Non piace la proposta governativa sull’assicurazione maternità
Non piace al padronato, ai sindacati, né alle organizzazione femminili, la proposta del Consiglio federale di completare il Codice delle obbligazioni per costringere i datori di lavoro a finanziare una «mini» assicurazione maternità di otto settimane.
«Il governo non tiene conto del no popolare dello scorso anno», ha commentato il portavoce dell’Unione svizzera degli imprenditori, Hans Schuppisser. «Otto settimane sono insufficienti», ha fatto sapere la presidente delle organizzazioni femminili svizzere Sibylle Burger-Bono, che è anche presidente delle donne radicali. Un’assicurazione che «incide negativamente sugli interessi del padronato è nociva per le donne, perché poi si troveranno svantaggiate» sul mercato del lavoro.
Le organizzazioni femminili appoggiano la proposta della consigliera agli Stati Christine Beerli: 14 settimane di congedo, retribuite nella misura del 65 percento del salario e finanziate dall’assicurazione per perdita di guadagno IPG, dal padronato e dai lavoratori.
Anche l’Unione sindacale svizzera respinge la proposta governativa e appoggia la linea seguita dal Consiglio nazionale: 14 settimane di assicurazione, di cui le prime otto finanziate dai datori di lavoro e le sei rimanenti dall’IPG. «È assolutamente impensabile, ha affermato la segretaria generale Margrit Meier, che un Paese come la Svizzera rimanga al di sotto dei livelli europei».
swissinfo e agenzie
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.