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Linea diretta tra il Parlamento svizzero e americano

Il presidente dell'Associazione parlamentare Svizzera-Stati Uniti Peter Briner swissinfo.ch

I parlamentari elvetici volevano avere contatti meno formali e più diretti con colleghi americani e ci sono riusciti. Una delegazione volerà a Washington.

La delegazione elvetica si recherà negli Stati Uniti all’inizio dell’anno prossimo per incontrare un gruppo di colleghi americani, assieme ai quali discutere temi d’interesse comune. E’ il risultato concreto della visita di tre giorni a Washington del consigliere agli Stati radicale sciaffusano Peter Briner, presidente della neocostituita “Associazione parlamentare Svizzera-Usa”.

Missione esplorativa

Dopo lo scandalo dei fondi ebraici la Svizzera ha deciso di intensificare i contatti diretti col mondo parlamentare per farsi conoscere meglio e far sì che in futuro non si vengano più a creare situazioni difficili o di incomprensione. “Temi da discutere non mancano” precisa a swissinfo Briner.

La visita del consigliere agli Stati radicale sciaffusano nella capitale americana è servita soprattutto a sondare il terreno: “Volevo prendere contatto con i membri del Congresso che hanno delle relazioni o degli interessi economici con la Svizzera”, precisa il senatore elvetico. Lo scopo era di motivarli a creare un gruppo interessato ad incontrare periodicamente parlamentari elvetici.

Agenda fitta

Gli svizzeri sono, per esempio, interessati a conoscere il sistema sociale e pensionistico americano, ma vogliono anche sapere cosa fa lo Stato americano per promuovere la ricerca o come affronta il problema delle biotecnologie.

Tra i temi attuali ci sono quelli della lotta al terrorismo e del riciclaggio del denaro sporco. La Svizzera vorrebbe poter discutere anche di diritti dell’uomo, di disarmo e di aiuti umanitari.

Americani d’origine svizzera

Durante il soggiorno a Washington, il presidente dell’Associazione parlamentare Svizzera-Stati Uniti ha avuto la possibilità di incontrare tre parlamentari, due democratici ed un repubblicano. Uno di loro ha persino antenati elvetici: fa parte della comunità statunitense di origini svizzere, che conta circa un milione di persone.

Il senatore Briner ha anche preso atto del modo di operare e lavorare dei parlamentari statunitensi. Un deputato, per esempio, può contare su uno staff di quasi venti persone, mentre in Svizzera si comincia solo adesso a discutere di assumere collaboratori personali dei parlamentari.

Il consigliere agli Stati sciaffusano avrà quanto prima la possibilità di incontrare altri colleghi. Deputati americani sono attesi questa estate in Svizzera per motivi di lavoro. Altri saranno in settembre a San Gallo, dove si terrà la prossima Conferenza internazionale sul federalismo. “I colleghi americani – precisa Briner – si sono dimostrati interessati al progetto”.

Relazioni di base

L’associazione parlamentare Svizzera-Usa è stata fondata alla fine dell’anno scorso e vanta una ventina di membri. Il Ticino è rappresenanto dal consigliere agli Stati radicale democratico Fulvio Pelli. Le attività dell’associazione sono finanziate dai membri stessi e da sponsor. Briner è convinto che adesso anche gli americani creeranno una struttura analoga.

Gli svizzeri, che si riuniscono durante il periodo delle sessioni, speravano che il primo incontro diretto tra delegazioni dei due Paesi potesse aver luogo già quest’anno. Ma a novembre negli Stati Uniti ci sono le elezioni per il rinnovo di un terzo del Senato e di tutta la Camera dei rappresentanti. Per questo è stato ritenuto più opportuno rinviare l’incontro a metà febbraio.

Saranno i parlamentari svizzeri a venire negli Stati Uniti. “Nell’ occasione – conclude il senatore Briner – affronteremo due temi concreti”. Uno sarà scelto dalla rappresentanza statunitense; l’altro dalla delegazione svizzera. L’occasione per rompere il ghiaccio, dare avvio ad una relazione che non solo l’associazione parlamentare Svizzera-Usa si augura possa durare nel tempo.

Anna Luisa Ferro Mäder, Washington

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