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Nespresso: 20 anni dopo la rivoluzione del caffè

Le macchine e le capsule Nespresso hanno ormai invaso i negozi in decine di paesi Keystone

La società Nespresso festeggia martedì i 20 anni dall'introduzione sul mercato delle capsule di alluminio, che hanno rivoluzionato la tecnica di preparazione del caffè.

Con tassi di crescita annuale del 30% e un fatturato che dovrebbe raggiungere 1 miliardo di franchi nel 2006, l’azienda di Paudex è diventata una delle più importanti locomotive del gruppo alimentare Nestlé.

Nespresso non promette soltanto, come tutti i concorrenti, momenti di “genuino piacere” a chi degusta il suo caffè. Le dosi calibrate, contenute nelle capsule di alluminio, garantirebbero addirittura la “perfezione”.

Di certo, il colosso svizzero dell’alimentazione Nestlé è riuscito a conquistare il mercato mondiale con una formula che combina perlomeno due vantaggi: semplicità e qualità.

Le capsule dell’azienda Nespresso, fondata nell’autunno 1986 dalla multinazionale di Vevey, sono facili da usare: non richiedono praticamente nessuno sforzo mentale per trovare il dosaggio giusto e quasi nessun lavoro manuale di pulizia. Gli imballaggi hanno un carattere asettico, ma permettono di conservare il profumo e il sapore del caffè, selezionato tra le migliori qualità del mondo.

Senza raggiungere forse la “perfezione”, questi due vantaggi sono bastati a convincere milioni di appassionati della bevanda tropicale nera. Negli ultimi 20 anni, oltre ad avere successo, la formula Nespresso ha fatto scuola presso la concorrenza, portando alla nascita di numerose imitazioni.

Inizi difficili

Anche per l’azienda elvetica i primi passi non sono stati però facili. Avviato già all’inizio degli anni ’70, il progetto “caffè in capsula” è stato sottoposto ad un lungo periodo di maturazione, prima di venir presentato al verdetto dei consumatori.

Inoltre, le prime sperimentazioni, tentate nel 1983 sul mercato giapponese, non hanno dato i frutti sperati. La scelta del paese asiatico, piuttosto votato alle cerimonie del tè, non deve essere stata tuttavia estranea a questo insuccesso.

Nestlé non ha quindi perso le speranze. Dopo aver firmato un accordo con il produttore di macchine per caffè Turmix e dopo aver creato la società Nespresso a Paudex, nel canton Vaud, il numero mondiale dell’alimentazione si è lanciato nel 1986 sul mercato svizzero e italiano.

Anche qui, le capsule di alluminio, poco ecologiche e molto più care del caffè in chicchi o in polvere, hanno stentato inizialmente a sedurre i consumatori.

Strategia vincente

La multinazionale svizzera aveva però i mezzi per sostenere il suo prodotto con campagne pubblicitarie e alleanze strategiche. Nel giro di pochi anni, Nespresso ha così potuto concludere una serie di contratti con i maggiori produttori di macchine di caffè per la fabbricazione di apparecchi adatti ai propri imballaggi.

Una mossa indovinata. La concorrenza tra i produttori ha rapidamente permesso di far abbassare i prezzi delle macchine Nespresso e di stimolare le vendite del caffè.

La nuova rivoluzione del caffè, dopo il Nescafé, ha consentito dal 1994 alla società di Paudex di iscrivere cifre nere nei suoi conti di esercizio. Da allora le vendite non hanno smesso di esplodere in svizzera e in una quarantina di paesi.

Crescita spettacolare

Negli ultimi anni, Nespresso è diventata una delle unità produttive che registrano i più alti tassi di crescita del gruppo alimentare di Vevey – 36% soltanto nel 2005. Il fatturato si è ormai avvicinato ad un 1 miliardo di franchi. Nel 2010 l’azienda prevede di raggiungere una cifra di affari di 2 miliardi.

Pur essendo presente in una quarantina di paesi, Nespresso ha continuato a svilupparsi in questi anni soprattutto in Svizzera. In ottobre, la società vodese ha aperto un centro di relazioni con la clientela a Sion, nel canton Vallese, creando 140 posti di lavoro.

Entro il 2008 dovrebbe sorgere un nuovo centro di produzione ad Avenches, nel canton Vaud, in cui saranno occupate altre 230 persone.

swissinfo, Armando Mombelli

La società Nespresso, che ha sede a Paudex nel canton Vaud, è stata creata nel 1986 dal gruppo Nestlé.
L’azienda, che occupa 1400 persone, di cui la metà in Svizzera, è il leader mondiale del caffè in porzioni.
Nel 2005 ha raggiunto un fatturato di 819 milioni di franchi, registrando una crescita del 36% rispetto all’anno precedente.
Nespresso prevede un volume d’affari di 2 miliardi nel 2010.
L’azienda, che produce le sue capsule di caffè a Orbe, nel canton Vaud, intende investire 100 milioni di franchi per creare un nuovo centro di produzione a Avenches, nello stesso cantone, che sarà operativo dal 2008.

La ditta Nestlé è nata nel 1866 a Vevey con la commercializzazione di farina lattea inventata e prodotta nel laboratorio del farmacista tedesco Henri Nestlé.

Oggi, con un fatturato di 91 miliardi di franchi nel 2005, il gruppo svizzero rappresenta il numero uno mondiale dell’alimentazione, davanti a Unilever, Kraft e Danone.

Nestlé, che dà lavoro a 247’000 persone, figura inoltre tra le prime 30 aziende mondiali, in termini di capitalizzazione.

Il colosso svizzero controlla tra l’altro le società Vittel, Contrex, San Pellegrino, Perrier, Mövenpick (gelati), Maggi, Buitoni, Thomy, Cailler e Railston Purina.

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