Amnesty International ha inviato martedì al ministro di giustizia libico una petizione – corredata di 14'000 firme – per chiedere la liberazione immediata di Max Göldi, l’ostaggio svizzero trattenuto a Tripoli da oltre un anno e mezzo.
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L’organizzazione umanitaria ha ribadito in un comunicato che Max Göldi è stato condannato sulla base di motivazioni politiche e va quindi rilasciato al più presto. L’ex dirigente della filiale libica di ABB è chiamato a scontare una pena di quattro mesi per violazione della legge sul soggiorno e l’immigrazione.
Göldi, precisa inoltre Amnesty, «viene trattato correttamente e riceve regolarmente visite da parte dell’ambasciata elvetica». Oltre 14’000 persone hanno sottoscritto la petizione allegata alla lettera per il ministro di giustizia Mustafa Muhammad Abdeljalil. Secondo Amnesty, molte delle firme sono state raccolte in tempi record grazie al gruppo «Candele in Libia» su facebook.
Da Strasburgo giunge intanto notizia che un eurodeputato di Malta ha invitato la Commissione europea ad accelerare la sua missione di mediazione volta a risolvere la crisi dei visti tra Berna e Tripoli, che ha finito per coinvolgere tutti i paesi dell’area Schengen.
Il contenzioso sorto tra due paesi non appartenenti all’UE sta sollevando “gravi problemi” ai cittadini dell’Unione europea, in particolare agli uomini d’affari, che non possono più entrare in Libia, ha dichiarato Simon Busuttil all’Europarlamento, riunito in sessione plenaria.
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