
Così apparivano un tempo gli abitanti di Berna

Un tempo, le persone ingrigivano molto più tardi. Lo storico Norbert Furrer ha analizzato centinaia di antichi identikit per un libro, rivelando come apparivano i corpi e i volti dell’epoca.
Nel profilo di Johann Abraham Gruner del 1768 si legge: “È noto per le sue gambe ben formate”. Prima dell’avvento della fotografia, la polizia cercava i criminali attraverso delle descrizioni e degli identikit. Di conseguenza, questi manifesti contenevano numerose descrizioni fisiche, come il colore dei capelli, degli occhi, la dentatura, le cicatrici, l’andatura o la corporatura.
“Donna imponente”
Questi identikit sono stati la base della ricerca di Norbert Furrer. Ha raccolto le descrizioni di caratteristiche fisiche redatte dal 1715 al 1800 e le ha organizzate in tabelle. I risultati sono stati pubblicati nel libro Der Körper des gemeinen Mannes (Il corpo dell’uomo comune).
Le descrizioni analizzate provengono dal territorio bernese e riguardano 663 uomini e 50 donne. “Le donne erano apparentemente meno criminali degli uomini, o venivano catturate meno spesso”, osserva Furrer. Di una donna, ad esempio, si dice che fosse “una figura femminile imponente, alta e robusta, di circa 30-35 anni”.
Anche se si tratta di persone coinvolte in attività criminali, secondo lo storico non erano emarginate, bensì rappresentative della gente comune. “La maggior parte non erano criminali incalliti, ma semplicemente ladri di poco conto”.
Latte e statura
Dai dati raccolti emerge un quadro di come poteva apparire la popolazione bernese nel XVIII secolo. Alcune scoperte non sorprendono: ad esempio, che le persone fossero più basse rispetto a oggi. Gli uomini misuravano in media tra 1,60 e 1,65 metri, le donne circa 10 centimetri in meno.
Tuttavia, vi erano differenze regionali dovute all’alimentazione. Nelle zone produttrici di latte, come l’Obersimmental, gli abitanti raggiungevano in media 1,70 metri, mentre ad Aarwangen – area prevalentemente cerealicola – la statura media era di soli 1,59 metri.
Prima dell’avvento della fotografia, il corpo umano veniva “immortalato” con le parole – spesso in modo colorito, talvolta persino crudo. Gli identikit provenienti dal territorio bernese mostrano quanto fossero dettagliate e creative le descrizioni dell’aspetto fisico. Alcune citazioni originali offrono uno spaccato della percezione dell’epoca riguardo bellezza, corporatura e tratti distintivi:
“… di statura minuta, alto circa cinque piedi, largo di spalle, con gambe robuste …”
Dalla segnalazione di Nicklauss Hoffer, Biglen (1729)
“… volto bello, ben carnoso e paffuto, con guance prominenti …”
Dalla segnalazione di Johann Abraham Gruner, Berna (1768)
“… bocca grande, denti ben disposti, mani magre […] parla piuttosto in fretta …“
Dalla segnalazione di Emanuel Wagner, Berna (1763)
Secondo i dati, gli uomini del Bernese nel XVIII secolo ingrigivano molto più tardi e avevano meno calvizie rispetto a oggi. Le cause, secondo Furrer, vanno cercate nel presente.
Chi pensa che gli antenati bernesi vivessero in miseria si sbaglia: circa il 70% degli individui è descritto negli identikit come “corpulento” o “grosso”, mentre solo il 30% come “mediamente robusto”, “snello” o “magro”.
Sorrisi da pugili
Un altro dato sorprendente è che nell’80% degli identikit si parla di denti “bianchi”. L’igiene dentale era dunque migliore di quanto si pensasse? “Sì e no”, risponde Furrer. Solo circa la metà delle dentature era descritta come “completa”.
Secondo Furrer, il corpo è stato finora trascurato dalla storiografia. Eppure, dall’aspetto fisico si possono trarre interessanti conclusioni sullo stato di una società.
Norbert Furrer si occupa di prima età moderna, ovvero fino al 1800. Tuttavia, ha già compilato una tabella con le caratteristiche di 1’688 identikit bernesi del XIX secolo. Il lavoro preliminare è quindi pronto, nel caso qualcuno volesse approfondire scientificamente le “dentature ben disposte” e le “gambe ben formate”.
>>> Il servizio della SRF (in tedesco):

In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.