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La protezione dei dati raggiunge i propri limiti

I controlli biometrici diventano sempre più frequenti Keystone

L'Incaricato federale alla protezione dei dati, Hanspeter Thür, teme per la credibilità della sua organizzazione.

Nel suo rapporto annuale, Thür chiede un aumento del personale per poter far fronte nel migliore dei modi ai compiti crescenti.

Il 2006-2007 sarà un anno decisivo per la protezione dei dati, ritiene l’Incaricato federale Hanspeter Thür che lunedì ha presentato il rapporto annuale del suo ufficio.

Numerosi i progetti portati a termine: gli studi sul ricorso ai controlli biometrici all’aeroporto di Zurigo, le carte per i clienti Cumulus e Supercard (gestite rispettivamente da Migros e Coop), i controlli nel campo della ricerca medica e delle banche dati biologiche.

“Abbiamo constatato con soddisfazione che i responsabili hanno sempre facilitato il nostro lavoro”, ha notato il protettore della sfera privata, sottolineando come una gestione dei dati oculata garantisca la fedeltà della clientela.

Poco personale

Ma per funzionare l’ufficio della protezione dati ha bisogno di più personale. Hanspeter Thür, si dice inquieto per la pressione dovuta ai risparmi che minano l’efficacia del suo lavoro, proprio in un momento in cui gli incarichi aumentano.

In particolare con l’entrata in vigore, il 1° luglio, della legge sulla trasparenza, che, nei casi di litigio, impone all’ufficio di Thür di occuparsi delle procedure di mediazione tra i cittadini e l’amministrazione federale.

La nuova legge attribuisce ad ognuno il diritto di accesso a documenti ufficiali senza dover provare alcun interesse particolare.

Già oggi con 19 posti a tempo pieno, l’ufficio non è in grado di affrontare seriamente questo compito. La protezione dello Stato dalle minacce del terrorismo viene rafforzata, rileva Thür, mentre la garanzia della sfera privata è vittima dei risparmi della Confederazione.

“Il pubblico deve sapere che non tutti i settori previsti dalla legge potranno essere sorvegliati con la stessa accuratezza”, ha sottolineato Thür.

D’altro canto, l’evoluzione estremamente rapida della tecnologia comporta nuovi rischi ed esige maggiore sorveglianza. Basti pensare all’utilizzo sempre più frequente dell’e-governement e dell’e-health da parte dell’amministrazione.

Aerei alle frontiere e telefoni

Il rapporto parla pure dell’utilizzo dei ricognitori telecomandati per la sorveglianza delle frontiere e del pacchetto di misure antiterrorismo (intercettazioni telefoniche, sorveglianza di privati).

Commentando il rapporto sulla prevista uniformizzazione dei registri personali e sull’introduzione del nuovo numero AVS per l’identificazione personale, l’Ufficio deplora inoltre l’uso combinato di dati statistici e amministrativi e si dichiara tuttavia disposto a collaborare alla ricerca di soluzioni più adatte.

Nella revisione della legge federale sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI) l’IFPD sottolinea invece il fatto che i progetti non sono compatibili con i principi della protezione dei dati.

Le basi legali della lotta alla tifoseria violenta presentano ancora lacune che devono essere colmate.

swissinfo e agenzie

Il rispetto della sfera privata è sancito dall’articolo 13 della Costituzione federale.

L’Incaricato della protezione dei dati informa organi pubblici e cittadini privati sul tipo di dati che possono essere trasmessi: quando, dove e a chi.

Il 1° luglio 2006 è entrata in vigore la legge sulla trasparenza dell’amministrazione. Attribuisce ad ognuno il diritto di accesso a documenti ufficiali senza dover giustificare un interesse particolare.

L’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) è responsabile per il controllo del rispetto della nuova legge.

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