Modello svizzero per Cipro
Il prossimo 30 marzo le due comunità cipriote, turca e greca, si esprimeranno sul piano di riunificazione proposto dall'Onu.
Secondo alcune anticipazioni, il piano prevede strutture federaliste ispirate al modello svizzero.
I referendum con cui le due comunità di Cipro, quella greca e quella turca, dovranno dare l’assenso alla riunificazione proposta dall’Onu, si terranno il 30 marzo 2003: lo ha detto il ministro degli esteri greco Ghiorgos Papandreou, affermando che è «molto difficile» che si giunga a un’intesa sul piano Onu entro il vertice Ue di Copenaghen, il prossimo 12 dicembre.
Soddisfazione greca per sovranità unica
Papandreou ha espresso soddisfazione per il fatto che il piano proposto dal segretario generale dell’Onu – che suggerisce una sorta di ‘modello svizzero’ per Cipro riunificata – preveda una sovranità e una nazionalità unica, come ha sempre chiesto la Grecia.
«Questi principi di base, che sono sempre stati i nostri obiettivi, sono confermati e registrati positivamente», ha detto Papandreou.
Pur esprimendo pessimismo per una soluzione entro un mese, il ministro ha detto che in ogni caso «le discussioni sui dettagli del piano devono essere concluse entro il 30 marzo 2003, data del referendum sull’accettazione del piano nelle due comunità, in cui dovranno accettare o respingere il piano».
Il 16 aprile si firmerà poi l’allargamento dell’Ue, ad Atene, che includerà Cipro, anche se la riunificazione non sarà avvenuta.
Kofi Annan, segretario generale dell’Onu, ha detto che il suo piano cerca un rapporto di «eguaglianza politica» tra le due comunità mentre rispetta «l’equilibrio tra Grecia e Turchia».
Presidenza collegiale
Secondo le anticipazioni (il piano non è stato descritto ufficialmente nei dettagli) il modello proposto alle parti in causa è quello detto «svizzero», ovvero con un governo di uno ‘stato comune’, a sua volta composto da due stati, una sorta di cantoni. La presidenza sarebbe composta da un consiglio di sei persone con una presidenza a rotazione, che sarebbe l’organo esecutivo dello stato.
Ogni 10 mesi, la presidenza passerebbe dai greco-ciprioti ai turco-ciprioti, e viceversa. La composizione del consiglio rispetterebbe le proporzioni tra le due popolazioni, e comunque almeno due consiglieri dovrebbero essere indicati da ognuno dei due ‘stati’.
Il piano prevede anche una Corte suprema, composta da nove giudici, con tre magistrati per ogni comunità, più tre non-ciprioti. Il piano non indica precisi compromessi territoriali.
swissinfo e agenzie
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