Lafarge in Siria: revocata accuse contro l’ex CEO Eric Olsen
(Keystone-ATS) L’ex direttore generale di LafargeHolcim, Eric Olsen, ha ottenuto la revoca del suo atto d’accusa per “finanziamento di un’organizzazione terroristica” nelle indagini sulle attività del cementificio in Siria.
Lo ha annunciato lui stesso in un comunicato. Olsen, già vicedirettore generale del gruppo francese Lafarge, era stato incriminato nel dicembre 2017. L’ex manager rimane tuttavia sotto inchiesta per “messa in pericolo della vita altrui”.
“Questa decisione lava il mio onore e mi permetterà di riprendere la mia carriera. (…..). La revoca dell’incriminazione è una decisione giudiziaria particolarmente rara”, ha fatto sapere Eric Olsen, citato nel comunicato stampa. Secondo una fonte vicina al fascicolo, Olsen contesta anche l’altro atto d’accusa, sostenendo di non aver commesso alcun reato perché non aveva alcun potere decisionale sulla regione interessata al momento degli eventi.
Nel corso dell’indagine, otto ex dirigenti – tra cui l’ex CEO di Lafarge Bruno Lafont – sono stati messi sotto inchiesta per “finanziamento a un’impresa terroristica” e/o “messa in pericolo della vita” dei dipendenti. Due intermediari locali al centro del caso, Amro Taleb e Firas Tlass, sono peraltro oggetto di un mandato d’arresto. Lafarge era stata incriminata a giugno anche per “complicità in crimini contro l’umanità”.
Il gruppo, che ha presentato una richiesta di dichiarazione di nullità dinanzi alla Corte d’appello di Parigi, è sospettato di aver pagato quasi 13 milioni di euro attraverso la sua controllata LCS tra il 2011 e il 2015 a intermediari e gruppi armati, compreso il sedicente Stato Islamico, per garantire la continuità della produzione nel suo stabilimento siriano di Jalabiya, mentre il paese stava sprofondando nella guerra.
L’indagine solleva interrogativi su ciò che le autorità francesi sapevano realmente delle azioni di Lafarge, che nel 2015 si è fusa con la svizzera Holcim, e se la diplomazia abbia o no permesso, o addirittura incoraggiato, il cementificio a mantenere le sue attività in Siria.