
Guardie Svizzere, 27 reclute giurano davanti al Papa

Sono 27 le nuove reclute delle Guardie Svizzere che hanno giurato oggi davanti al Papa, nel Cortile di San Damaso in Vaticano. Erano oltre 50 anni che un Pontefice non partecipava alla cerimonia.
(Keystone-ATS) Gli alabardieri hanno ripetuto, ciascuno nella propria lingua, la formula di giuramento: “Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Pontefice regnante e i suoi legittimi successori, di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, se necessario, anche la mia vita in loro difesa”. Poi hanno poggiato la mano sinistra sulla bandiera e ha tenuto in alto la mano destra come mostrando il numero tre, simbolo della Trinità.
Al suo arrivo nel Cortile di San Damaso, Papa Leone è stato accolto dagli applausi dei presenti. Il comandante dell’esercito più piccolo del mondo, Cristoph Graf, ha ricordato che “57 anni fa – nel 1968 – con papa Paolo VI fu l’ultima volta che un pontefice partecipò al giuramento della Guardia Svizzera”. Il comandante ha ringraziato quindi papa Leone “per la sua fiducia e per la sua per la graditissima presenza in questa memorabile cerimonia”.
Il Pontefice, alla fine del giuramento delle Guardie Svizzere, ha dal canto suo ringraziato il piccolo esercito per “la testimonianza molto importante nel mondo di oggi, l’importanza della disciplina, del sacrificio, del vivere la fede in una maniera che parla a tutti i giovani”, compreso “il valore di dare la vita”.
Alla cerimonia erano presenti anche la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il capo dell’Esercito svizzero, il comandante di Corpo Thomas Süssli.
In serata la presidente del Consiglio nazionale Maja Riniker si è congratulata in un post su X con i 27 giovani svizzeri che hanno prestato giuramento nella GuardiaSvizzera Pontificia: “non per gli applausi, ma per onorare la responsabilità assunta”, ha scritto, salutando l’impegno dell’Ambasciata svizzera presso la Santa Sede per la cultura del dialogo, “cuore della diplomazia in un contesto mondiale caratterizzato da incertezza, conflitti e profonde tensioni”.