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Swiss ha deciso per l’alleanza con Oneworld

È ufficiale, ci sarà anche Swiss tra i membri di Oneworld Keystone Archive

Il consiglio d’amministrazione di Swiss ha deciso il futuro della compagnia aerea: è via libera per l’alleanza con Oneworld. Saltato il matrimonio con Lufthansa.

Lo ha annunciato la compagnia aerea martedì mattina nel corso di una conferenza stampa, confermando le indiscrezioni apparse sui giornali.

Swiss aderisce all’alleanza Oneworld. Al termine di negoziati intensi, la compagnia aerea ha raggiunto uno dei suoi principali obiettivi strategici, si rallegra Swiss in un comunicato.

Il risultato delle discussioni del consiglio d’amministrazione era già stato preannunciato da alcuni giornali della Svizzera tedesca.

Aderendo a Oneworld, Swiss «diventerà membro di un’alleanza mondiale che riunisce compagnie aeree di alto rango». L’adesione, indica il comunicato di Swiss, comporterà una diversificazione dell’offerta e migliori coincidenze sulle rotte internazionali.

Integrazione preferita alla fusione

Da tempo in difficoltà, Swiss ha deciso di entrare a far parte dell’alleanza One World, capitanata dalla compagnia inglese British Airways, piuttosto che di fondersi con la tedesca Lufthansa. L’annuncio della decisione di Swiss ha fatto scendere la quotazione in borsa della compagnia tedesca, che però dal canto suo dichiara che il mancato matrimonio non rappresenta una perdita.

«Questa decisione è stata presa perché rappresenta per Swiss la soluzione migliore» ha dichiarato in conferenza stampa André Dosé, direttore della compagnia area. Con un’alleanza di questo tipo si assicura l’indipendenza di Swiss. Inoltre verranno migliorati i collegamenti, soprattutto quelli con la Gran Bretagna, e i posti di lavoro in Svizzera saranno garantiti.

Come aveva già annunciato il Financial Times, la British Airways apporterà del denaro liquido alla Swiss, 50 milioni di franchi, acquistando da quest’ultima un numero significativo di diritti di decollo e atterraggio all’aeroporto di Londra Heathrow (8 slots su 14).

Per contro la compagnia britannica rinuncia ad una partecipazione al capitale di Swiss. Secondo la direzione della compagnia elvetica, l’accordo è un importante passo avanti per la realizzazione dei piani di risanamento.

«Ci restano ancora molti compiti da svolgere», ha dichiarato Pieter Bouwe, presidente del consiglio d’amministrazione. «Dobbiamo ad esempio portare a termine la nostra ristrutturazione e dobbiamo farlo da soli. Ma l’alleanza con Oneworld ci sostiene nel nostro percorso in direzione profittabilità».

Finanziamenti cercasi

L’accordo concluso da Swiss e Oneworld non incide sul piano di ristrutturazione aziendale della compagnia aerea elvetica. Nei giorni scorsi Swiss ha condotto trattative con le grandi banche e con diversi azionisti, tra cui la Confederazione, nel tentativo di trovare sufficienti riserve di liquidità per fronteggiare degli eventuali imprevisti.

UBS e Crédit Suisse hanno avuto l’occasione di analizzare il piano strategico e le garanzie formulate da Swiss e sono giunte alla conclusione che «un finanziamento parziale delle riserve di liquidità alle condizioni bancarie usuali sarebbe giustificato».

Swiss prosegue inoltre i negoziati con altri creditori potenziali, in particolare grossi azionisti. Attualmente il Consiglio federale sta discutendo la possibilità di concedere una «Letter of Comfort», in pratica un aiuto della Confederazione per Swiss nella ricerca di nuovi crediti. Tecnicamente si tratta di una dichiarazione di sostegno della capacità di credito di un’azienda, giuridicamente però non vincolante.

Le speranze che i negoziati in corso vengano coronati da successo sono buone. Ciò significherebbe che le somme raccolte e gli introiti supplementari generati dall’adesione all’alleanza garantirebbero a Swiss liquidità sufficienti, anche per un periodo a lunga scadenza.

Non la vede però così il sindacalista Daniel Vischer, presidente della sezione zurighese del Sindacato dei servizi pubblici: «I 100 milioni di franchi di ricadute commerciali indotte dall’alleanza sono derisori», dichiara Vischer sottolineando come il bisogno di liquidità di Swiss si aggiri intorno ai 500 milioni e come da questa somma dipendano migliaia di posti di lavoro.

Esperti soddisfatti

Nei giorni scorsi si è molto discusso sui pro e i contro di ciascuna delle due possibili alleanze di Swiss. Per una volta gli esperti sembravano essere unanimi nel valutare vantaggi e svantaggi dei possibili partner.

Entrando in Oneworld, l’aviolinea mantiene la propria indipendenza, anche se dovrà cercare da sola i 500 milioni di franchi di crediti necessari a risolvere i propri problemi.

Yann Cochennec, esperto di aeronautica e direttore della rivista «Air & Cosmos» ritiene che «questa decisione rasserena notevolmente il cielo di Swiss. La compagnia e l’aeroporto di Zurigo hanno tutto da guadagnare da un’alleanza con Oneworld».

Con un rilevamento da parte di Lufthansa sarebbe stato garantito il sostegno a lungo termine della compagnia elvetica. Swiss avrebbe però perduto la sua indipendenza e lo scalo di Kloten sarebbe stato svantaggiato a favore di Francoforte e Monaco.

swissinfo e agenzie

6000 circa i licenziamenti effettuati da Swiss per risanare le sue casse
La flotta è stata ridotta di circa un terzo
2,2 miliardi di franchi sono stati iniettati da Confederazione e cantoni nelle casse di Swiss, nata dalle ceneri della vecchia Swissair
500 milioni di franchi sono ancora necessari alla compagnia

Swiss ha firmato una lettera d’intenti con la britannica British Airways. Secondo Swiss l’accordo migliora sensibilmente le prospettive economiche della compagnia: i vettori che fanno capo a Oneworld hanno l’intenzione di rafforzare il ruolo di Zurigo quale piattaforma di collegamenti nel cuore dell’Europa.

Oneworld riunisce le compagnie American Airlines, British Airways, Qantas, Cathay Pacific, Iberia, LanChile, Finnair e Aer Lingus. Swiss sarà quindi il nono membro. L’alleanza propone ogni giorno 8600 voli verso 570 destinazioni in 136 paesi.

La Confederazione svizzera è il principale azionista di Swiss. Tra gli azionisti privati si trovano l’UBS e il Crédit Suisse. Ciascuna delle due banche detiene un 10% delle azioni.

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