I sindacati invitano a manifestare contro lo smantellamento sociale
No alla legge sul personale federale, alle privatizzazioni e ai regali fiscali alle banche - sì ad un'AVS flessibile e ad aumenti reali dei salari. Con questi slogan, i sindacati invitano a partecipare ad una manifestazione di protesta sabato a Berna.
L’Unione sindacale svizzera (USS) non scende in piazza tutti i giorni, ha ricordato il suo presidente Paul Rechsteiner in una conferenza stampa tenuta lunedì a Berna dalle più importanti federazioni svizzere dei lavoratori. L’ultima manifestazione dell’USS risale infatti al 1993. Ma ora i sindacati non sono più disposti a stare a guardare, mentre è in corso quello che considerano un vero e proprio trasferimento di ricchezze dalle fasce più basse a quelle più alte della popolazione.
Da una parte si fanno risparmi per miliardi di franchi sulle prestazioni sociali di lavoratori e pensionati, dall’altra si preparano sgravi fiscali in favore delle banche, dei proprietari di immobili e di coloro che percepiscono salari elevati, ha denunciato Rechsteiner. A suo avviso si tratta di un «immenso piano antisociale», che va combattuto mobilitandosi il prossimo 4 novembre alle 13.30 sulla Piazza federale.
Questa manifestazione, ha precisato il presidente dell’USS, non rappresenta un punto finale, ma piuttosto l’inizio di una vasta mobilitazione sociale contro l’ingiusta ripartizione dei fondi pubblici. Dopo i sacrifici fatti negli anni ’90, i lavoratori svizzeri hanno diritto ad ottenere i benefici della ripresa economica. A tale scopo, l’USS rivendica un aumento reale dei salari, un pensionamento anticipato decente anche per i redditi medi e bassi, la compensazione del rincaro e la soppressione delle misure di smantellamento sociale, a cominciare da quelle che toccano l’AVS.
Da parte sua, il Sindacato dei servizi pubblici (SSP) si è schierato in particolare contro la nuova legge sul personale federale, sottoposta a votazione il prossimo 26 novembre. Secondo il presidente del SSP, Eric Decarro, il nuovo statuto del personale della Confederazione costituisce un severo attacco contro i diritti dei salariati e mira ad accelerare la privatizzazione dei servizi pubblici, sopprimendo prestazioni essenziali per la popolazione.
La manifestazione di sabato è sostenuta inoltre dal Sindacato del personale dei trasporti (SEV) che intende rivendicare, tra l’altro, la piena compensazione del rincaro e un adeguamento dei salari reali per i dipendenti delle Ferrovie federali svizzere.
swissinfo e agenzie
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