Francia: Corte costituzionale boccia in parte legge migranti

(Keystone-ATS) Il Consiglio costituzionale francese ha ampiamente bocciato oggi il progetto di legge sull’immigrazione del governo francese, cancellando diverse misure restrittive il cui inserimento era stato ottenuto dalla destra.
I “Saggi” hanno censurato oltre un terzo degli 86 articoli, 32 dei quali sono stati giudicati privi di un sufficiente legame con il testo. Fra questi, l’inasprimento dell’accesso alle prestazioni sociali per gli stranieri e al ricongiungimento familiare così come l’instaurazione di una “cauzione” sul ritorno in patria per gli studenti stranieri.
Altri tre articoli sono stati censurati parzialmente o totalmente nella loro sostanza, e fra questi l’instaurazione di quote migratorie fissate dal Parlamento.
Il Consiglio costituzionale ha convalidato “l’integralità del testo iniziale del governo”, ha detto il ministro dell’interno Gérald Darmanin rallegrandosi del risultato per un testo che “prevede mezzi come mai c’erano stati prima per espellere i delinquenti e per l’esigenza di integrare gli stranieri”. Il ministro “prende atto” della censura di “numerosi” articoli che la destra era riuscita ad aggiungere in Parlamento.
Da parte sua il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha reagito alla parziale bocciatura della legge, approvata a dicembre dalla maggioranza macroniana con il sostegno dei Repubblicani e dello stesso RN, parlando di “un atto di forza dei giudici, con il sostegno del presidente della Repubblica” Emmanuel Macron.
“Il Consiglio costituzionale censura le misure di fermezza maggiormente condivise dai francesi: la legge immigrazione è nata morta. L’unica soluzione è il referendum sull’immigrazione”, scrive Bardella in un messaggio su X.
In un tweet il segretario del Partito socialista Olivier Faure scrive esprime invece “soddisfazione dopo la decisione del Consiglio costituzionale. Il governo porterà come una macchia indelebile l’appello a votare una legge che si allinea sulle posizioni storiche dell’estrema destra, su pressione dei repubblicani”.