Più girasoli e meno colza, “orgoglio e fallimento”
In Svizzera, la coltura di girasoli sta soppiantando quella di colza. Per l’Unione svizzera contadini è “positivo se si punta su nuove colture, ma è anche il segnale che mancano prodotti fitosanitari efficaci”.
I girasoli, che tutti hanno in mente, non sono fatti come quelli qui nell’immagine. Ma così appaiono i fiori quando, ormai secchi e senza colore, i semi sono maturi e pronti per essere raccolti. “Così è più facile separarli dal resto”, racconta al Telegiornale Markus Kneubühl, che assieme al figlio lavora quasi senza sosta, alternandosi alla guida del macchinario che sta raccogliendo la pianta nei campi di Gurmels (FR) al confine con il canton Berna, dove da 13 anni coltivano girasoli per la produzione di olio per l’industria alimentare.
Il servizio di RSI:
In passato era più difficile coltivarli, spiega l’agricoltore: “La raccolta avviene tardi, e da queste parti, a oltre 500 metri di altitudine, spesso gli autunni sono già molto umidi. Ma nel frattempo esistono varietà migliori, e il cambiamento climatico favorisce questa coltura che, inoltre, ha bisogno di poca cura e anche di molti meno trattamenti, ad esempio rispetto alla colza”.
La famiglia Kneubühl non è un’eccezione. Da anni le superfici riservate ai girasoli aumentano in tutta la Svizzera.
L’entusiasmo dell’Unione svizzera dei contadini (USC) è tuttavia moderato. Il boom del girasole è causato anche dal divieto di diversi prodotti fitosanitari. “L’aumento dei girasoli è legato alle difficoltà della colza”, spiega David Brugger, responsabile della produzione vegetale dell’USC. “Abbiamo un grosso problema con i parassiti, i raccolti sono molto volatili, a un anno buono può seguirne uno terribile; molti contadini abbandonano la colza, frustrati”.
Questo calo non può essere compensato dall’aumento dei girasoli. In totale l’anno scorso la Svizzera, come mostra il grafico qui sotto, ha perso superfici coltivate con semi da olio.
Per Brugger, “da un lato è positivo, se i contadini cercano di reagire, puntando su nuove colture. Ma d’altro canto l’abbandono della colza, perché mancano prodotti fitosanitari efficaci, è un fallimento di tutto il sistema”.
Non è quindi da escludere che la Svizzera dovrà importare più olio di colza, nonostante gli sforzi della famiglia Kneubühl per cercare alternative. “Questo – conferma l’agricoltore friburghese – è il futuro ma la domanda di olio di girasole cresce solo lentamente, dobbiamo anche vendere i prodotti, non possiamo coltivare girasoli a dismisura”.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.