
La Svizzera si unisce a una dichiarazione congiunta su Israele

Israele deve revocare le restrizioni sui farmaci e sulle apparecchiature mediche a Gaza. È quanto chiede la Svizzera in una dichiarazione congiunta con altri Stati.
(Keystone-ATS) Il testo è stato firmato a New York dal ministro degli esteri Ignazio Cassis, durante la conferenza dell’ONU sul Medio Oriente e la soluzione dei due Stati. Il corridoio di evacuazione medica da Gaza alla Cisgiordania deve inoltre essere riaperto.
Questo corridoio dovrebbe includere Gerusalemme Est, affinché i pazienti possano ricevere le cure di cui hanno urgentemente bisogno, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza ha raggiunto un livello insostenibile.
Già alla fine di luglio, in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sull’attuazione della soluzione dei due Stati, la Svizzera aveva ribadito che quest’ultima rimaneva l’unica possibilità per israeliani e palestinesi di “vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità all’interno di confini sicuri e riconosciuti, in conformità con il diritto internazionale”.
Il riconoscimento bilaterale della Palestina deve essere parte integrante di una pace duratura basata sulla soluzione dei due Stati, si legge nel comunicato. Tale riconoscimento potrà essere preso in considerazione quando saranno state avviate misure concrete che garantiscano sia l’autodeterminazione del popolo palestinese sia la sicurezza di Israele.
La Svizzera respinge con fermezza l’occupazione israeliana del territorio palestinese, gli insediamenti, le annessioni e le espulsioni, e invita tutte le parti a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario.
Ignazio Cassis ha rappresentato ieri la Svizzera a New York a una conferenza sul tema organizzata dalla Francia e dall’Arabia Saudita. Secondo il DFAE, Berna sostiene la dichiarazione di New York che invita a compiere passi concreti per porre fine alla guerra a Gaza, attuare la soluzione dei due Stati e raggiungere l’integrazione regionale.