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Killer al soldo di Lukashenko giudicato da un tribunale in Svizzera

Protesta
Gennaio 2003, Minsk. Manifestanti mostrano ritratti di personaggi pubblici di alto profilo scomparsi, tra cui le tre vittime di questo caso. Keystone / Sergei Grits

Yuri Harauski, ex membro di una squadra di killer del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, l'unità SOBR, il 19 e 20 settembre sarà sotto processo in un tribunale svizzero in relazione alla sparizione forzata di tre figure dell'opposizione bielorussa nel 1999. Harauski ha confessato i crimini.

Su cosa verte il processo?

Yuri Harauski, ex membro dell’unità militare SOBR, nota anche come la “squadra di killer di Lukashenko”, è accusato di aver partecipato al rapimento e all’uccisione dell’ex ministro degli interni bielorusso Yury Zakharenka, dell’ex vicepremier Viktar Hanchar e di Anatoly Krasouski, uomo d’affari e amico di Hanchar. Sono scomparsi in Bielorussia nel 1999. Harauski è anche accusato di aver tenuto segreta la vicenda fino al 2019.

Il caso è emerso dopo che parenti di due delle vittime hanno sporto denuncia penale con il supporto delle ONG TRIAL international e Federazione internazionale dei diritti umani (FIDH), entrambe con sede a Ginevra, e il centro per i diritti umani bielorusso Viasna. Le organizzazioni hanno a loro volta sporto denuncia penale. In un comunicato stampa, TRIAL International ha descritto questo caso come “rivoluzionario”.

Sullo sfondo del processo restano le repressioni politiche in Bielorussia sotto Alexander Lukashenko, al potere dal 1994, intensificatesi dopo le controverse elezioni del 2020, quando milioni di persone sono scese in strada a protestare. Numerose organizzazioni, tra cui le Nazioni UniteCollegamento esterno, hanno documentato detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate.

Perché il processo si tiene in Svizzera?

Harauski è residente in Svizzera, Paese in cui ha cercato rifugio, pare nel 2018. La FIDHCollegamento esterno spiega che l’uomo è apparso nei media nel 2019, raccontando alla Deutsche Welle del suo coinvolgimento nelle sparizioni, fornendo dettagli precisi sui rapimenti e sulle uccisioni. TRIAL International ha investigato e ha potuto confermare la presenza di Harauski in Svizzera, nel Canton San Gallo.

“Secondo le informazioni disponibili, è arrivato nella Confederazione per cercare asilo. Affermava che la sua vita era in pericolo a causa della sua volontà di parlare del passato coinvolgimento con l’unità SOBR”, spiega la FIDH.

Stando alla legge svizzera, il crimine di sparizione forzata consiste nel privare “una persona della libertà su mandato o con l’approvazione di uno Stato o di un’organizzazione politica” e può essere perseguito sotto i principi della “giurisdizione universale”. In altre parole, è perseguibile anche se il crimine non è stato commesso in Svizzera.

Perché questo processo è significativo?

L’avvocato di San Gallo Severin Walz rappresenta due donne, figlie di due delle vittime. “Per loro questo processo è un traguardo”, dice a SWI swissinfo.ch, “perché è la prima volta in più di 20 anni che una persona è chiamata a rendere conto – con debita procedura – della scomparsa dei loro padri”. È la prima volta che si cerca di stabilire la verità su quanto successo in tribunale e le due donne avranno probabilmente risposta ad alcune delle domande che si stanno ponendo dalla scomparsa delle vittime, dice Walz.

Da questo punto di vista, è significativo che l’imputato stesso contribuirà a stabilire la verità, avendo ammesso la sua colpevolezza.

Un’eventuale condanna potrebbe avere conseguenze più ampie in Bielorussia. “Un elemento di questo crimine è il coinvolgimento dello Stato nelle sparizioni”, spiega Walz. Ciò significa che si punterà il dito contro personalità di alto grado nel Paese, incluso il presidente Lukashenko, per aver ordinato le sparizioni.

Harauski potrebbe essere condannato a una pena detentiva di un massimo di 20 anni. La difesa cercherà con tutta probabilità di battersi per una riduzione della pena motivata dalla confessione e dalla volontà dell’imputato di collaborare e fornire informazioni.

Perché si parla di un caso senza precedenti? 

“È la prima volta in assoluto che un cittadino bielorusso viene processato per una sparizione forzata sulla base della giurisdizione universale”, spiega TRIAL International. La FIDH precisa che un’altra causa è stata intentata in Lituania nei confronti di funzionari bielorussi, tra cui il viceministro degli interni Nikolay Karpenov, per presunta tortura durante le proteste contro la rielezione di Lukashenko. Tuttavia, in questo caso i sospettati sono ancora in Bielorussia.

È anche una novità per la Svizzera, poiché si tratta della prima applicazione nel Paese della disposizione sulle sparizioni forzate iscritta nel Codice penale nel 2017. L’articolo 185bisCollegamento esterno prevede che “è punibile anche chi commette il reato all’estero, si trova in Svizzera e non è estradato”.

È anche il motivo per cui ad occuparsene è un tribunale distrettuale del Canton San Gallo, a Rorschach, anziché il Tribunale penale federale, come sarebbe il caso qualora le sparizioni forzate fossero giudicate come parte di un crimine internazionale (crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio). L’articolo 185bis è stato introdotto nel diritto penale dopo la sottoscrizione della Svizzera della Convenzione internazionaleCollegamento esterno per la protezione di tutte le persone dalla sparizione forzata.

“Non solo è la prima volta che l’articolo 185bis viene applicato in Svizzera, ma credo sia anche la prima volta che una tale disposizione viene applicata in uno Stato che ha firmato la Convenzione”, dice Walz.

Cosa potrebbe succedere in tribunale?

Il processo è previsto il 19 e 20 settembre. Potrebbe essere prolungato qualora le parti richiedano più prove e la Corte accetti. Tuttavia, fonti vicine al caso affermano che probabilmente non succederà. Le vittime saranno presenti e lo stesso imputato testimonierà. La confessione renderà la procedura relativamente veloce, dicono.  Anche la sentenza è attesa in tempi relativamente brevi.

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