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La Romania torna al voto per le presidenziali, Simion favorito

Keystone-SDA

In Romania si torna a votare domenica prossima per le elezioni presidenziali, dopo il caos seguito all'annullamento del voto dello scorso novembre vinto a sorpresa al primo turno dall'estremista di destra Calin Georgescu.

(Keystone-ATS) Una decisione clamorosa della Corte Costituzionale, a soli due giorni dal ballottaggio di dicembre, motivata con irregolarità nel finanziamento della campagna elettorale di Georgescu e le pesanti accuse di interferenze russe sul voto, in particolare attraverso campagne di disinformazione su TikTok.

Georgescu, che aveva gridato al golpe e che nei mesi scorsi era stato posto sotto inchiesta con accuse di attentato all’ordine costituzionale e creazione di un’organizzazione fascista, razzista e xenofoba, è stato escluso dalla nuova competizione elettorale, alla quale si era nuovamente candidato.

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Domenica è in programma il primo turno delle presidenziali, con il probabile ballottaggio previsto il 18 maggio. Sono undici i candidati in corsa per la presidenza, ma l’attenzione si concentra su quattro figure principali: George Simion (38 anni), leader dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR, estrema destra), è un nazionalista euroscettico noto per le sue posizioni anti-UE e anti-NATO. Attualmente guida i sondaggi con percentuali tra il 30 e il 34% delle preferenze, ed è improbabile che superi la soglia del 50% necessaria per evitare il ballottaggio.

Crin Antonescu (65 anni) è l’ex leader del Partito Nazionale Liberale (PNL) ed è sostenuto dalla coalizione di governo pro-UE. Ha un profilo moderato e filo-occidentale, e nei sondaggi è leggermente avanti rispetto agli altri candidati centristi. Nicusor Dan (55 anni) è il sindaco indipendente di Bucarest, noto per la sua piattaforma anti-corruzione e il sostegno all’integrazione europea: è considerato un riformista e ha un forte seguito tra l’elettorato urbano. Victor Ponta (52 anni) è un ex primo ministro socialdemocratico che ha virato verso posizioni ultranazionaliste con la sua piattaforma “Prima la Romania”. È critico verso la UE e si oppone agli aiuti militari all’Ucraina.

I sondaggi indicano che George Simion è saldamente in testa, ma non abbastanza per evitare un secondo turno. Crin Antonescu, accreditato tra il 21% e il 26%, e Nicușor Dan che oscilla fra il 19% e il 23%, sono in competizione per il secondo posto, con Antonescu leggermente favorito. La campagna elettorale è stata influenzata dall’uso massiccio dei social media, in particolare TikTok, dove Simion ha un seguito significativo tra i giovani elettori.

L’esito di queste elezioni avrà un impatto significativo sulla posizione internazionale della Romania. Una vittoria di Simion potrebbe portare a un allontanamento dalle politiche pro-UE e pro-Nato, aumentando l’isolamento del Paese, che ha una posizione strategica nel quadrante sudorientale dell’Alleanza, e creando incertezza economica. Al contrario, un successo dei candidati centristi come Antonescu o Dan potrebbe consolidare l’orientamento filo-occidentale del Paese balcanico. I romeni residenti all’estero possono votare già oggi e domani, mentre i seggi in Romania resteranno aperti domenica dalle 7 alle 21 locali (6-20 svizzere). Tuttavia, se al momento della chiusura ufficiale vi fossero ancora elettori in coda, il voto potrà essere prolungato fino a un massimo di tre ore, per consentire a tutti di votare.

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