
Giappone: Nagasaki ricorda la bomba atomica 76 anni dopo

(Keystone-ATS) La città giapponese di Nagasaki ha commemorato oggi il 76esimo anniversario del lancio della bomba atomica statunitense che la rase al suolo.
Il tragico attacco da parte degli Usa è stato ricordato con una sobria cerimonia durante la quale il sindaco ha chiesto alla comunità globale un nuovo trattato per una moratoria nucleare definitiva.
“Essendo l’unico Paese che ha subito bombardamenti atomici durante la guerra, è nostra missione immutabile far avanzare costantemente gli sforzi della comunità internazionale, passo dopo passo, verso la realizzazione di un mondo libero dalle armi nucleari”, ha affermato il primo ministro giapponese Yoshihide Suga nell’occasione. Tuttavia il Giappone non ha firmato l’ultimo accordo per la proibizione degli arsenali atomici entrato formalmente in vigore lo scorso anno ritenendolo inutile se non sottoscritto da tutti i Paesi che ne possiedono.
“I leader mondiali devono impegnarsi a ridurre le armi nucleari e costruire la fiducia attraverso il dialogo, e la società civile deve spingerli in questa direzione”, ha detto il sindaco di Nagasaki, Tomihisa Taue.
La bomba gettò la città in un inferno atomico, tre giorni dopo la stessa sorte di Hiroshima, uccidendo 74.000 persone.
I sopravvissuti e pochi dignitari stranieri presenti oggi alla commemorazione hanno recitato una preghiera silenziosa alle 11.02 ora locale, le 4.02 in Svizzera, l’ora esatta in cui è stata lanciata la seconda e ultima arma nucleare usata in tempo di guerra. Per il secondo anno consecutivo, le presenze alla cerimonia erano ridotte al minimo a causa delle misure anti coronavirus.
A causa dell’emergenza coronavirus la partecipazione alla cerimonia è stata ridotta a circa 500 persone, tra cui gli ‘hibakusha’, i sopravvissuti alla catastrofe nucleare, la cui età media si assesta ormai a 83 anni.
Il sindaco di Nagasaki, Tomihisa Taue, ha ancora una volta sollecitato il governo di Tokyo a ratificare il Trattato di non proliferazione nucleare, adottato nel 2017 da 43 nazioni ma non dal Giappone, l’unico Paese al mondo ad aver subito un attacco nucleare.
Il premier nipponico Yoshihide Suga, presente all’evento, in un discorso simile a quello di tre giorni fa a Hiroshima, ha detto che il governo fornirà un contributo graduale alla riduzione degli armamenti nucleari a livello globale, senza però specificare i dettagli.
Sul cenotafio sono iscritti i nomi delle 186 mila vittime, comprese quelle morte nel corso degli anni per le conseguenze delle radiazioni; 3.200 sono state aggiunte quest’anno, portando il totale dei morti causati dalla bomba di Nagasaki a 189.163, contro i 324.129 di Hiroshima.
Secondo una ricerca della Nagasaki University, fino a giugno nel mondo erano presenti fino a 13.130 testate nucleari, un numero che non mostra alcun segnale di decrescita, malgrado l’aumento delle tensioni tra i paesi al mondo che sono dotati di arsenali atomici.