Le reazioni al commiato di Suter
Sindacati, partiti ed esperti hanno preso atto senza sorpresa del passaggio alla nuova aviolinea svizzera. Attesa la decisione di Suter, ma non mancano i timori.
Aeropers, il sindacato dei piloti Swissair, ha definito l'intervento odierno di Suter alla St. Jacobshalle di Basilea un discorso degno di «un uomo stato». Il fondatore della Crossair ha saputo capire che i tempi sono cambiati, ha affermato il portavoce Benjamin Bossardt. E soprattutto ha capito che una guerra di potere a livello personale avrebbe potuto compromettere il lancio del nuovo vettore elvetico.
Bossardt ha elogiato i meriti di Suter e affermato che ora si tratta di «mettere assieme il meglio di Swissair e di Crossair».
La partenza di Suter è stata accolta positivamente anche dal sindacato del personale viaggiante di Swissair Kapers, che deplora però la mancata designazione di un suo membro nel futuro consiglio di amministrazione.
E sulla stessa linea si è espresso il sindacato di SAir Group PUSH, secondo cui l'uscita di scena del fondatore di Crossair agevolerà il raggiungimento di un accordo sul piano salariale. «Suter non voleva rispettare i nostri contratti di lavoro», ha commentato il portavoce Emil Hediger. Gli auspici sono ora favorevoli, ma «l'integrazione delle due culture aziendali rimarrà la questione centrale».
Il sindacato dei servizi pubblici SSP-VPOD non ha invece nascosto una dose di scetticismo. «La tragedia continua - ha affermato Rémy Pagani: «finché i dirigenti di questa compagnia non capiranno che bisogna avere filiali redditizie, il successo risulterà impossibile. E finché continueranno la guerra dei prezzi e la deregolamentazione del mercato, la nuova compagnia è votata al fallimento».
Soddisfazione dei partiti politici
Per i partiti politici, le dimissioni dell'attuale consiglio di amministrazione rappresentano una possibilità di nuovo inizio per la Crossair AG. Vista la situazione, Moritz Suter e l'attuale consiglio di amministrazione hanno fatto bene a dimettersi, ha detto il presidente del Partito popolare democratico (PPD), Philipp Stähelin. Questa decisione difficile fa onore a Suter, ha aggiunto.
«Si può fare una nuova compagnia solo con persone nuove» ha affermato dal canto suo la presidente del PS, Christiane Brunner. La partenza dell'attuale consiglio di amministrazione dà alla nuova aviolinea la possibilità di iniziare senza conflitti interni e di creare una nuova cultura d'impresa.
Gran parte del «savoir-faire» dell'azienda parte con Moritz Suter, ma è una chance per un nuovo inizio, ha aggiunto il presidente dell'Unione democratica di centro, Ueli Maurer. «Il successo della nuova compagnia dipenderà comunque dalla capienza del mercato aereo nei prossimi anni, e questa non è prevedibile».
Più ottimisti, PS e PPD ritengono che una nuova cultura d'impresa darà alla Crossair possibilità di successo. Secondo il presidente del PPD, bisogna che tutte le persone interessate si diano una mano e superino le rivalità. Il ricorso a persone non implicate nel conflitto è una buona cosa, ha aggiunto la presidente del PS.
Prudenza degli esperti
Le dimissioni di Suter non sono state una sorpresa per Pierre Condom, direttore della rivista «Interavia». Malgrado qualche frecciatina a Swissair e a Rainer Gut, Moritz Suter è rimasto moderato nel suo discorso per lasciare ad André Dosé la possibilità di portare a termine «una missione quasi impossibile», ha detto Condom all'ats. Molte incognite pesano sul futuro della nuova compagnia.
L'obiettivo di André Dosé di raggiungere le cifre nere nel 2004 è una «pura ipotesi che serve semplicemente a rassicurare gli azionisti». Per Condom, nessuna compagnia aerea può fare previsioni a così lungo termine, non sapendo quale sarà il prezzo del petrolio e la situazione dell'economia mondiale.
Inoltre belgi, francesi e portoghesi potrebbero lanciarsi in una vera e propria guerriglia contro la nuova Crossair, ha aggiunto. Dal canto suo, Moritz Suter non crede nel progetto Fenice nella sua forma attuale. Per Condom, il fondatore di Crossair resta nell'ombra, pronto a riprendere servizio se il progetto fallisse.
Sepp Moser, specialista dell'aviazione civile e autore di un libro sul naufragio di Swissair, ritiene che il «modello 26/26» non abbia alcuna possibilità di riuscita. Oltre che con la depressione economica e le sovraccapacità del settore, la nuova Crossair dovrà far fronte a una sfida «paragonabile alla riunificazione tedesca»: integrare le culture di Crossair e Swissair, ha detto Moser alla televisione svizzerotedesca DRS.
Il giornalista René Lüschinger, anch'egli autore di un libro su Swissair, ha detto che la nuova compagnia ha bisogno di una figura di integrazione. Il futuro dimostrerà se il nuovo presidente del consiglio di amministrazione Pieter Bouw o l'attuale direttore di Crossair André Dosé potranno svolgere questo ruolo.
swissinfo e agenzie

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