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Una tassa per proteggersi dal terrorismo

Keystone

In futuro chi viaggia in aereo dovrebbe contribuire al finanziamento delle misure di sicurezza messe in atto per lottare contro il terrorismo.

Finora erano soprattutto gli aeroporti a doversi assumere tutti i costi della sicurezza, che dall’11 settembre 2001 sono cresciuti notevolmente.

Secondo la Confederazione, i viaggiatori che prendono un aereo dovrebbero in futuro pagare una “tassa per la sicurezza” – finora integrata nelle normali tasse aeroportuali – per coprire i costi legati alla prevenzione di atti terroristici negli aeroporti.

La Confederazione si assumerebbe anche il compito di controllare l’impiego dei fondi.

I costi della sicurezza del trasporto aereo sono esplosi dopo gli attentati del settembre 2001, scrive venerdì in un comunicato l’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC), e continuano a pesare in maniera essenziale sul bilancio degli aeroporti e delle compagnie aeree.

La proposta di adattamento della situazione attuale è emersa nel quadro della “piattaforma dell’aviazione svizzera”: un forum di discussione che riunisce l’aviazione civile, i cantoni e la Confederazione.

Compiti che non spettano allo Stato

In qualità di consulente della Confederazione, la piattaforma si augura che ogni aeroporto crei i propri fondi, alimentati da una tassa sulla sicurezza.

L’idea è stata sottoposta ai partner dal ministro dei trasporti Moritz Leuenberger e da Doris Leuthard, responsabile del Dipartimento federale dell’economia.

Il fondo di sicurezza alimentato da questa tassa servirebbe a finanziare tutte le misure che non spettano direttamente allo Stato.

Su trentasette franchi di tasse, a Zurigo undici vengono attualmente impiegati per misure di sicurezza, come spiega a swissinfo la portavoce dell’aeroporto, Sonja Zöchling.

Nel 2005 i costi della sicurezza erano stati di 101 milioni di franchi mentre nel 2006, precisa la portavoce, si è constatato un ulteriore sensibile aumento.

Una delle possibilità evocate per far fronte alla necessità di nuovi fondi era stata quella di destinare alla sicurezza l’imposta sul cherosene, attualmente indirizzata al settore dei trasporti stradali.

Tuttavia, dicono gli esperti, i suoi proventi non basterebbero a coprire i costi legati alla sicurezza dei trasporti aerei.

swissinfo e agenzie

La “piattaforma dell’aviazione svizzera”, oltre a diversi enti federali, raggruppa gli aeroporti svizzeri e i cantoni di Zurigo, Ginevra, Basilea Città e Campagna.

Fanno parte del gremio pure la compagnia aerea Swiss e la società Skyguide, responsabile della sicurezza dello spazio aereo affidato alla Svizzera.

Nel 2006 l’aeroporto di Zurigo è stato utilizzato da 19,2 milioni di passeggeri.
4 milioni di passeggeri sono invece transitati dallo scalo di Basilea.
9.96 milioni da quello di Ginevra-Cointrin.

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