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Poche speranze per gli svizzeri dispersi

Le ricerche continuano, ma i bilanci delle vittime salgono Keystone

Si aggrava il bilancio delle vittime svizzere causate dal maremoto che ha colpito il sud-est asiatico. I morti sono saliti a 13.

700 gli svizzeri di cui non si hanno più notizie. 490 in Thailandia, 100 in Sri Lanka e 50 in India. 60 i casi poco chiari.

Stando alla ministra degli affari esteri Micheline Calmy-Rey, vi sono poche possibilità di ritrovare in vita i “dispersi” ufficiali, quelle 70 persone che si trovavano in maggioranza in Thailandia.

Per altri 700 connazionali la sorte è incerta, ma la responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non ha voluto dare maggiori dettagli sulla loro identità, per ragioni di protezione della sfera privata e anche perché ciò non aiuterebbe le ricerche, ha specificato.

Situazione sanitaria precaria



La situazione sanitaria nel sud est asiatico è critica, sottolinea la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

Priorità delle squadre di soccorso rimane la distribuzione di acqua potabile e medicinali. Questi ultimi sono consegnati agli ospedali e ai medici.

Gli specialisti dovranno al più presto dotare le aree dove si sono accampati i sopravvissuti con latrine e reti di distribuzione dell’acqua potabile per evitare l’insorgere di epidemie.

Tre gruppi di aiuto immediato sono già operativi in Sri Lanka, in Thailandia e nello stato indiano di Madras.

Una quarta squadra di soccorso è giunta oggi a Sumatra (Indonesia) con destinazione la provincia di Aceh, regione che ha subito danni enormi essendo la più vicina all’epicentro del sisma sottomarino.

Aiuti urgenti in parte già distribuiti

Una parte dell’aiuto urgente supplementare di 25 milioni di franchi concesso dal Consiglio federale è già stato distribuito.

I primi beneficiari sono il Comitato internazionale della Croce rossa, la Federazione internazionale delle società della Croce rossa, la Mezzaluna rossa e gli uffici della DSC situati nei paesi colpiti dal maremoto.

Le squadre di soccorso acquistano sul posto beni di prima necessità come bidoni d’acqua, utensili da cucina e rotoli di plastica che in seguito vengono distribuiti alle popolazioni.

Quando ciò non è possibile, il materiale è inviato dalla Svizzera. La settimana prossima, materiale che l’esercito svizzero non utilizza più sarà spedito nelle zone sinistrate.

Si tratta di 15 mila sacchi a pelo, altrettante coperte e materassi, tende, set da cucina e teloni. Il Dipartimento federale della difesa invierà anche compressori e medicinali.


swissinfo e agenzie

Offerte in favore delle vittime possono essere fatte sul CCP: 10-15’000-6 con la menzione “Sisma in Asia”.
I famigliari degli svizzeri presenti nelle regioni colpite possono chiamare il numero 0041-31-325-33-33 del Dipartimento degli affari esteri.

Il maremoto del 26 dicembre al largo dell’isola indonesiana di Sumatra ha raggiunto il nono grado della scala Richter.

Numerose onde devastatrici hanno colpito lo Sri Lanka, l’India, l’Indonesia, la Malesia, la Tailandia, il Myanmar (Birmania), le Maldive e il Bangladesh. Il maremoto ha raggiunto anche la costa orientale dell’Africa.

150 mila morti, secondo le stime dell’Onu, e più di 5 milioni di senzatetto.

13 le vittime svizzere per ora confermate: dispersi più di 5 mila europei, tra cui 70 cittadini elvetici. Ma non si hanno notizie di 700 connazionali.

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