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Tutti d’accordo: la crescita rallenta

Nell'edilizia e in altri settori si preannunciano tagli occupazionali Keystone

Dopo il Segretariato di stato dell'economia anche l'Istituto di ricerche congiunturali di Basilea (BAK) rivede al ribasso le previsioni economiche per il 2003.

La crescita del PIL nel corso dell’anno non dovrebbe superare la soglia dell’1%.

La debolezza della congiuntura è confermata da un sondaggio dell’istituto KOF di Zurigo, secondo il quale i settori più esposti alla crisi sono l’industria, l’edilizia e il settore alberghiero.

Nella precedente analisi dello scorso dicembre il BAK aveva stimato il tasso di espansione per il 2003 all’1,2 per cento, mentre ancora più ottimistiche erano le previsioni di ottobre, quando la crescita del PIL era stata calcolata in un più 1,6 per cento.

L’istituto basilese afferma di non tenere ancora conto di un eventuale conflitto in Iraq, che potrebbe scombussolare le previsioni, «anche se l’invio di truppe nel Medio Oriente rende l’ipotesi della guerra sempre più verosimile».

Ripresa nel corso dell’anno

Impulsi decisivi dovrebbero provenire nel corso del 2003 da un’accresciuta domanda dall’estero, che contribuirà a stabilizzare il mercato interno, scrive il BAK.

Dopo la dinamica negativa accusata negli ultimi due anni, è da prevedere che gli investimenti per beni strumentali riprendano gradatamente. Cupe sono invece le previsioni relative agli investimenti per la costruzione.

Il numero delle persone attive professionalmente rimarrà nel 2003 sullo stesso livello dell’anno precedente: il tasso di disoccupazione crescerà invece al 3,1 per cento, per poi ridiscendere al 2,5 per cento nel corso del 2004.

Tutti deboli

Quasi tutti i comparti economici sono toccati dalla debolezza congiunturale e le più esposte sono le aziende orientate all’esportazione. L’industria dei beni strumentali rimarrà sotto pressione e anche il turismo dovrà continuare a fronteggiare un calo della domanda.

Il BAK individua nel settore finanziario non solo problemi congiunturali, ma anche strutturali, mentre per il commercio e i servizi pronostica un’evoluzione stabile.

Tutte le regioni del paese dovranno fare i conti con tassi di crescita modesti: la prudenza negli investimenti dovrebbe penalizzare soprattutto l’area dell’»Espace Mitteland» e la Svizzera orientale.

La sola eccezione è rappresentata da Basilea, che grazie alla persistente spinta dell’industria chimica e farmaceutica dovrebbe conoscere un’espansione superiore al 2 per cento. Anche nel 2004 Basilea dovrebbe rimanere campione della crescita tre le regioni svizzere.

Conferma del KOF

I dati del BAK trovano conferma in un sondaggio del Centro di ricerche congiunturali del Politecnico di Zurigo (KOF), secondo il quale le previsioni si annunciano critiche in particolare per l’industria, la costruzione e il settore alberghiero.

Incidono negativamente sul clima economico la sfavorevole congiuntura mondiale, l’alto corso del franco e le incertezze geopolitiche, scrive il KOF, che ha intervistato i responsabili di quattromila aziende in Svizzera.

Dall’inchiesta risulta che l’edilizia teme per il prossimo trimestre un’ulteriore flessione della domanda: il settore sta quindi pianificando una riduzione degli organici.

Poco ottimisti anche gli operatori turistici che calcolano una nuova contrazione degli affari: gli albergatori pronosticano un calo dei pernottamenti, con un minore afflusso di turisti provenienti dall’estero.

Il commercio al dettaglio, secondo il KOF, non si fa illusioni e punta su un giro d’affari che crescerà solo in modo contenuto. Le banche pronosticano dal canto loro una fase stagnante e anche in questo caso sono previsti ulteriori tagli occupazionali.

Le previsioni del seco

Giovedì il Segretariato di stato dell’economia (seco) aveva indicato che la crescita del pil si fermerà nel 2003 allo 0,8 per cento, a fronte di una stima dell’1 per cento formulata in precedenza.

«Inizialmente contenuto», il miglioramento dovrebbe essere «poi sempre più marcato» nel 2003.

Il seco precisa che queste previsioni si realizzeranno «a condizione che la congiuntura europea si riprenda nella misura pronosticata (PIL 2003 più 1,4 per cento) e che il corso reale del franco svizzero non subisca nuovi sostanziali apprezzamenti». Una ripresa è attesa per il 2004, con una crescita dell’1,9 per cento.

Su tali scenari pesa inoltre l’incertezza legata alla situazione internazionale e al prezzo del petrolio. Per il seco, le previsioni potranno realizzarsi solo se verrà trovata una soluzione politica alla crisi irachena e il prezzo del barile, dopo aver toccato i 30 dollari, scenda a 25. Le borse dovrebbero inoltre smettere di perdere terreno.

swissinfo e agenzie

Tasso di crescita per il BAK: 1% nel 2003, 2,1% nel 2004
Tasso di crescita per il seco: 0,8% nel 2003, 1,9% nel 2004

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