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Ultimo esame per il programma d’armamento

Keystone

Al via al Consiglio nazionale (Camera del popolo) l'atteso dibattito sul credito di 917 milioni di franchi destinati agli acquisti militari, osteggiato da un'insolita alleanza tra Unione democratica di centro e sinistra. Un banco di prova decisivo per il destino politico del ministro della difesa Samuel Schmid.

Nel mese di giugno, la Camera dei cantoni (Consiglio degli Stati) ha approvato la concessione della somma, che servirà principalmente ad acquisire nuovi veicoli per il trasporto delle truppe, per l’esplorazione e l’individuazione di materiale radioattivo o tossico. L’importo sarà anche impiegato per modernizzare la flotta di aerei F/A-18.

I velivoli in questione potranno così continuare ad adempiere la loro funzione ancora per una quindicina d’anni: a questo scopo saranno destinati 404 milioni dei 917 totali.

Sempre durante la sessione estiva, i senatori hanno inoltre respinto la proposta avanzata dalla socialista Gisèle Ory, che aveva definito sufficiente l’equipaggiamento attuale degli F/A-18 e chiesto di rinviare la spesa fino a quando non sarà stata adottata una decisione definitiva in merito alla sostituzione degli altri aerei militari, i Tiger.

Il mantenimento delle capacità degli F/A-18 è infatti collegato alla sostituzione parziale dei 54 aviogetti Tiger: la gara d’appalto da circa 2,2 miliardi di franchi è attualmente in corso. Il ministro della difesa Samuel Schmid ha tuttavia recentemente affermato che, prima di concretizzare l’operazione, dovranno essere effettuate verifiche in merito ai costi d’esercizio e al ricambio generazionale dei piloti.

I Tiger oggetto della discordia

Secondo il Gruppo per una Svizzera senza esercito, i verdi e i socialisti, l’operazione risulterebbe però molto più costosa rispetto a quanto indicato dal Dipartimento federale della difesa, accusato di non considerare nel quadro del preventivo gli importi necessari per la manutenzione.

«L’acquisto dei nuovi aerei costerebbe in realtà alla Svizzera sei miliardi di franchi: si tratta di una spesa assolutamente inutile, considerando che nel contempo si risparmia in settori come la socialità, la formazione e l’aiuto allo sviluppo. Gli attentati del 2001 hanno mostrato che persino gli eserciti più potenti non sono in grado di prevenire gli attacchi», ha affermato Marina Carobbio, deputata socialista e membro della direzione del partito.

Tra gli argomenti sollevati dagli oppositori figura pure la questione ambientale: essi affermano infatti che gli aerei da combattimento di nuova generazione sono estremamente inquinanti, sia per quanto concerne le emissioni di CO2, sia per quelle foniche.

Il Dipartimento federale della difesa sostiene invece la necessità di sostituire i Tiger: in caso contrario, i soli F/A-18 non sarebbero in grado di garantire la sicurezza dello spazio aereo svizzero 24 ore su 24. Un orientamento, questo, condiviso dalla maggioranza dei radicali e dei popolari democratici, secondo i quali l’esercito deve essere messo nella condizione di svolgere i compiti che gli sono assegnati.

Insolita alleanza?

In vista della discussione sul programma d’armamento in seno al Consiglio nazionale, il fronte dei contrari all’investimento in favore degli F-A/18 e all’acquisto dei nuovi aviogetto potrà contare su un contesto particolarmente favorevole.

Il ministro della difesa Samuel Schmid – che ha sempre sottolineato l’assoluta necessità del credito – è infatti inviso ai suoi ex compagni di partito dell’Unione democratica di centro (Udc, destra nazional-conservatrice), i quali minacciano di sabotare ogni richiesta di fondi per l’esercito fino a che non rassegnerà le dimissioni.

Il consigliere federale è inoltre confrontato a un serio problema di credibilità, in seguito al suo comportamento nell’ambito del recente scandalo che ha condotto alle dimissioni del capo dell’esercito Roland Nef. A questo proposito, l’Udc esige che l’intero dipartimento sia oggetto di un esame approfondito.

Dal canto suo, la Commissione di gestione del Consiglio nazionale ha affidato alla sua sottocommissione per la vigilanza del Dipartimento federale della difesa il mandato di svolgere un’inchiesta sulla vicenda.

Da parte socialista, è stata espressa disponibilità a un’alleanza contro natura: il portavoce Peter Lauener ha affermato che il partito non avrebbe nulla da obiettare se «i litigi infantili» dell’Udc dovessero contribuire a limitare le spese militari.

Christian Levrat ha comunque puntualizzato che il PS non intende affatto affossare il programma d’armamento in toto, ma unicamente bloccare i crediti per gli aerei.

A inizio agosto, Samuel Schmid ha preso pubblicamente posizione in merito alla domanda di dimissioni avanzata dall’Udc, affermando che tali richieste «compromettono la stabilità dell’esercito e l’adempimento delle sue missioni costituzionali».

Il ministro ha inoltre aggiunto: «Non è accettabile che l’esercito e il Dipartimento della difesa diventino ostaggi di un partito politico», sottolineando che le forze armate svolgono adeguatamente il loro compito, come dimostrato in occasione di Euro 2008.

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Raccolta di firme

Dal canto suo, il Gruppo per una Svizzera senza esercito ha lanciato un’iniziativa a favore di una moratoria dal 2010 al 2019 per l’acquisto di nuovi velivoli da combattimento. In pochi mesi sono già state raccolte 45’000 firme.

Secondo un sondaggio realizzato dal Politecnico federale di Zurigo nel quadro dello studio «Sicurezza 2008», il 42% degli interpellati è favorevole all’acquisto dei nuovi aviogetti, mentre il 49% si oppone.

In ogni caso, anche se dovessero essere raccolte le 100’000 firme necessarie, prima di sottoporre l’oggetto al verdetto popolare il parlamento dovrà esprimere il suo parere.

swissinfo, Andrea Clementi

Il Programma d’armamento 2008 (PA 08), approvato dal Consiglio degli Stati (Camera dei cantoni) in giugno, prevede investimenti per 917 milioni di franchi.

In particolare, stando alla proposta del PA, dovranno essere acquistati nuovi veicoli speciali e mantenuta la prontezza all’impiego degli aerei da combattimento F/A-18 per la seconda metà della loro durata d’utilizzo (2009-2015).

594 milioni delle commesse risultanti dal PA 08 affluiranno all’economia svizzera sotto forma di partecipazioni dirette e indirette.

L’atteso dibattito al Consiglio nazionale (Camera del popolo) – che in un primo tempo era in programma il 25 settembre – è stato anticipato al 23 e 24 settembre per consentire alla ministra di giustizia Eveline Widmer-Schlumpf di sostituire nei dibattiti parlamentari il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz, vittima di un malore cardiaco.

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