’attuale direttore generale e CEO, Pieter Bow, ed è pure impegnato nella ricerca di un successore per Dosé.

Il sessantenne Bosch era stato in precedenza capo-redattore della rivista femminile «Annabelle» e del quotidiano «Blick».

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