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I filoeuropei elvetici ricompensano Dick Marty

Dick Marty: una personalità in seno al Consiglio d'Europa Keystone Archive

Il Nuovo movimento europeo svizzero (NUMES) ha attribuito sabato al senatore ticinese il premio "Europeo dell'anno 2007". Per la prima volta il vincitore è stato scelto dagli internauti.

Per il NUMES, quale relatore del Consiglio d’Europa sulle attività della CIA nel vecchio continente, Marty ha difeso con forza i valori dell’Europa.

Nella lotta contro il terrorismo non devono essere sacrificati né i diritti umani né lo stato di diritto. Grazie alle sue ricerche, “Dick Marty ha dato risonanza internazionale alle attività degli agenti segreti americani nel rapimento e trasferimento di presunti terroristi”, si legge in un comunicato stampa del Nuovo movimento europeo svizzero.

Eletto dagli internauti

Il movimento ha attribuito il premio sabato durante la sua assemblea generale tenutasi a Berna. Per la prima volta sono stati gli internauti e non una giuria a designare la persona che a loro avviso ha contribuito in modo significativo al dibattito sull’Europa e alla trasmissione dei suoi valori durante lo scorso anno.

Dick Marty ha ottenuto oltre il 70% dei voti espressi via internet fra l’11 e il 25 aprile. In classifica il senatore radicale radicale si è piazzato davanti all’ex consigliere federale Joseph Deiss, allo scrittore Adolf Muschg e al Forum per l’università e la società dell’università di Berna.

Non si tratta del primo premio ricevuto da Marty per il lavoro svolto nell’ambito dell’affare della CIA e dei trasferimenti illegali di prigionieri. Lo scorso lunedì a Ginevra infatti, la stampa estera lo ha nominato quale “svizzero più popolare”. In gennaio, nel corso di una trasmissione televisiva trasmessa in diretta dalle tre reti televisive nazionali, il pubblico da casa gli aveva inoltre attribuito il premio di “personalità dell’anno” (“Swiss Award”) nella categoria “politica”.

Aderire per avere voce in capitolo

Nel corso della propria assemblea, il NUMES ha ribadito il proprio obiettivo, ossia l’adesione della Svizzera all’Unione europea (Ue).

Nel suo discorso, la presidente del movimento Christa Markwalder – consigliera nazionale radicale bernese – ha detto che “la Svizzera ha diritti e doveri, ma nessuna possibilità di influenzare le votazioni in seno all’Ue”.

A suo parere, decisioni politiche sempre più importanti vengono prese a livello europeo. “Argomenti e sfide come il riscaldamento globale, il mercato interno europeo, l’approvvigionamento energetico e le migrazioni non si fermano davanti alle frontiere”, ha precisato.

Giornata dell’Europa

La riunione del NUMES si è tenuta sabato, in concomitanza con la “Giornata dell’Europa”.

Durante un discorso radio-televisivo diffuso in occasione del 58esimo anniversario della creazione del Consiglio d’Europa, la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey ha affermato che “la Svizzera condivide con l’Europa una comunità di vita e un destino”.

La Confederazione, ha ricordato la ministra degli esteri elvetica, è membro del Consiglio d’Europa ma non dell’Unione europea. “Siamo legati all’Ue da interessi comuni: vogliamo un’Europa fatta di cooperazione politica ed economica, un’Europa di pace”, ha affermato, sottolineando che “mai fino ad ora le relazioni con i nostri vicini europei sono state così strette ed intense”.

swissinfo e agenzie

Nato nel 1945 a Sorengo, nel canton Ticino, Dick Marty ha conseguito un dottorato in diritto dopo studi a Neuchâtel e a Friburgo (Germania).

Tra il 1975 e il 1989 è stato sostituto e poi procuratore pubblico nel canton Ticino.

Dopo aver fatto parte per 6 anni del governo cantonale ticinese, dal 1995 siede nella Camera alta del Parlamento svizzero, quale rappresentante del Partito liberale radicale.

Dal 1999 è inoltre membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, di cui presiede dal 2005 la Commissione degli affari giuridici e dei diritti umani.

Il Consiglio d’Europa è stato fondato il 5 maggio del 1949 con il Trattato di Londra. Si tratta della prima organizzazione internazionale costituitasi in Europa.

Vi aderiscono 46 Stati. La Svizzera ne è membro dal 1963.

Il suo scopo è di promuovere la democrazia, i diritti dell’uomo, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa.

Il suo principale strumento d’azione consiste nel predisporre e favorire la stipulazione di accordi o convenzioni internazionali fra gli Stati membri e spesso anche fra Stati terzi.

Fra gli accordi più importanti si annovera la Convenzione europea dei diritti umani, entrata in vigore nel 1953.

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