Dal 29 novembre al 4 dicembre del 2000, quasi 80 impiegati della Lavanderia centrale di Basilea entrano in sciopero per protestare contro brutali tagli di salario. (Markus Stücklin/Keystone)
Markus Stücklin/Keystone
Nel novembre del 2003, 85 impiegati della ditta bernese Zyliss (utensili per la cucina) scioperano per opporsi alla delocalizzazione della produzione in Cina. (Unia)
Unia
Nel novembre del 2004, 400 operai della fabbrica Swissmetal Boillat, di Reconvilier, nel cantone di Berna, smettono di lavorare per protestare contro la strategia industriale che secondo loro mette in pericolo il sito di produzione. (Sandro Campardo/Keystone)
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Nel maggio del 2004, i gessatori e i pittori entrano in sciopero per esigere l'introduzione della pensione anticipata. (Sabina Bobst/Unia)
@Sabina Bobst/Unia
Nel 2008, i 430 operai delle officine delle FFS Cargo di Bellinzona scioperano per opporsi allo smantellamento progressivo del loro luogo di lavoro.
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Il 16 novembre 2011, 400 scioperanti manifestano contro la chiusura della fabbrica di Novartis a Nyon, nel cantone di Vaud.
Unia
25 novembre 2011, sciopero degli operai edili per chiedere un contratto collettivo di lavoro nel settore.
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Nell'estate del 2012, più di 500 scioperanti protestano contro la chiusura del sito di Merck Serono a Ginevra.
Jean-Christophe Bott/Keystone
Nel giugno del 2013, una decina di impiegati del punto vendita Spar di Dättwil, nel cantone Argovia, scioperano per denunciare le cattive condizioni di lavoro.
Steffen Schmidt/Keystone
Il 19 dicembre 2017, 16 operai scioperano sul cantiere dell'ospedale Riviera-Chablais, nel cantone di Vaud, per chiedere il versamento delle indennità.
Cyril Zingaro/Keystone
Il 4 dicembre 2017, i funzionari ginevrini manifestano nelle strade della città per opporsi a dei tagli di budget.
Salvatore Di Nolfi/Keystone
Dall'inizio degli anni 2000, il mondo del lavoro elvetico è confrontato a una riacutizzazione dei conflitti sociali. Da Swissimetal alle officine delle FFS, passando per Novartis o Merck Serono, uno sguardo agli scioperi che hanno segnato l'opinione pubblica.
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Dirigo una squadra multilingue incaricata di coprire l’attualità degli svizzeri e delle svizzere all’estero per fornire loro le informazioni necessarie per partecipare alla vita politica nella Confederazione.
Dopo gli studi in scienze politiche a Neuchâtel e Berna, ho fatto i primi passi nel giornalismo multimediale presso Teletext poi alla RTS. Lavoro dal 2008 a SWI swissinfo.ch, dove ho occupato diverse funzioni giornalistiche e di quadro.
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“Si sta assistendo alla rinascita dei conflitti sociali in Svizzera”
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Per molto tempo dimenticato, lo sciopero sta riguadagnando popolarità nel paese della pace del lavoro.
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