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Un impegno comune per eliminare le armi chimiche

Per ora gli agenti tossici in Russia sono custoditi in depositi ritenuti sicuri Keystone

Attualmente 40 mila tonnellate di armi chimiche attendono di essere distrutte in Russia.

La Svizzera è interessata a partecipare a progetti di cooperazione internazionale per la loro eliminazione.

Un incontro organizzato a Washington dal senatore americano Dick Lugar, un esperto in questo campo, ha visto la partecipazione di rappresentanti di vari paesi, soprattutto europei, impegnati in uno specifico progetto in fase di realizzazione in Russia. Si tratta dell’impianto di Shtchutche per la distruzione di armi chimiche che agiscono sul sistema nervoso.

Dopo la caduta del regime sovietico, un vasto numero di armi e materiale di distruzione di massa erano diventati potenzialmente accessibili. Due senatori americani Sam Nunn e Dick Lugar avevano allora lanciato la proposta di un programma per porre sotto controllo e distruggere materiale nucleare e armi di distruzioni di massa dell’ex Unione sovietica.

Programma in atto dai primi anni ’90

Nel 1991 il parlamento americano ha approvato il cosiddetto Programma Nunn-Lugar, ciò che ha permesso tra l’altro di disattivare circa 6mila testate nucleari, di distruggere 520 missili balistici intercontinentali, 451 silos di missili balistici e 122 bombardieri strategici nell’ex Unione sovietica, solo per fare qualche esempio.

Inoltre, oltre 22 mila persone un tempo impegnate in programmi per la realizzazione di armi di distruzione di massa sono state assunte in progetti pacifici di cooperazione. Grazie a questo programma Ucraina, Bielorussia e Kazakistan non hanno più arsenali nucleari.

C’è poi il problema degli armamenti chimici: alcune tonnellate saranno distrutte nell’impianto di Shtchutchye, in Russia. Questo progetto, finanziato dagli americani, ha attratto l’interesse di altri paesi, come Canada, Italia, Gran Bretagna, Cechia, Danimarca, Norvegia e Svizzera.

I partecipanti si sono espressi giovedì davanti al Comitato delle relazioni estere del senato americano che è presieduto dal senatore Lugar. L’obiettivo dell’incontro è stato non solo quello di fare il punto della situazione, ma anche di far conoscere all’opinione pubblica americana l’ampio coinvolgimento internazionale nel campo della lotta contro gli armamenti chimici.

L’impegno della Svizzera

Andreas Friedrich, capo della sezione controllo delle armi e disarmo al Dipartimento federale degli affari esteri, ha esposto in che modo la Svizzera intende collaborare.

“Attualmente – ha precisato a swissinfo al termine dell’incontro – in Russia siamo solo alla fase di studio”. Per passare alla fase concreta, le autorità elvetiche attendono la firma dell’accordo quadro di collaborazione per la distruzione di armi chimiche con le autorità russe, che è prevista per mercoledì prossimo a Mosca.

In particolare la Svizzera, su suggerimento russo, è interessata a realizzare un sistema di monitoraggio a Shtchutchye con tre laboratori: due mobili per l’esame dell’aria e delle acque e uno fisso per il controllo del suolo. Nei prossimi anni la Svizzera intende investire in Russia 2-3 milioni di dollari l’anno.

Non solo in Russia

Per questo e altri progetti la Svizzera dispone di un credito di 17 milioni di franchi per un periodo di 5 anni. Come ha precisato Friedrich, la Svizzera ha in programma un altro progetto a Kambarka, questa volta in collaborazione con l’Olanda, e continua a sostenere i progetti realizzati dalla “Croce verde”, che informa per esempio la popolazione sulla natura degli impianti per la distruzione delle armi chimiche.

Il credito è destinato prima di tutto a programmi di distruzione in Russia, “ma – precisa Friedrich – una parte può essere impiegata per il disarmo chimico in altri paesi”. La Svizzera per esempio sostiene gli sforzi intrapresi dagli americani per distruggere un piccolo deposito di armi chimiche che si trovano in Albania.

Al termine dell’incontro Freidrich ha sottolineato come sia importante che la Svizzera partecipi a sforzi internazioni per migliorare la sicurezza. L’impegno finanziario elvetico è modesto, ma è pur sempre un inizio che negli Stati Uniti viene apprezzato.

swissinfo, Anna Luisa Ferro Mäder, Washington

In Russia la Svizzera è interessata a realizzare un sistema di monitoraggio a Shtchutchye con tre laboratori.

Due mobili per l’esame dell’aria e delle acque e uno fisso per il controllo del suolo.

Nei prossimi anni la Svizzera intende investire in Russia 2-3 milioni di dollari l’anno (dai 2 e mezzo ai 3 milioni e mezzo circa di franchi).

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